Home Festival di Sanremo Sanremo 2022, il miracolo della seconda serata: si chiude prima dell’1 di notte (e si vede qualcosa)

Sanremo 2022, il miracolo della seconda serata: si chiude prima dell’1 di notte (e si vede qualcosa)

La seconda serata di Sanremo 2022 regala 2 piccole gioie. Un altro Festival è possibile insomma. E se si limano un paio di cose il Terzo Millennio è vicino

pubblicato 3 Febbraio 2022 aggiornato 3 Febbraio 2022 19:51

La seconda serata di Sanremo 2022 dimostra che un altro Festival è possibile, anche con Amadeus. Senza Fiorello sembra più libero, sciolto, davvero padrone di un palco che di certo sa gestire live: nello scambio col pubblico in teatro – che non sente mai quel che viene detto sul palco ed è indizio che qualcosa nell’audio non va, in sala e in diffusione – alleggerisce e diverte. Per qualcuno ‘baudeggia’: in fondo non c’è complimento più grande per chi fa Sanremo, anche nel 2022.

Al netto di questo, se la conduzione va più spedita senza la spada di Damocle dell’improvviso ingresso del generoso amico – confermando anche quanto Amadeus sia meglio nella cifra leggera con Zalone che nell’impegno grave con la Cesarini – c’è anche da dire che la seconda puntata ha dato due gioie.

La prima gioia: la serata è finita alle 00.47 con 13 canzoni in gara, tre interventi di Zalone, una Pausini + momento Eurovision Song Contest, persino il contest per l’inno delle Olimpiadi invernali 2026, con un anticipo di oltre 20 minuti sulla chiusura prevista. Tra sfori non consumati e blocchi durati un pizzico meno, la serata ha avuto una durata umana. Una gioia. Vera. Che poi la puntata sia risultata nel complesso un pizzico più noiosa non stupisce, visto che è tornata la costruzione tipica dello scorso anno: gara ai margini, ospiti al centro che occupano buona parte della seconda serata (qui il nostro live).

Volendo fare un attimo un passo indietro, la prima serata, invece, aveva corso sull’onda della gara: inizio fulminante con Achille Lauro, ottimamente posizionato al picco di massima attenzione per scatenare polemiche (ovviamente inutili e gelate da un micidiale commento dell’Osservatore Romano – e che Dio lo abbia sempre in gloria, ça va sans dire), quindi rapida successione di cantanti con una selezione di pezzi top per rompere il ghiaccio (Morandi, Ranieri, La Rappresentante di Lista, Mahmood e Blanco, questi ultimi sul podio finale della Sala Stampa), ingresso – con calma- di Fiorello, tornato al Festival apparentemente solo per prendersi il bagno di folla mancato lo scorso anno. Poi tra qualche ospite sostanzialmente inutile – vedi quel sant’uomo di Berrettini – e qualche lancio di Ornella Muti altrettanto dimenticabile, la prima serata si è chiusa all’1.15 e sembrava già un record. Ma la gara era stata centrale, a differenza di quanto successo nella seconda serata che è parso il Checco Zalone Show (e ha offerto i due picchi di serata).

Comunque sia, due puntate diverse, accomunate da una durata sensibilmente ridotta rispetto alle prime due puntate di Sanremo 2021, quando pur senza grandi ospiti ma con 17 canzoni per ciascuna la prima serata durò fino all’1.34 (vs l’1.12 di martedì 1 febbraio 2022) e la seconda all’1.42 (vs le 00.47 di mercoledì 2 febbraio 2022, quasi un’ora di meno).

Due puntate diverse, dicevamo. La seconda gioia arriva da una regia meno frenetica del debutto: dopo essersi perso il battesimo di Lauro, la strattonata di Mahmood e Blanco, l’esibizione de La Rappresentante di Lista, aver messo Noemi in un frullatore e aver staccato su varie ed eventuali per una serata intera, ieri la regia di Vicario è parsa più calma, meno alla ricerca del movimento fine a se stesso e meno dissonante con la musica (che resta la cosa peggiore per la regia di uno show musicale, insieme alla mancanza di relazione tra immagine e contenuto). E invece nella seconda serata si è avuta la sensazione che tutto fosse meno shakerato e più consapevole. Vero è che buona parte dello show è stata occupata dai pezzi di Zalone, vero è che l’esibizione di Laura Pausini è un capitolo a parte, ma l’ultima esibizione, con lo stacco a cercare (e non a perdere) l’abbraccio di Highsnob e Hu e la steady ad avvolgere, ha dato finalmente il senso di un racconto. Banale? No, se riesce a cogliere e trasmettere una emozione connessa al pezzo (e non al malessere della visione). Un ottimo segno.

https://www.youtube.com/watch?v=BB5DDHtz7zE

Lo leggo come una speranza per i prossimi giorni. Stasera, nella terza serata con tutte e 25 le canzoni in gara, scopriremo se davvero si è scelto di andare verso un’altra regia. Occhio alla seconda esibizione per i concorrenti (e penso soprattutto ai brani della prima serata e alla loro messa in scena), anche se è concreto il rischio di un backslide – a mo’ di estasi ‘tarantolata’ di Santa Teresa – di fronte alle cover del venerdì. Intanto, superata la seconda serata di Sanremo 2022, si registrano due cenni positivi. Speriamo non sia solo una rondine che non fa primavera. Non smentiteci.

Sanremo 2022

PS. Ne approfitto per un paio di appelli agli autori:

1) Dopo tre anni ce la facciamo a dare i fiori a tutti e non solo alle donne per evitare che poi Francesca Michielin si ritrovi a fare la stessa cosa per il secondo anno consecutivo? Per carità, è un modo per omaggiare (giustamente) l’orchestra, ma sceglie di darli al Primo Violino, non cerca la prima violinista libera… Vuol dire qualcosa. Ed è molto chiaro.

2) Ce la facciamo a non ‘usare’ co-conduttrici che poi finiscono per apparire come scelte fatte solo per smentire le accuse che vengono loro rivolte, finendo per dare spazio agli hater più che alle reali (ed eventuali) capacità di co-conduzione (co-conduzione che poi alla fine è davvero relegata a un paio di lanci e tre cambi d’abito che non aiutano molto ‘l’immagine femminile’ al Festival)? E a voler essere davvero molto molto molto pesanti, l’inquadratura laterale sa di paternalistico…

Grazie, a prescindere.

Festival di Sanremo