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Game of Thrones, Benioff e Weiss: “Stiamo andando verso il finale” (spoiler)

David Benioff e D.B. Weiss parlano del finale della sesta stagione di Game of Thrones, danno qualche anticipazione sulla settima stagione e spiegano di aver già in mente come chiudere la serie tv

pubblicato 28 Giugno 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 23:06

Gli ultimi due episodi della sesta stagione di Game Of Thrones sono sicuramente tra i migliori di tutta la serie: prima “Battle of the Bastards”, con una scena di guerra tra le più complesse e ben realizzate in televisione, poi “The Winds of Winter”, che ha rivelato colpi di scena e risposto a domande a cui i fan avevano provato a dare risposta con alcune teorie.

-Attenzione: spoiler sul finale di stagione-
Finalmente, tramite una delle visioni di Bran (Isaac Hempstead Wright) sappiamo che Jon Snow (Kit Harington) è figlio di Lyanna (Cordelia Hill), sorella di Ned (Sean Bean), e di Rhaegar Targaryen, preso in custodia da Ned dopo la morte della donna, che gli ha fatto promettere che non avrebbe detto a nessuno delle sue origini. Inoltre, Cersei (Lena Headey) fa esplodere il Tempio in cui avrebbe dovuto essere processata, uccidendo l’Alto Passero (Jonathan Pryce) e Margaery (Natalie Dormer). Per effetto di questo gesto, Olenna (Diana Rigg) stringe un’alleanza con Ellaria (Indira Varma) contro i Lannister. Daenerys (Emilia Clarke), invece, con Theon (Alfie Allen), Yara (Gemma Whelan) e Tyrion (Peter Dinklage), si prepara ad andare a Westeros, pronta a rivendicare il Trono di Spade, su cui ora è seduta Cercei, dopo il suicidio di Tommen (Dean-Charles Chapman).

Un finale che lascia aperte molte questioni su alcuni personaggi, ma che ne chiude altre. I due showrunner David Benioff e D.B. Weiss, in un’intervista a Deadline, hanno anticipato che la settima stagione cercherà di svelare il nuovo ruolo di Cercei, ora che i suoi figli sono tutti usciti di scena: “Sebbene abbia fatto un sacco di cose orribili e sia stata una persona terribile, l’unica cosa che le permetteva di trovare redenzione erano i suoi figli”, spiega Weiss. “Chi è senza di loro? Troverete la risposta nella prossima stagione”.

Benioff sottolinea anche come Cersei abbia “causato” il suicidio di Tommen: se non avesse mandato la Montagna (Hafthór Júlíus Björnsson) a torturare Septa Unella (Hannah Waddingham), forse avrebbe potuto impedirlo:

“Volevamo che si facesse questa connessione. Se fosse stata più concentrata sulla famiglia, e meno sulla sua vendetta verso chi le ha fatto male, forse Tommen non si sarebbe suicidato”.

Più la storia procede, più sono le storyline che vengono chiuse, per favorire quelle dei protagonisti. I due autori, però, si sono divertiti a scrivere per tutti i personaggi, spiega Weiss:

“Finalmente, nelle ultime due stagioni, abbiamo iniziato a chiudere il cerchio, in senso positivo. Per molto tempo è stato un mondo molto vasto. Ovviamente, si è dovuto salutare un sacco di personaggi e di storyline che ci sono piaciute. Non c’è nessun personaggio di cui abbiamo chiuso la storyline per cui non ci sia piaciuto scrivere, abbiamo scritto così tanto per loro. Li conosciamo molto bene”.

Tra questi, anche Ramsay Bolton (Iwan Rheon), uscito di scena nel nono episodio. Un personaggio tra i più cattivi della serie, grazie anche all’interpretazione dell’attore. “E’ un grande attore”, ha confermato Benioff, “avrà una grande carriera. E gran parte dei personaggi che interpreterà non saranno cattivi. Non è uno di quegli attori che sa interpretare solo ruoli cattivi”.

Weiss, invece, rivela un curioso retroscena su Rheon:

“All’inizio lo avevamo provinato per Jon Snow. Era incredibile e lo avevamo quasi scelto. E’ un attore incredibilmente versatile. E’ stato molto divertente scrivere per lui perchè è molto affascinante ed intelligente. Non ha interpretato Ramsay come il classico cattivo che ringhia. Metteva una sua interpretazione in ogni battuta, è stato grande scrivere per lui e vederlo interpretare questo personaggio. L’ultima scena che ha girato con Sansa (Sophie Turner) è probabilmente una delle nostre preferite. Guardarli da soli, con i cani… Avrebbe potuto essere un personaggio noioso, cattivo e senza redenzione. Ma Iwan ha fatto in modo di mantenere alta l’attenzione su di lui”.

Con Ramsay e Walder Frey (David Bradley) fuori da giochi, ora l’unico cattivo rimasto sembra il Re della Notte. “Non lo vedo come un cattivo, ma come la rappresentazione della morte”, ha detto Weiss. “Non è come Jeoffrey (Jack Gleeson) o Ramsey. Non è neanche umano. Per me, il male si presenta quando si ha opportunità di scegliere tra questo ed il bene, e si fa la scelta sbagliata. Lui non ha avuto questa scelta; è stato creato così, è fatto così. In un certo senso, rappresenta la morte. Ed in un certo senso, è appropriato che non parli. Cosa dovrebbe dire la morte? Qualsiasi cosa dicesse, lo sminuirebbe. E’ solo forza di distruzione. Non credo che siamo mai stati tentati di scrivere dei dialoghi sul Re della Notte. Qualsiasi cosa dicesse sarebbe deludente”.

Abbiamo anche scoperto, grazie a Benjen (Joseph Mawle), che la Barriera non è solo una struttura fisica che serve a tener lontani gli Estranei, ma è anche protetta dalla magia. Alcuni fan parlano del Corno di Joramund, che avrebbe il potere di abbattere la Barriera e di cui i Bruti sono alla ricerca, ma Benioff non vuole sbottonarsi:

“Ci sono i libri, c’è lo show, sarebbe un disservizio per entrambi dire come useremmo alcuni elementi. Quello che abbiamo chiarito in questa stagione è che la Barriera non è solo una struttura fisica che tiene lontano l’esercito dei morti. Se gli Estranei dovessero incontrarli, cosa che hanno fatto, ed il Re della Notte avesse così tanto potere e truppe da poter fare tutto quello che ordina…”

Nel finale, inoltre, abbiamo visto Arya (Maisie Williams) uccidere, come detto, Walder Frey, usando una maschera con cui la vede Jaime (Nikolaj Coster-Waldau). La ragazza prende di mira l’uomo, pensando di poterlo uccidere e facendogli credere di essere interessa a lui fisicamente. “Walder Frey è nella sua lista, Jaime no, se ricordo bene”, ha spiegato Benioff. “Ma lui è un Lannister e questo ci ha dato la possibilità di una distrazione dal suo obiettivo, mostrare questa ragazza che gli fa gli occhi dolci. La scena è sul fatto che questa cosa dia fastidio a Bronn (Jerome Flynn), ma lei lo guarda perchè sa chi è e su come potrebbe ucciderne due in un colpo solo.”

La sesta stagione ha anche confermato quanto i personaggi femminili, così come nei libri di George R.R. Martin, siano importanti, aggiunge Benioff:

“Il mondo del telefilm è un mondo in cui la prospettiva delle donne è limitata rispetto al nostro. E’ basato su un mondo medievale, ed allora le donne erano considerate proprietà dei loro mariti, avevano la possibilità di svolgere poche attività. Una delle cose più divertenti del lavorare con i personaggi creati da George, è che gran parte di questi sono donne. Gli ostacoli che sono tra loro e ciò che vogliono sono molto più formidabili di quelli che dobbiamo affrontare noi… E’ divertente pensare a come aggireranno questi ostacoli per ottenere quello che vogliono. Difficilmente chiamereste Cersei un’eroina; ha fatto fuori tante persone che le hanno fatto del male. Ma è incredibilmente debole e ferita”.

La sfida più ardua della sesta stagione, però, ammette Weiss, è stata lavorare senza nessun libro da cui trarre le storyline: The Winds of Winter, infatti, deve ancora uscire, ma Martin ha fornito agli autori alcune indicazioni su cosa sarebbe accaduto. Nonostante questo, è stato fatto un lavoro del tutto diverso:

“La prima stagione era molto fedele ai libri, poi, nelle stagioni successive, ci siamo allontanati. Abbiamo fatto qualche cambiamento, che poi si sono moltiplicati, ed adesso abbiamo superato i libri. La sfida più difficile non è stata tanto non avere i libri, anche nella quinta stagione ci sono stati dei momenti molto diversi da essi, ma non aver avuto delle scene epiche su cui fare riferimento. Che fosse la camminata della vergogna di Cercei, o il tentato assassinio di Daenerys in cui viene salvata dal drago, sapevamo di avere queste scene su cui fare affidamento. La camminata di Cersei è quasi identica a com’è nei libri. Quest’anno non ce l’avevamo, ad eccezione di un paio di colpi. Quello che è successo sulle Isole di Ferro, e l’uscita di scena di Hodor (Kristian Nairn) sono cose che ci ha detto George. Per me è un omaggio a George ed al mondo che ha creato. A questo punto, dopo tanti anni a scrivere di questi personaggi nel mondo di George, dovevamo essere capaci di camminare sulle nostre gambe. Se non fossimo stati capaci di farlo, probabilmente non saremmo stati gli autori giusti per questo show”.

Infine, inevitabile non pensare alle voci secondo cui l’ottava stagione sarà l’ultima. La Hbo sarebbe riuscita a strappare ai due showrunner altri tredici episodi, da dividere in due stagioni. “Ne parliamo fin dall’inizio”, ha ammesso Benioff. “E’ uno strano fenomeno, stiamo camminando su un percorso scritto da noi e non possiamo più affidarci a del materiale già scritto. Le cose adesso sono più a fuoco. Abbiamo delle idee specifiche che si sono sviluppate nel corso delle stagioni su come chiudere lo show”.

Una cosa è certa: i due sono a conoscenza di come voler far chiudere il telefilm. La Hbo dovrà accontentarsi, quindi, del numero di episodi che hanno concordato. “Vogliamo chiudere con la gente che ci guarda ancora”, rivela Weiss, “chiudere al meglio e non con il pubblico che dice ‘Grazie a Dio è finito'”. Benioff conferma:

“Parliamo di altre due stagioni. Dall’inizio, abbiamo parlato di realizzare 70-75 ore, ed è così che faremo. Diciamo 73. Quello che dice Dan è vero, ma non vogliamo solo finire con il dare fastidio. Stiamo provando a raccontare una storia completa, con un inizio, uno sviluppo ed un finale. Come ha detto Dan, conosciamo il finale da un po’ di tempo e ci arriveremo. Le ultime immagini del finale di stagione lo dimostrano. Daenerys sta finalmente arrivando a Westeros, Jon Snow è il Re del Nord e Cersei si è seduta sul Trono di Spade. E sappiamo che il Re del Nord è lì, che li aspetta. Alcuni pezzi sono stati rimossi ed ora stiamo andando verso il finale. La cosa che ci ha entusiasmato fin da quando la Hbo ha ordinato la serie è che non sarebbe stata una serie tv lunga, in cui in ogni stagione avremmo dovuto inventarci nuove storyline. Vogliamo raccontare un’unica storia, senza imbottirla con altre 10 ore extra, perchè la gente ci sta guardando ancora. Volevamo fare qualcosa che, se la gente l’avesse vista fino alla fine, avesse una continuità. Ora ci stiamo dirigendo verso il finale che abbiamo in mente”.