Cocaina, la domenica
[vedi anche: Kate Moss 1, 2, 3 – Paolo Calissano 1, 2, 3 – Iene e Mandrilli 1, 2, 3]Buona Domenica e Domenica in, a pochi minuti di distanza, parlano della cocaina. A blocchi sfalsati, quasi come se fosse un tacito accordo per non pestarsi i piedi. Come ne parlano? In maniera ipocrita. La trasmissione
[vedi anche: Kate Moss 1, 2, 3 – Paolo Calissano 1, 2, 3 – Iene e Mandrilli 1, 2, 3]
Buona Domenica e Domenica in, a pochi minuti di distanza, parlano della cocaina. A blocchi sfalsati, quasi come se fosse un tacito accordo per non pestarsi i piedi.
Come ne parlano? In maniera ipocrita.
La trasmissione di Costanzo dedica alla vicenda Calissano una buona fetta dello spazio di Paola Barale. I toni sono moderati, pacati, di grande commiserazione nei confronti di Paolo Calissano, di sostegno, di solidarietà.
Si punta il dito contro chi mette i personaggi pubblici alla berlina, contro il gossip. Nessuno che parli dei figli della donna morta, nessuno che ammetta quanta droga si trovi nel mondo dello spettacolo. Poi il fattaccio. Il Siena segna il goal del 2-3 contro la Roma, il popolo dei tifosi insorge, lamentano un mancato rigore per la Rom, la Barale insorge contro il popolo e fa notare che si stava parlando di una cosa seria, Costanzo insorge contro la Barale dicendole di non dire sciocchezze, che la vita è fatta di tante cose e il calcio può anche interrompere una cosa seria. E si abbozza una litigata, che sembra quasi seria. Poco dopo tocca a Raiuno.
Giletti, parlando anche di Goria, mostra una foto di Kate Moss, una di Calissano, poi lancia il sondaggio: la televisione nasconde le telecamere e chiede “E’ giusto o sbagliato fare i processi in televisione”? Il risultatà finale sarà un bel 62% di No. Intanto, Giletti ospita Valerio Merola, una vittima dei processi mediatici, e il discorso si sposta, a giudizio del sottoscritto non centra per nulla l’obiettivo.
Perché è vero, i procesi mediatici sono fallimentari e crudeli – il caso Tortora su tutti, giusto per ricordare l’esempio più eclatante – ma.
Ma quella tv che genera miti e mostri e vip e gossip e si alimenta del gossip su se stessa, nel momento in cui si vede attaccata – tutto sommato in due suoi personaggi, Calissano e Goria, non così rappresentativi – usando come punto d’appoggio del j’accuse di pochi illuminati lo status quo, determinati usi e costumi generalizzati e deprecabili solo quando scoperti, ora si chiude in se stessa.
E all’unisono, Canale 5 e RaiUno si difendono, difendono la tv e i suoi figli, povere vittime del sistema. Ma non il sistema dei raccomandati, della droga, delle profferte sessuali. No. Il sistema di chi ti sbatte in prima pagina e mostra difetti e errori.