I consigli di TvBlog
Home Festival di Sanremo Sanremo 2021, dietrofront sul ritiro per gli Artisti in gara positivi o in quarantena (a Festival iniziato)

Sanremo 2021, dietrofront sul ritiro per gli Artisti in gara positivi o in quarantena (a Festival iniziato)

Piano B per un artista in gara positivo al Covid o in quarantena? Sanremo 2021 si apre a una clip registrata nelle prove. Finalmente

3 Marzo 2021 14:10

Circa un mese fa, nella conferenza stampa di presentazione di Sanremo 2021, fu annunciata una variazione di regolamento che decretava l’obbligo di ritiro per l’artista risultato positivo o stretto contatto di un positivo. La quarantena, oltre alla preoccupazione sanitaria per il contagiato, avrebbe portato con sé anche l’esclusione del brano in gara, senza possibilità di appello, senza nessuna rete di protezione per salvaguardare lo sforzo, l’impegno, le speranze di chi arrivava a Sanremo con un progetto discografico da lanciare. Nella speranza di una ripartenza.

Ci sembrava un’assurdità. Lo abbiamo scritto nel post che leggete in basso, argomentando con l’esempio dell’Eurovision Song Contest, costretto nel 2020 a cancellare la gara e a ripiegare su un evento di condivisione europea nel pieno della prima ondata, ma deciso a non trovarsi più nella stessa situazione. E così a settembre è stato presentato ai 41 paesi partecipanti un piano dettagliato in 4 scenari da attivare a seconda dell’andamento della Pandemia. Con l’evento schedulato il 18, 20 e 22 maggio 2021, già a gennaio gli organizzatori hanno escluso lo scenario più ottimista e lavorano su un’ipotesi intermedia che al momento sembra, anch’essa complicata. Ma c’è un fatto: comunque sia, ESC farà registrare a tutti i partecipanti un live-on-tape in modo da garantirsi l’evento a prescindere dalla Pandemia.

Una cosa che, lo dicemmo, avrebbe fatto bene anche a Sanremo. E invece non è stata fatta, preferendo la mannaia del ritiro forzato.

Questo almeno fino a oggi, mercoledì 3 marzo 2021, alla vigilia della Seconda Serata di un Sanremo in pandemia. Come raccontato in conferenza stampa dallo stesso direttore Artistico, il caso di positività di un membro dello staff di Irama e la conseguente quarantena dell’Artista (che lo ha già costretto a saltare la Prima Serata) che a termini di regolamento ne determina il ritiro non lo ha fatto dormire e gli ha fatto venire un’idea: perché non usare i video delle prove generali?

Già, perché non farlo?

E così di fretta e furia ecco chiedere a tutte le Case Discografiche il permesso di concedere a Irama, qualora lo volesse, di partecipare con una clip della sua esibizione alle prove generali, anch’esso in fondo un live-on-tape. Dubitiamo che qualcuno possa dire no, per due motivi: perché sarebbe una vera e propria cattiveria e poi perché domani potrebbe capitare a un altro.

“Mi sono fermato a pensare: e se il cantante in testa alla classifica venerdì sera risultasse positivo il giorno dopo, lui o uno del suo staff, cosa succederebbe? Sarebbe ingiusto impedirgli di vincere. E così ho pensato di…”.

Già sarebbe ingiusto. Lo predichiamo da un mese.

Ma no, bisognava arrivare al secondo giorno di Festival per capirlo o per affrontare la questione nel momento in cui si è effettivamente presentata. In questo atteggiamento c’è tutto quel sapore italiano del “Poi nel caso si vede” unito a “Vabbè, ma stiamo così attenti! Vuoi vedere che capita proprio a me”. Un atteggiamento che unisce tanta scaramanzia e un pizzico di presunzione.

Eppure non era difficile prevederlo dopo un anno di pandemia.

Al collega di Fanpage.it Francesco Raiola che ha chiesto ad Amadeus proprio se non fosse stato il caso, magari eh, di pensarci un attimo prima, il direttore ha risposto con un candore invidiabile:

“Sì, forse sì. Ma noi abbiamo immaginato un regolamento in altro tempo (La variazione è del 9 febbraio, ndr). Quando si è verificato mi sono reso conto che sarebbe potuto succedere ancora e persino in finale. E non è giusto per gli artisti”.

L’importante è esserci arrivati. Ma sembra assurdo arrivarci il 3 marzo 2021, a poche ore dalla seconda serata.

 

Sanremo 2021, ritiro per gli Artisti in gara positivi o in quarantena. E le canzoni?

9 febbraio 2021

Cosa succede se un artista in gara a Sanremo 2021 è positivo o rientra nella quarantena fiduciaria per un tracciamento? La risposta è secca: deve ritirarsi “in ottemperanza alle norme del DPCM”. Nessun alternativa virtuale al momento prevista, nessuna possibilità di restare in gara con una replica dell’esibizione già svolta o con una clip realizzata ad hoc.

E ci si preoccupava del pubblico in platea.

Il passaggio, non certo secondario per lo svolgimento di una gara, lo ha spiegato il vicedirettore di Rai 1 e capostruttura del Festival Claudio Fasulo nella prima conferenza stampa per il 71esimo Festival, annunciando una modifica al Regolamento nata proprio alla luce di queste ultime settimane di prove e preparativi. Proprio nelle ultime ore è infatti stato individuato un positivo negli studi in cui stanno facendo le prove: il caso è stato confermato anche in conferenza stampa, anche se non sono ancora arrivati i responsi del tracing seguito alla positività confermata per capire l’estensione del contagio. Da qui, inevitabilmente, si è cercato di capire cosa succederà in caso di positività di un artista in gara. E la risposta, sicuramente inoppugnabile a termini di legge,  lascia un po’ interdetti sul piano dello show – tanto difeso finora – e della natura stessa del Festival.

La modifica introdotta alla vigilia della conferenza stampa riguarda il paragrafo dedicato ai Ritiri nelle Disposizioni generali e finali del Regolamento pubblicato lo scorso dicembre: è stata infatti estesa la fattispecie del ritiro, finora ammessa solo in “casi di necessità e di forza maggiore”. L’aspetto di forza maggiore è stato esteso, quindi, alla positività al Covid-19, come immaginabile e necessario, e nel caso di quarantena fiduciaria per tracciamento casi. Ecco cosa riporta la modifica del testo del Regolamento:

“Al capitolo Disposizioni Generali e Finali, il paragrafo “Ritiri” viene integrato con un secondo comma e nel nuovo testo vigente complessivamente recita: “Ritiri” – Gli Artisti e le relative Case discografiche, ricevuta la comunicazione della partecipazione alla gara ed effettuata l’iscrizione nei modi previsti dal presente Regolamento, non potranno ritirarsi prima o durante lo svolgimento di SANREMO 2021, salvi i casi di necessità e di forza maggiore.
Rientra tra le predette ipotesi l’obbligo per l’artista di osservare la misura dell’isolamento o della quarantena, prescritta ai sensi dell’articolo 1 del DL 16 maggio 2020 n. 33, come modificato dalla legge di conversione 14 luglio 2020, n. 74, e relativa normativa di attuazione (a titolo esemplificativo e non esaustivo, decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, ordinanze del Ministro della salute)”

Ovviamente non stupisce l’applicazione della norma, sacrosanta e necessaria per garantire la sicurezza di tutti i coloro lavorano e partecipano al Festival come richiede – più che giustamente – il CTS, quanto la mancanza al momento di un’alternativa per non penalizzare l’artista che dovesse anche solo entrare in contatto con un positivo (dubbio o conclamato). Tanto più che la circostanza, per la legge dei grandi numeri (come quelli che, pubblico in sala o meno, circolano a Sanremo), non è poi così remota e potrebbe inficiare discretamente l’edizione (della Rinascita o della Consapevolezza, a seconda dei direttori).

Assunto ormai da tempo che la ripartenza è, ahinoi, ancora lontana, un Festival della Consapevolezza dovrà probabilmente fare i conti con la situazione ‘artisti positivi o quarantenati’. Come ha fatto notare un collega in conferenza stampa, nel 1955 Claudio Villa fu costretto a saltare la finale e la sua esibizione fu compensata con un disco: la canzone vinse. Visto che questo è un Festival in sé unico bisognerà pure pensare a una soluzione che non escluda brani e penalizzi gli annessi progetti discografici di cui Sanremo è vetrina e per i quali il Festival può essere davvero una ripartenza.

Se soluzioni ci sono se si decide di mettere da parte la retorica delle ‘pari condizioni di gara’ e l’ostilità verso la registrazioni: non siamo negli anni ’60 e, come detto, l’importante è esserci, non solo vincere, da anni. E poi in gara ci sono le canzoni, non l’artista. Per cui se il CTS ha dato via libera a Sanremo 2021 dal 2 al 6 marzo, permettendo così di non fermare la musica (come ha giustamente commentato entusiasta Amadeus), ci sarà pure un modo per evitare che sia il Covid a fermarla in corso d’opera, a Festival finalmente iniziato. In questo l’Eurovision Song Contest (che non è proprio una barzelletta) si è preparato per tempo, immaginando ben 4 possibili scenari per una edizione che si sapeva da subito non sarebbe stata come le altre: la speranza c’è, ma la realtà va affrontata.

In fondo, però, c’è tempo per apportare modifiche, no? Al 9 febbraio ancora si sta pensando a come gestire/riempire la platea deserta dell’Ariston, per cui c’è tempo anche per immaginare soluzioni alternative al ritiro secco di artista e annessa canzone, che poi è quella che di fatto è in gara. Al kick-off di Sanremo 2021 mancano solo tre settimane. Ci contiamo.