Home Maria De Filippi Maria De Filippi: “La7 mi ha cercato, resterò a Mediaset fino a quando ci sarà fiducia con Piersilvio Berlusconi”

Maria De Filippi: “La7 mi ha cercato, resterò a Mediaset fino a quando ci sarà fiducia con Piersilvio Berlusconi”

La conduttrice nel giorno del suo 52esimo compleanno risponde ad alcune critiche: i suoi programmi costano troppo? In essi non pone un limite alla brutalità del reale?

pubblicato 5 Dicembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 11:02

Con qualche ora di ritardo vi diamo conto dell’intervista-fiume rilasciata da Maria De Filippi a Il Fatto Quotidiana, pubblicata giovedì 5 dicembre, giorno del suo 52esimo compleanno (auguri!).
La conduttrice ha ripercorso la sua carriera, partendo ovviamente dagli inizi. Da quando, cioè, da dietro le quinte di Amici (non il talent, ma il talk show) passò davanti alle telecamere.

Non ho mai pensato che avrei lavorato in tv neanche quando conobbi Maurizio. Al princìpio di Amici stavo dietro le quinte e non mi sarei mai sognata di condurlo. Poi Lella Costa andò in maternità, organizzammo dei provini per sostituirla e ci accorgemmo che nessuno si relazionava ai ragazzi come individui. Li trattavano come un gruppone indistinto. La categoria dei giovani. A quel punto decisero di mandarmi in onda, ma rappresentavo un’anomalia e non corrispondevo in alcun modo all’immagine di Canale 5. Secondo i dirigenti non avevo la fisionomia adatta e ci fu un po’ di burrasca. Maurizio (Costanzo, Ndr) venne dissuaso: “Sei impazzito? Non porta neanche gli orecchini”. Tenne duro.

La Sanguinaria, come da tempo la ha ribattezzata Dagospia, ha quindi fatto riferimento ad alcuni errori commessi in passato:

Gli errori che ho fatto mi sono serviti tutti. Nel ’98 ero in un momento di presunzione assoluta. Venivo dai successi di Amici e Amici di sera. Volevo fare qualcosa da sola e convinta fosse la migliore trasmissione che avessi mai ideato, inventai Missione impossibile. La mattina successiva alla messa in onda, controllando lo share (media del 15%), non ci volevo credere. Un dato inconcepibile. Un fallimento. Mi sentivo bravissima, avevo la scienza infusa e rifiutando la presenza di altri autori e quindi della discussione, toppai. Per capire che mi ero comportata da pirla ci vollero giorni.
Quando sbaglio – ed è capitato – me la prendo molto e sempre con me stessa per non aver saputo prevenire l’errore.

La conduttrice di Uomini e donne e di C’è Posta per te si è detta consapevole di essere una figura che divide ma ha rivendicato anche la capacità di unire:

Ho anche unito e realizzato il sogno di dare voce a chi non l’aveva. Dirlo fa un po’ impressione, ma con me è cresciuta più di una generazione. Poi c’è la cosiddetta intellighenzia che finge che il mondo che racconto non esiste e magari si stupisce di non avere nessun contatto con la realtà e il suo linguaggio. (…) Nei miei anni di tv non c’è stato niente di scientifico. Mi attribuiscono calcoli e intenzioni, ma la verità è che ho fatto vedere solo quello che mi incuriosiva. Anche se a dirlo in questo modo rischio di sembrare molto poco intelligente, che poi può darsi pure che sia vero, è andata proprio così.

Maria, che dice di considerare il marito “un miraggio” perché “non farò trasmissioni importanti come le sue”, ha poi risposto ad alcune critiche che le vengono mosse. Per esempio, di non mettere un limite alla brutalità del reale:

Ma io il limite lo metto. Lo metto eccome. Se passassero un po’ di tempo insieme a me, nelle riunioni piene di dubbi, se ne accorgerebbero. I miei detrattori vedono una parte di realtà che li fa vergognare e amerebbero nascondere sotto il tappeto. La vedono e insorgono. Ma non è che censurandola cambi qualcosa. È un’illusione.

Quindi il fatto che le sue trasmissioni siano molto costose:

Falso. I soldi servono per pagare gli stipendi dei dipendenti e gli ospiti internazionali. Certo potrei spendere poco e al posto di Charlize Theron o Michael Douglas, invitare un ospite qualsiasi. Preferisco chiamare un grande attore perché sono sicura che il pubblico avverta la differenza. Se avessi declassato il livello del programma per spartirmi l’utile avrei fatto una cretinata.

La De Filippi ha colto l’occasione anche per replicare a quanto detto da Monica Maggioni in passato. La giornalista, oggi direttrice di RaiNews24, aveva dichiarato: “Detesto Maria De Filippi, quel trash, quelle quattro povere casalinghe acchitate come strappone portate lì a urlare ‘Aho, aho’. Terrificante”. La Sanguinaria ha replicato:

Sa cosa mi fa arrabbiare? La gratuità. La violenza senza senso. Il livore. Succede di incontrarlo anche su Internet che è uno strumento strepitoso, ma purtroppo accentua alcune forme di delirio. Le persone si nascondono dietro un nick e galvanizzate dal bianco e nero si eccitano con follie e sfoghi denigratori. Io leggo e rimango scioccata.

Molto meglio il rapporto con Aldo Grasso, il critico televisivo de Il Corriere della Sera:

Un tempo ci parlavamo anche per telefono. So che mi stimava e su di me aveva scritto anche cose più che onorevoli. (…) Devo aver perso ogni sua benevolenza dopo Uomini e Donne. Peccato. Sarei felice di piacergli perché spesso condivido quel che scrive e – va detto – Grasso scrive molto bene. Altre volte invece mi sembra spudoratamente di parte e mi chiedo perché mi ritrovi a cercare la sua rubrica. Però accade. Ogni giorno.

Infine il futuro, partendo ovviamente dal presente a Mediaset. La conduttrice e produttrice ha raccontato la netta differenza di rapporti con Pier Silvio e Silvio Berlusconi:

Pier Silvio e suo padre sono due film completamente diversi. Silvio l’ho conosciuto superficialmente e non so come lavori. Il figlio è sicuramente un ragazzo molto prudente e riflessivo nel muoversi. Lui fa il suo lavoro e io faccio il mio. Fino a quando sono convinta del mio vado avanti. Se non lo fossi più, ci separeremmo. Senza dubbi. Quando dico che resterò fino a quando ci sarà un rapporto di fiducia è vero. Se Pier Silvio prende delle decisioni che con me non c’entrano nulla, non si può pretendere che io viva bene la cosa.

Da gennaio il daytime di Amici andrà in onda su Real Time. È il segnale che l’addio della De Filippi da Mediaset è vicino?

Ho due anni di contratto e spero di continuare a fare le trasmissioni che mi interessano. Da altri prodotti vorrei rimanere alla larga. Fascino, la mia società, non è Endemol che fattura programmi a Mediaset e vive di conseguenza. Fascino sono io in prima persona. Metto la mia faccia sui programmi che mi piacciono. Se non mi piacciono, non la metto. Se diventassi solo un volto che Pier Silvio sovrappone a un programma qualunque, con una stretta di mano, il rapporto terminerebbe.

Intanto a farsi sentire è stato Urbano Cairo, peraltro pochi giorni fa, nonostante in passato la De Filippi avesse assicurato che non sarebbe mai andata a La7:

Due settimane fa mi ha telefonato Cairo: “È vero quel che si dice in giro su di lei? Perché se è vero, io sarei molto interessato a incontrarla”. È stato gentile, l’avevo visto una sola volta 30 anni fa. Non ho niente contro La7, ma lavorare a Mediaset non significa essere deficienti. Se 7 milioni di persone vedono un programma non si può pensare siano tutti idioti e a Canale 5, fino ad ora, io mi sono sempre sentita più che libera. (…) Mesi fa mi aveva invitato Gad Lerner come ospite. A L’infedele sarei andata, ma Mediaset non concesse la liberatoria.

La conduttrice ha infine rivendicato l’esportazione del format di C’è Posta per te e di Amici e ha ammesso che in caso di proposta di un broadcaster straniero “avrei molta curiosità”. Quindi ha aggiunto:

Lavoro sulla web tv e sull’innovazione. Le generaliste non dureranno per sempre, solo in Italia ottengono ancora quei numeri. (…) Prima ti cacciavano se non funzionavi. Oggi può accaderti anche se funzioni. Ecco cosa è cambiato.

Maria De Filippi