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Rete 4 fa la pazzariella: sospesa Saint Tropez, Monk alle 15.00

Strane manovre interessano persino una rete innocua come Rete 4. Da lunedì 3 dicembre, che segna la fine del periodo di garanzia autunnale, la storica soap mattutina Saint Tropez cede il passo alle 9.40 a una new entry d’eccezione. Come anticipato da Sorrisi e Canzoni Tv, arriva in Italia Bella è la vita, soap francese

29 Novembre 2007 14:57

bella è la vita nuova soap rete 4 Strane manovre interessano persino una rete innocua come Rete 4. Da lunedì 3 dicembre, che segna la fine del periodo di garanzia autunnale, la storica soap mattutina Saint Tropez cede il passo alle 9.40 a una new entry d’eccezione. Come anticipato da Sorrisi e Canzoni Tv, arriva in Italia Bella è la vita, soap francese giallo-rosa trasmessa su France 3. Gli ingredienti di questo prodotto seriale, che si aggiunge alla lista di un genere in ascesa, sono amore e crimine nella cornice di una metropoli multietnica. E’ ambientata al Mistral, un quartiere immaginario di Marsiglia, dove attorno a una ventina di personaggi si intrecciano passioni, amori contrastati, battaglie contro la tossicodipendenza, suicidi, omicidi passionali e orrori da serial killer. Povere vecchiette del day time di Rete 4, il loro cuore riuscirà a reggere a una soap mozzafiato?

A far pensare a un buon successo di Bella è la vita, collocazione di nicchia a parte, è il fatto che sia stata doppiata dalla Videodelta, come Tempesta d’amore, per giunta nel nostro Canavese; in Francia ha oltre 5 milioni di telespettatori e, in tre anni, ha generato una serie di dvd, libri, cd e altri gadget. In patria ha superato le 750 puntate e promette di raggiungere le 100, visto che le riprese sono programmate fino al 2010.

Ma le sorprese di Rete 4 non finiscono qui, visto che al termine della sessione pomeridiana di Forum arrivano le repliche della 1a serie di Detective Monk. Tutti i giorni, dalle 15.00 in poi, l’offerta del pomeriggio punta inspiegabilmente su un serial prettamente notturno e di stampo giallo, che si sposa di più con la linea “ser(i)ale” à la Commissario Cordier.

In fondo, il pubblico della tv generalista ha da sempre di Rete 4 l’immagine di una rete stabile, quasi rassicurante. Eppure, sono passati lustri dai tempi di Buon Pomeriggio, in cui Patrizia Rossetti la faceva da padrona tra una telenovela e l’altra (storici volti di rete, allora, erano Andrea Del Boca, Grecia Colmenares e Eduardo Palomo).
Poi Rete 4 ha cominciato ad ampliare un target prettamente matriarcale, aprendosi ad insolite strategie moderniste. Basti pensare al breve periodo in cui strappò ad Italia 1 la serie tv Melrose Place, ad alto tasso di intrighi per un pubblico di trentenni metropolitani, trasmettendone nuovi episodi in prime time. La manovra ebbe scarso successo e il telefilm in questione è tornato all’ovile con una collocazione saltuaria, passando dal preserale quotidiano alla seconda serata.

Altro esempio è quello che ha visto Game Boat, con l’amatissima Cristina D’Avena, storico volto della tv dei ragazzi, e il doppiatore Pietro Ubaldi, presidiare l’access prime time nel ’96-’97. Il contenitore in questione, animato da gag e giochi telefonici, iniziava intorno alle 19.25, per poi passare la palla a cartoni di culto come Calimero e Sailor Moon. E in molti si domandavano… come mai i cartoni sono finiti su una rete per anziani?

Con l’inizio del nuovo millennio, Rete 4 ci ha regalato nuove sorprese, alternando la consueta programmazione geriatrica a base di Forum e soap con un’insolita offerta all’americana. Su Rete 4 abbiamo visto andare in onda seriali made in Usa come The West Wing, Law & Order, Bones, Boston Legal. E’ atteso prossimamente lo sbarco in prime time di Shark, mentre 24, ritenuto a lungo un gioiellino sprecato su Rete 4, ha goduto della promozione su Italia 1.

All’indomani del passaggio di consegna tra Tempesta D’Amore e Forum, si può dire che l’identità della rete attualmente guidata da Giuseppe Feyles sia un continuo work in progress. Un po’ come il destino di Sentieri, che a dispetto delle proteste dei fans va e viene dal palinsesto in base alle esigenze di programmazione. Se un film dura di più, Sentieri salta un turno. Dalla fine del mandato di Giancarlo Scheri, va detto quantomeno atto al nuovo direttore di non farla più durare 5 minuti.

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