Home Amazon Prime Video Monterossi & Co.: nel 2022 Amazon Prime Video si butta (seriamente) nella produzione italiana

Monterossi & Co.: nel 2022 Amazon Prime Video si butta (seriamente) nella produzione italiana

Un crime moderno per inaugurare il 2022: Monterossi servirà ad Amazon Prime Video per lanciarsi seriamente nella produzione di original italiani

16 Dicembre 2021 09:00

Fino ad oggi, il catalogo di Amazon Prime Video è stato all’insegna soprattutto delle produzioni internazionali. A differenza del suo diretto concorrente (ovvero Netflix), la piattaforma streaming che fa capo al colosso dell’e-commerce si è presa del tempo prima di iniziare ad investire seriamente nel nostro Paese. Ma il 2022 potrebbe essere l’anno giusto.

Se fino ad oggi, infatti, Prime Video Italia ha riservato particolare attenzione allo sport (con All or Nothing: Juventus e l’acquisizione dei diritti per la Champions League), ai docu-film (Ferro e B3N: Respira) e soprattutto agli unscripted (vedasi in primis Lol, ma anche il recente The Ferragnez, Celebrity Hunted e Dinner Club), ora è il momento di tentare la strada delle serie tv.

No, non ci stiamo dimenticando di Vita da Carlo o di Scatola Nera (Made in Italy e Tutta Colpa di Freud sono co-produzioni con Mediaset già destinate al piccolo schermo), ma diciamocelo: al confronto con le altre piattaforme, l’offerta di titoli seriali italiani ed originali su Amazon Prime Video ad oggi risulta un po’ scarsa. L’investimento annunciato mesi fa relativo al 2022 dovrebbe dare il via ad un cambiamento di questa situazione.

Proprio in virtù di ciò, risulta molto interessante la decisione di far cominciare l’anno nuovo con Monterossi, una delle novità italiane che saranno inserite in catalogo. Dal 17 gennaio 2022, quindi Amazon Prime Video Italia proporrà quella che sembra essere la sua mossa all’interno di quello scacchiere che sono gli originals italiani. E quale mossa migliore ci poteva essere se non quella del crime?

Monterossi è, infatti, una serie poliziesca, intensa nel più moderno dei modi: il protagonista Carlo Monterossi (Fabrizio Bentivoglio) non è un detective di professione, ma un autore tv insoddisfatto della sua vita e solo. Quando rischia la vita a causa di un misterioso killer invitatogli a casa per ucciderlo, Monterossi decide di dare una scossa alla sua esistenza.

Ne sono nati sei episodi, tratta dalla saga letteraria di Alessandro Robecchi, editi da Sellerio, che promettono indagini e commedia soft con un cast all’altezza della situazione: oltre a Bentivoglio, vanno citati Diego Ribon, Donatella Finocchiaro, Tommaso Ragno, Maurizio Lombardi, Maria Paiato, Carla Signoris e Michele Bravi. Dietro la macchina da presa un esperto del genere, Roan Johnson (già alla regia de I Delitti del BarLume), così come alla produzione c’è Palomar, che di detective di successo se ne intende (Montalbano vi dice nulla?).

Ecco che, quindi, la scelta di lanciare il nuovo corso degli originals italiani di Amazon Prime Video con una serie come Monterossi diventa la più ovvia: la sfida di Amazon per il 2022 è quella di trovare la giusta sintonia con il pubblico italiano, che vada oltre il successo di Lol o il calcio, e che conquisti quegli abbonati che ancora non conoscono il suo catalogo. Se con Vita da Carlo si è cercato di fare un po’ di rumore (con esiti, ahinoi, incerti), con Monterossi si vuole dire “ora che siete qui, restate”.

Il successo di una serie tv streaming lo si misura da numerosi fattori: non solo le visualizzazioni, ma anche il tam tam che genera sui social network e la capacità di diventare evento. Chissà se Monterossi avrà le carte in regole, ma di sicuro Amazon non si giocherà solo questa, di carta. Per l’anno prossimo, infatti, ci sono ben altre quattro serie tv italiane in procinto di uscire.

Dal crime misto a comedy The Bad Guy (con Luigi Lo Cascio e Claudia Pandolfi) a Bang Bang Baby, altro crime ma ambientato negli anni Ottanta e con Adriano Giannini, passando per Everybody Loves Diamond, la storia realmente accaduta di un clamoroso furto ad Anversa, con Kim Rossi Stuart. Senza dimenticare Prisma, dagli autori di Skam Italia, che punta invece a conquistare il pubblico teen con storie sempre più al limite. A loro il compito di dare una svolta ad un catalogo troppo americano.

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