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Sanremo 2023, i numeri (che non tornano) e le quote di Amadeus per un cast che può funzionare

Sanremo 2023, la logica alla base delle scelte di Amadeus. Molto probabilmente funzionerà (di nuovo), ma i conti non tornano (di nuovo)

pubblicato 5 Dicembre 2022 aggiornato 5 Dicembre 2022 16:23

26 cantanti in gara sono veramente tanti”. Così Amadeus parlò nel 2021, facendo ammirevole autocritica. Come aveva già fatto un anno prima quando portò all’Ariston 24 artisti. E infatti… a Sanremo 2023 i cantanti in gara saranno 28.

È vero, all’epoca non era stata ancora abrogata la separazione tra Big e Nuove Proposte, ma in termini pratici poco cambia. Si pensi, per esempio, alla serata finale: nel 2021 vide in gara 26 cantanti, nel 2020 24, mentre nel 2023 ne vedrà ben 28.

Ma qui – ce ne rendiamo conto – siamo ai dettagli. Nel merito il cast di Sanremo 2023 annunciato ieri da Amadeus è oggettivamente accattivante. Naturalmente il giudizio definitivo arriverà solo dopo l’ascolto dei brani, ma la ratio alla base della composizione sembra essere – comprensibilmente – in linea con quella del recente passato (per Amadeus si tratta del quarto Festival consecutivo) e all’insegna di un prudente tentativo di consolidamento.

La quota over è probabilmente quella meno scontata, con la scelta di Amadeus ricaduta sui Cugini di Campagna (paradosso: per il gruppo si tratterà del debutto al Festival).

La quota new generation è perfettamente rappresentata dalla freschezza di Lazza e Madame, ma anche da Lda (Amici), Leo Gassmann (X Factor), Mr Rain, Ariete, Rosa Chemical, Levante e Mara Sattei, tutti – tranne Levante e Madame – debuttanti tra i Big.

A questa quota appartiene anche Tananai, che però va incluso anche nel sottoinsieme che noi ribattezziamo ‘Orgoglio del direttore artistico’. Cioè, come praticamente tutti i direttori artistici, anche Amadeus – legittimamente e saggiamente – non rinuncia alla promozione di artisti da lui lanciati per una sorta di rivendicazione delle scelte del recente passato (discorso identico per Coma_Cose e Colapesce Di Martino).

La quota nostalgia (nella tv di oggi la nostalgia ha una grande forza e Amadeus lo sa bene – d’altronde ha provato a portare sul palco del Festival come ospite Natalia Estrada, come TvBlog ha svelato alcune settimane fa) è rappresentata dalle reunion di Paola e Chiara e degli Articolo 31.

Per la quota riscatto (i più maliziosi la definirebbero quota mina vagante, ma anche quotaMorgannonpotevaaltrimentieraperfetto – che poi, in verità, bisogna solo aspettare che Morgan faccia pace pure con Amadeus per ritrovarcelo a Sanremo come già accaduto in questa stagione con X Factor) ecco Gianluca Grignani ed Anna Oxa, con i Modà alla porta.

Ultimo, Elodie e Marco Mengoni sono la quota colpi grossi, perché permettono ad Amadeus di avere in gara due Big che vivono il momento o il momento più alto della loro carriera.

Giorgia è la quota Elisa ed è soprattutto la certificazione dell’ottimo lavoro svolto da Amadeus dal punto di vista musicale e comunicativo (sullo stesso livello): in pochi anni ha restituito appeal al Festival di Sanremo anche agli occhi dei big conclamati, un po’ appagati e con alcuna necessità di rimettersi in discussione.