Home X Factor X Factor 2022, tante novità con la speranza (e la necessità) di una vera rivoluzione “pop”

X Factor 2022, tante novità con la speranza (e la necessità) di una vera rivoluzione “pop”

X Factor 2022 parte a settembre con la nuova edizione. Tante novità all’orizzonte e il bisogno di una vera rivoluzione… pop

20 Maggio 2022 14:26

Uno degli argomenti più chiacchierati di questa settimana è stata la musica nelle sue più variegate declinazioni. Domenica il pubblico ha seguito la vittoria di Luigi Strangis ad Amici 2022, a quasi 24 ore dal trionfo dell’Ucraina all’Eurovision Song Contest 2022, a Torino. Mika, Alessandro Cattelan e Laura Pausini hanno condotto la finale che è stata seguitissima con il 28,6%. Ancora meglio l’Esc con il 41,9 e oltre 6 milioni e mezzo di telespettatori. Ottimi risultati per Rai e Mediaset. Ma, poche ore dopo, l’indiscrezione su una possibile ultima edizione di X Factor su Sky Uno. Sky e Freemantle non hanno confermato queste voci e questi rumors, mentre si sta definendo il quartetto di giudici del talent show, in partenza a settembre. X Factor chiuderà? Sarà confermato? Quello di cui vogliamo parlare oggi, però, è il netto cammino che il programma deve assolutamente seguire nella prossima annata.

X Factor è nato per cercare un cantante con il fattore X, una POPstar. E deve ricordarsi di questo, puntare al lato più pop del programma. Nelle ultime edizioni c’è stato un evidente problema con i vincitori. A trionfare nel 2021 è stato Baltimora. A marzo è uscito il suo primo Ep ma, purtroppo, non ha ottenuto riscontro e le attese attenzioni.

Non è andata meglio l’anno prima con Casadilego. Voce intensa, già data per vincitrice dalle prime fasi del programma, non è riuscita a brillare nelle charts e, ad eccezione di qualche featuring e comparsata sul palco dell’Ariston (in duetto), si sono perse le tracce. Nel 2019 il caso di Sofia Tornambene non cambia il quadro della situazione.

Dobbiamo tornare al 2017 con la vittoria di Lorenzo Licitra per poter ricordare i grandi fasti del programma… ma grazie ai Maneskin. Arrivati in seconda posizione, hanno poi vinto Sanremo e l’Eurovision 2021, diventando star internazionali. X Factor deve tenersi stretto con orgoglio questo lancio, questa scoperta e sperare in un successo che sia anche 1/5 di quello ottenuto dalla band.

X Factor è un programma popolare e cerca la popstar. Ripetiamolo. Va benissimo presentare sul palco storie, personaggi interessanti o curiosi dotati di un X Factor vocale, ma la direzione da seguire, poi, non è assegnargli il lato B di un cantante folk islandese durante i live. Perché il “radical chic” non attira sempre il grande pubblico e i telespettatori vogliono poter ascoltare un brano impegnato ma anche noto. Va bene il rap, il trap, l’ukulele, la fisarmonica, ma bisogna sempre mantenere l’occhio su quello che le classifiche di oggi potrebbero premiare.

E’ troppo semplice dire “X Factor ha stancato” perché di programmi che durano da più di un decennio ce ne sono molti e ancora hanno successo. A volte restano fedeli a se stessi, altre volte cercano evoluzioni e cambiamenti con qualche ingrediente in più, ma -seppure non più una novità- può avere ancora da dare e da scoprire.  L’idea di abolire le categorie (al grido di “Nessuna etichetta”) ha snaturato un po’ il concept del programma e lo ha reso simile a tanti altri format: cantante canta, giudice giudica e sceglie chi vuole. E’ sparito il gioco, la gara (anche con la speranza di avere una propria categoria o di spiccare con un’altra scelta dal destino).

Eppure non è quello il problema chiave. E’ l’approccio al talent show stesso. L’arrivo di Ambra in giuria è una scelta che ha entusiasmato la maggior parte del pubblico e anche il ritorno di Fedez è stata una mossa azzeccata. Entrambi “attirano” il grande pubblico, non sono respingenti e sono sinonimo di aria fresca e piacevole ritorno alle tradizioni. Si vocifera dell’arrivo di Dargen D’Amico e dell’addio di Manuel Agnelli (e addirittura del conduttore). Lecito cambiare ma se rivoluzione deve essere… che sia -finalmente- pop. Perché è chiaramente quello che il pubblico, probabilmente, vuole. Anche su Sky. E – a quel punto – che sia quel che deve essere, tentando le carte più funzionali.

Senza “nessun rimpianto“. Ecco, ho dato il suggerimento per un futuro pezzo da assegnare…

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