Home Festival di Sanremo Sanremo 2020, gli ascolti: se ‘l’iperbolico share’ mette in ombra il vero dato

Sanremo 2020, gli ascolti: se ‘l’iperbolico share’ mette in ombra il vero dato

I dati Auditel di Sanremo 2020.

pubblicato 9 Febbraio 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 07:13

La finale di Sanremo 2020 ha registrato un netto di 11.477.000 telespettatori, share 60,6%. Nel dettaglio Sanremo Start ha registrato 12.452.000 share 48,16%, la prima parte (iniziata alle 21.32 e terminata intorno alle 23.52) 13.638.000 con il 56,8% di share, mentre la seconda, terminata alle 2.00 (e senza la proclamazione del vincitore visto che la serata si è chiusa alle 02.37 con l’esibizione del vincitore Diodato) ha ottenuto 8.969.000, 68,8%.

Il Picco di ascolti è stato alle 21.45 con 15.367.000 alla fine dell’intervento di Fiorello e Amadeus, picco di share all’1.38 con il 76,8% per la standing a Fiorello (e ricordiamo che la proclamazione del vincitore fuori dal conteggio Auditel del giorno).

In attesa che il direttore di Rai 1 Coletta indichi nella conferenza stampa conclusiva i dati in sovrapposizione netta con le altre finali del Festival (augurandoci che non si limitino solo all’edizione 2019, che fece segnare un certo calo rispetto a un’altra celebrata “edizione dei record” ovvero quella di Sanremo 2018,  il primo targato Baglioni), diamo un’occhiata ai confronti ‘grezzi’.

Sul dato aggregato uno share medio superiore al 60,6% si ritrova a Sanremo 2002 quando la finale (terminata all’1.08) raggiunse uno share medio del 62,66%. Per quanto riguarda le teste, il dato è superiore a Sanremo 2019 ma non a quello di Sanremo 2018, che fece registrare una media di ascolto nella finale di 12.125.000 finendo all’1.26 (un’ora in meno- o meglio 44 minuti in meno rispetto all’orario di rilevazione Auditel – in termini di teste è di certo vantaggioso). Il dato interessante di questa edizione, però, non è nello share ‘stellare’ (che al netto delle sovrapposizioni sente l’influsso della durata), né nella tenuta del pubblico della seconda (considerato sempre che con tre serate su 5 si è andati oltre le 2.00), quanto nelle teste della prima parte: la finale ha fatto registrare 13.638.000 telespettatori, un dato analogo a quello di Sanremo 2013 (Fazio/Littizzetto I, con 13.635.000) e inferiore negli ultimi anni solo a Morandi 2012 (14.456.000).

Veniamo al dato medio di ascolti dell’intero Festival: Sanremo 2020 ha registrato nell’arco delle cinque serate una media di 10.113.000, per uno share del 54,78%. Ne approfittiamo per dare un’occhiata ai risultati degli ultimi 16 anni con una classifica delle edizioni più seguite per media teste e media share.

Entusiasta in conferenza il direttore di Rai 1 Stefano Coletta che non risparmia iperboli e parla di “record del Millennio” (sic!), con forse giusto un pizzico di eccessivo entusiasmo, giocato sull’onda dello share che delle teste.

“Dobbiamo tornare al 1999 per avere una media complessiva delle cinque serate del 54%” ha aggiunto il direttore prima di passare la parola al vicedirettore e capostruttura Claudio Fasulo per le sovrapposizioni:

“La sovrapposizione tra la finale dell’anno scorso e quella di quest’anno vede un delta positivo del 2020 di 1.291.000 spettatori e 2,9 punti di share in più. Nelle 4 ore, la media è stata del 27,8% e di 3.280.000 spettatori”.

Sanremo 2020, ascolti Quarta Serata: il record è nella durata

La Quarta Serata di Sanremo 2020 ha registrato in media 9.504.000 telespettatori, per uno share del 53,3%. Nel dettaglio, Sanremo Start (con semifinale e finale delle Nuove Proposte) ha registrato 11.411.000, % (fino alle 21.30), la prima parte (terminata a mezzanotte) ha registrato 12.674.000, 52,3% e la seconda, chiusa alle 2.30, 5.795.000, 56%.

Ricordiamo che la Quarta Serata di Sanremo 2020 è iniziata alle 20.40 ed è terminata alle 2.30 circa, con l’interruzione dell’esibizione di Bugo e Morgan andata in onda prima delle 2.

Picco di ascolti alle con 15.353.000 telespettatori mentre Fiorello era in scena vestito da Coniglio; picco di share alle 23.49 con il 61,8%.

Iniziando il gioco dei confronti, la Quarta Serata di Sanremo 2020 ha fatto leggermente meno della Terza.

Andando all’edizione precedente, il dato medio della quarta serata di Sanremo 2020 pareggia per teste con Sanremo 2019: in quel caso la puntata terminò alle 00.50, un’ora e quaranta prima di quella di ieri, cosa che si che si traduce, inevitabilmente o quasi, in 8 punti di share in più quest’anno, nel confronto tra share della seconda parte.

Il primo Festival di Baglioni (Sanremo 2018), però, ha fatto segnare una media di ascolto più alta e anche uno share più alto nella seconda parte, pur finendo all’1.26 e durando, quindi, un’ora meno dell’analoga puntata 2020: a questo punto c’è da domandarsi quanto valga quel 57,40%.

In conferenza stampa, il direttore di Rai 1 Stefano Coletta vuole invece spazzare via qualsiasi ‘sospetto’ sulla crescita dei dati causata dalla durata senza pari di questa edizione e snocciola dati in sovrapposizione netta in confronto a Sanremo 2019.

“La difformità temporale di questa edizione del Festival può insinuare dubbi sull’innalzamento dello share. Snidiamoli: nella netta sovrapposizione delle edizioni – dalle 21.34 ealle 24.51 – abbiamo un +7% e uno scarto di quasi 2mln di teste rispetto allo scorso anno. E se andiamo indietro, nello stesso periodo di messa in onda, dobbiamo andare agli anni ’90 per un dato migliore di quello registrato. Migliore 4a serata in sovrapposizione temporale migliore degli ultimi 20 anni”.

Bene, anelo anche quelli su Sanremo 2018, che sono più alti del 2019.

Le parole hanno un valore, si dice sempre. Anche “Record”,  soprattutto se usato con generosità commentando gli ascolti. E se si parametra sulle sovrapposizioni, sarà bene dare tutti i dati, altrimenti non è difficile ricondurre i successi medi (perché le prime parti sono forti) alla durata monstre della puntata che gonfia lo share della seconda parte (da mezzanotte alle 2.00, visto che oltre l’Auditel non va e scorpora sul giorno successivo) e di conseguente quello medio.

E dire che se proprio si dovesse spingere su un dato positivo in questo Festival bisognerebbe al massimo guardare alle teste della prima parte, quelle che fanno davvero gola agli investitori pubblicitari. Ma fa più scena ‘sparare’ percentuali medie di share paragonabili solo a quelle degli anni ’90 e ’80 (anche se alla vigilia le mani avanti sui paragoni abbondavano, come prudenza insegna).

 

 

Sanremo 2020: ascolti Terza Serata (terminata alle 2.05)

La Terza Serata di Sanremo 2020 è arrivata direttamente dagli anni ’80 con la sua durata monstre (5 ore di live) e con la sua chiusura alle 02.05, il che vuol dire che il momento della classifica finale (che ha assegnato la vittoria di serata a Tosca) non è stato registrato da Auditel, ma andrà a ingrossare gli ascolti della notte di Rai 1 domani.

La Terza Serata di Sanremo 2020 ha registrato in media 9.836.000 telespettatori, per uno share del 54,5%. Nel dettaglio, Sanremo Start (senza gara dei Giovani ma con i primi duetti) ha registrato 11.591.000, 41,38% (fino alle 21.30), la prima parte (terminata a mezzanotte) ha registrato 13.533.000, 53,62% e la seconda, chiusa alle 2.05, 5.636.000, 57,17%.

Scorrendo le tabelle, uno share medio così alto lo si ritrova con Sanremo 1997 che alla terza serata fece registrare una media sì di 55,55%, ma con 13.997.000 telespettatori e una serata terminata alle 23.27. Un altro universo. Per cui se vogliamo paragonare i dati, ricordiamoci anche delle teste (e dei contesti). Sul fronte teste, invece, il primo Festival di Baglioni (Sanremo 2018) fece registrare un milione in più, durando un’ora in meno.

Se il dato di share medio e della seconda parte è influenzato dalla durata monstre della puntata, l’ascolto medio della prima parte con i suoi 13,5 milioni fa registrare il dato più alto dal primo Festival di Morandi (Sanremo 2011), con più 3 milioni rispetto all’anno scorso: diciamo che Benigni ha ben pagato. La seconda parte, invece, soffre l’ora in più in termini di teste – Baglioni 2018 fece oltre 6 milioni di telespettatori nella seconda parte, finendo un’ora prima – ma ovviamente conquista un 57,17% di share, comunque inferiore al 57,93% registrato da Conti nel 2016 finendo un’ora prima.

Picco di ascolti alle 21.33 con 15.493.000 telespettatori, durante l’esibizione di Riki e Ana Mena, picco di share alle 23.56 con il 60,9% di share durante l’esibizione di Mika.

Sanremo 2020, ascolti seconda serata: 53,3% (chiudendo all’1.43)

La seconda serata di Sanremo 2020 sarà ricordata di certo per la sua lunghezza: la diretta si è chiusa alle 01.43 e per trovare un orario del genere per una serata che non sia una finale (come ad esempio quella del Sanremo 2017) bisogna tornare indietro ai tempi di Sanremo 1988, in piena era Baudo.

Un dato che va di certo considerato nel confronto con i risultati della sera precedente (chiusasi all’1.24, una decina di minuti dopo quella del 2018) e soprattutto nel confronto nel medio periodo.

La Seconda Serata di Sanremo 2020 ha registrato in media 9.962.000 telespettatori, per uno share del 53,3%. Nel dettaglio, Sanremo Start ha registrato 11.906.000, 41,93% (fino alle 21.30), la prima parte (terminata a mezzanotte) ha registrato 12.841.000, 52,50% e la seconda, chiusa all’1.43 5.482.000, 56,09%.

Messa così, con una seconda parte tra le più lunghe della storia del Festival, il dato più omogeneo per un confronto diretto con le edizioni precedenti è quello della prima parte, che risente meno delle oscillazioni dovute alla lunghezza. O almeno dovrebbe. Scorrendo la griglia, infatti, i 12.900.000 circa sono il secondo miglior risultato degli ultimi 16 anni, alle spalle solo dei 15 milioni di Bonolis a Sanremo 2005, la cui prima parte, però, si chiuse alle 23.00, un’ora prima di quella attuale (e le teste salgono). Sul fronte share, invece, il 52,50% non supera il 56,40% registrato dalla coppia Conti/De Filippi a Sanremo 2017.

Visto che ci si spinge nei confronti all’era baudiana, diamo un’occhiata alla storia del Festival.

Per quanto riguarda il dato della seconda parte, ovviamente lo share non ha pari con i precedenti. Va anche detto che un 50% in tutti e due i segmenti è un dato più unico che raro. Quel che colpisce è sicuramente il dato della prima parte.

Picco di ascolti alle 21.48 con 15.790.000 telespettatori con Fiorello sul palco, picco di share alle 23.53 col 62,3% sulla fine dell’esibizione dei Ricchi e Poveri con la consegna della targa.

Fiorello ha promesso di vestirsi da Coniglio de Il Cantante Mascherato dopo questi risultati, ma non è previsto tra gli ospiti della serata.

Sanremo 2020, ascolti prima serata

Sanremo 70 è partito nel segno di Amadeus e con la benedizione di Fiorello.

Guardando il dato secco, la Prima Serata di Sanremo 2020 ha registrato in media 10.058.000 telespettatori, per uno share del 52,2%. Nel dettaglio, Sanremo Start ha registrato 12.841.000, 43,96%, la prima parte (terminata a mezzanotte) ha registrato 12.480.000, 51,24% e la seconda, chiusa all’1.27 (12 minuti in più, circa, di quella dell’anno scorso) 5.698.000, 56,22%.

La prima puntata vede uno share medio superiore di 2 punti del debutto del secondo Sanremo di Baglioni (Sanremo 2019) ed è sostanzialmente in linea con i risultati del primo Baglioni (Sanremo 2018). Nelle teste, il dato medio è leggermente inferiore a quello dello scorso anno e discretamente inferiore a quello di due anni fa, anche se la seconda parte sale notevolmente rispetto all’anno scorso, senza toccare ‘le vette’ del primo Baglioni.

Picco di ascolti alle 21.45 sull’esibizione di Irene Grandi, prima Big in gara, con 14.942.000 telespettatori, picco di share alle 00.27 col 60% su Amadeus che esce dall’Ariston con Emma nella processione che li porterà a Piazza Colombo.

Per quanto nelle conferenze stampa di presentazione si fosse sottolineato come un confronto tra questa e le edizioni precedenti non potesse essere fattibile, visto il ritorno dei Giovani in gara ed altre precisazioni tecniche – oltre che alla dichiarata tendenza in calo dell’ascolto tv lineare – è anche vero che gli altri non avevano Fiorello non solo come ospite, ma proprio come ‘spalla’ di Amadeus. Il primo commento alla lettura degli ascolti Fiorello lo ha lasciato a Twitter.

E infatti in conferenza stampa lo stesso direttore di Rai 1 Stefano Coletta a ricordare alcuni dei record di questa prima serata tornando indietro a dati di 15 anni fa:

“Dopo 15 anni un ascolto così solido, sia pur in un contesto competitivo, conferma il lavoro di un uomo come Amadeus. Non sono qui a prendermi nessun merito, ma sono entrato subito in empatia con il gruppo di lavoro e con il progetto di Amadeus”.

Coletta recupera anche un dato di target:

“Oltre a essere un record in termini di share, c’è un dato che mi intriga molto di marketing: abbiamo avuto il 62% degli individui 15-24 anni e per trovarlo così dobbiamo tornare indietro al 1997. E quindi nonostante il sottotesto dei 70 anni di Festival non ha inficiato l’ascolto. Il dato dei giovani, già in tendenza negli ultimi anni, raccoglie target che a lungo non c’erano”.

 

Restando al commento dell’andamento della serata, Coletta legge anche le curve della serata:

“Non abbiamo cali, non abbiamo vulnus nel corso della serata ed è il risultato del mix di tanti mood nella narrazione. Credo che il pubblico sia entrato in questa koiné di amicizia di sentimenti di autenticità tra Fiore e Amadeus, che non ha avuto mai nulla di artificioso e formalizzato, ma espressione di un bene comune che forse il Paese ha apprezzato perché ce n’è bisogno”.

L’abito di Don Matteo indossato da Fiorello benedicente ha dato i suoi frutti: Coletta stesso sottolinea come si sia partiti dal 32,7% al 43,2% di share con l’apparizione di Fiorello e al 49,9% con Almeno tu nell’universo nella versione di Tiziano Ferro, arrivando al 54,4% di share.

Intanto con questi dati, come promesso ieri, Fiorello per la seconda serata dovrà vestirsi da Maria De Filippi anche se stasera non si dovrebbe soffrire il fisiologico calo di ascolti della seconda, visto che quest’anno – a differenza dello scorso – il pubblico deve ascoltare ancora 12 big.

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