Home La7 La Gabbia e il caso Barnard, Gianluigi Paragone: “Se chiedesse scusa, lo riprenderei” (VIDEO)

La Gabbia e il caso Barnard, Gianluigi Paragone: “Se chiedesse scusa, lo riprenderei” (VIDEO)

Violentissimo atto di accusa di Paolo Barnard, il giornalista che dava lezioni di economia nel talk show di La7. Gianluigi Paragone, ospite a Le Invasioni Barbariche, apre ad una rappacificazione (se dovessero arrivare delle scuse…)

pubblicato 6 Marzo 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 07:20

UPDATE: Gianluigi Paragone è stato ospite nel corso della settima puntata de Le Invasioni Barbariche e, com’era inevitabile, Daria Bignardi gli ha chiesto lumi in merito allo scottante caso Paolo Barnard, l’economista cacciato dal programma per una serie di tweet deliranti contro il genere femminile tutto. Ecco come il conduttore de La Gabbia si è espresso sull’intera faccenda:

Lui aveva scritto un post molto violento, volgare e maschilista sulle donne e io non posso avere un doppio binario. Quindi gli ho detto: “O rimuovi quel post e chiedi scusa oppure sei fuori!”. Penso che pochi giornalisti possano avere il coraggio e la spericolatezza di dare il microfono a Paolo. Io lo rivendico questo coraggio, però quando si arriva oltre è giusto dire basta. Se lui dovesse chiedere scusa e rimuovere il post, lo riprenderei. Paolo purtroppo ha questi momenti, era già successo anche a L’Ultima Parola.

Da quanto apprendiamo dando un occhio al profilo Twitter di Paolo Barnard sembra proprio che queste caldeggiate scuse non siano prossime ad arrivare:

Paolo Barnard “cacciato” da La Gabbia per offese alle donne. E insulta Paragone: “Affogati, sei uno zero”

Dopo Alberto Bagnai, La Gabbia registra una nuova defezione, con polemica annessa. Stavolta, però, con risvolti ancor più clamorosi e violenti.

Paolo Barnard, giornalista Mosler Economics, che nel talk show di La7 condotto da Pierluigi Paragone dava vita a lezioni di economia con toni molti decisi e senza partecipare alle discussioni in studio con gli altri ospiti (aveva cioè uno spazio tutto suo), ha annunciato l’addio alla trasmissione. Tutto è nato da una serie di tweet postati dal giornalista. Tema: la sessualità e le donne.

Barnard si scaglia (da giorni ormai) contro il genere femminile scrivendo su Twitter (queste le sue parole a posteriori) “una serie di grotteschi paradossi per rispecchiare la vera e inconfessabile natura del genere femminile che frequenta quel porcile di Social Network”. Sul blog compare un post in cui si legge, tra le altre cose, “le donne sono al 99% esseri mediocri, solo capaci di creare miseria ai propri figli o al mondo. Purtroppo hanno quello che hanno fra le gambe. E ok. Ma non fosse per quello, e per la cultura di sinistra dei Pddini cerebromancanti, sapremmo come giustamente apostrofarle. Al 99%. Così come meritano gli uomini al 99%”

Le redattrici del programma condotto da Paragone protestano – a quanto pare – e chiedono l’intervento del conduttore. Barnard così ricostruisce sul suo blog quanto avvenuto, ricordando anche di essere stato cacciato da L’ultima Parola (condotto sempre da Paragone, in Rai) per “una battuta goliardica sulla patata di una ragazzina che lavora in redazione da Gianluigi Paragone. Lei protesta con l’amichetto Gian, di Varese, e lui mi caccia. E si tiene Claudio Messora (oggi responsabile della comunicazione del M5S, Ndr). Tradotto: sessanta milioni di italiani pronti per essere divorati vivi dal prossimo Letta e Renzi vengono privati della salvezza economica perché io ho offeso l’amicuccia di questo Paragone”:

Il suo autore del programma mi richiama sei mesi dopo. una persona molto intelligente e saggia. Mi scongiura di tornare al nuovo programma, che sarà La Gabbia di La7. Lui sa che la Mosler Economics ha 100 anni di storia dell’economia alle spalle, e coi suoi John Maynard Keynes, Kalecki, Lerner, Godley e Mosler è l’unica salvezza dalla “distruzione di una civiltà” (cit. Mosler) perpetrata dalla Troika e da Bruxelles per conto della Germania. Ok, accetto, torno con Paragone.
Una notte scrivo su Twitter una serie di grotteschi paradossi per rispecchiare la vera e inconfessabile natura del genere femminile che frequenta quel porcile di Social Network, ma associo alle volgarità da me volutamente scritte per paradosso un articolo estremamente documentato sull’inconfessabile meschinità e crudeltà delle donne, cioè il più inaggredibile tabù culturale della Storia moderna assieme ai crimini degli ebrei sionisti in Palestina. Una manciata di ragazzette amichette della redazione del sopraccitato Paragone protestano, e costui mi dice al telefono che devo scrivere un’abiura, cioè le mie scuse alle donne.

Barnard rifiuta sdegnato la richiesta di scuse avanzate da Paragone e sul suo blog rincara la dose, mentre su Twitter continua in maniera quasi compulsiva a scrivere volgarità esplicite:

Io sono un intellettuale e un combattente, ho già diverse volte rischiato la morte fisica, e la rovina della mia vita, per le mie idee. Avrei voluto che Gianluigi Paragone avesse visto la mia faccia mentre lo leggevo. Io che nel 1994 stavo quasi morendo dentro una cabina del telefono di Johannesburg mentre gli AK 47 sparavano all’impazzata… io che ho umiliato Kissinger di fronte alla stampa mondiale… io che mi sono giocato la vita a Miami non facendo una piega davanti a una Colt puntata alla mia pancia perché dovevo fare il mio mestiere e scovare il massacratore Orlando Bosh… io cacciato dalla RAI per aver difeso gli ammalati… io che ho detto in Tv che Monti è un criminale… io che con 800 euro di reddito al mese sfido denunce da rovina economica per difendere l’Italia… Io. Mentre lui ha fatto carriera a star zitto mentre la sua Lega diceva di sparare ai disperati sui barconi nel Mediterraneo. Lui, Paragone Gianluigi.

Barnard prosegue con le offese al collega:

E mi sento dire da sto zero che devo abiurare le mie idee per 5 donne isteriche sue amichette in un ufficio di Milano.La mia risposta a Gianluigi Paragone è scontata. Può affogarsi, e io non sarò più alla Gabbia. Ma quello che è ignobile è che questo stolto per la seconda volta priva il grande pubblico italiano dell’unica difesa dal neonazismo economico dei Neomerantili tedeschi e di Bruxelles per le sue 5 amiche e per 20 tweet. Sessanta milioni di italiani crepino per le sue amichette.

Barnard se la prende con l’ex direttore de La Padania con un riferimento (razzista?) alla sua città natale.

Bob Woodward e Carl Bernstein non sarebbero mai nati a Varese, neppure per volere di Dio.

Di seguito vi proponiamo una piccola rassegna dei clamorosi tweet scritti da Barnard, prima e dopo la puntata di domenica scorsa alla quale ha regolarmente partecipato (ma l’elenco dei cinguettii sarebbe lunghissimo e francamente per nulla – ma proprio per nulla – edificante).

Barnard nella sua furia ha tirato in ballo anche Giuseppe Cruciani, conduttore de La Zanzara e Milena Gabanelli (auspicando per lei una camera a gas), con la quale lavorò a Report, salvo poi lasciare quel programma in polemica:

Sul suo blog Barnard in queste ore è tornato sul tema dell’universo femminile. Per scusarsi? Niente affatto, ma per ribadire il suo concetto:

Le DONNE sono pochissime, le altre sono donne come uomini. Spregevoli spesso, insignificanti animaletti ancora più spesso, carogne disumane troppe volte. E io che sono un uomo giusto, apostrofo come puttane nell’anima le donne, come chiamo sterco ambulante gli uomini. E vi ricordo cosa avevo scritto:

il vero volto infame del 90% delle donne, la loro violenza sui bambini e sugli uomini, quanto sono becere o semplicemente insulse. Come gli uomini.

Stasera Paragone sarà ospite di Daria Bignardi alle Invasioni Barbariche. Farà menzione di questo incredibile caso scoppiato nella sua redazione, che già deve fare i conti con il calo di ascolti dovuto allo spostamento di collocazione in palinsesto?

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