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Naufragio Costa Concorda, 10 anni dopo: doc e speciali (partendo da Apnea e Il dito di Dio…)

Il Naufragio della Costa Concordia torna nelle prime serate tv (e in podcast) nel decimo anniversario della tragedia, che cade il 13 gennaio.

12 Gennaio 2022 15:00

Il 13 gennaio 2022 ricorrono i 10 anni dal naufragio della Costa Concordia, costato la vita a 32 persone tra ospiti e membri dell’equipaggio: la più piccola, Dayana Arlotti, aveva 6 anni ed è precipitata nell’acqua nell’ultimo movimento della nave, quello che l’appoggiò definitivamente sugli scogli dell’Isola del Giglio; il più anziano, Giovanni Masia, di anni ne aveva 86 e nella calca aveva perso di vista i suoi familiari, riusciti invece a salire sulle scialuppe. Sono due delle tante, troppe, storie raccontate da Pablo Trincia con Debora Campanella nel loro ultimo lavoro, Il dito di Dio – Voci dalla Concordia, prodotto da Spotify Studios in collaborazione con Chora Media di Mario Calabresi. Nove puntate in tutto, da un’ora circa ciascuna, pubblicate su Spotify a blocchi di due a settimana, il giovedì, a partire dal 16 dicembre per arrivare esattamente a giovedì 13 gennaio, giorno in cui si ricorda il decimo anniversario del naufragio più grave di una nave passeggeri avvenuto nelle acque italiane.

Il dito di Dio, Pablo Trincia e le voci della Concordia su Spotify

Il viaggio di Pablo Trincia e della Costa Concordia inizia proprio con quella crociera nel Mediterraneo, salpata da Savona, arrivata a Barcellona e Palermo, ripartita poi il 12 gennaio da Civitavecchia per l’ultima tratta, mai compiuta dal momento che un inchino all’Isola del Giglio provoca uno squarcio di 70 metri nella carena della nave, dovuto all’impatto con degli scogli ‘affioranti’, le Scole, che non lascia scampo alla Concordia. I ritardi, le incertezze, le scelte incomprensibili del capitano Francesco Schettino – l’unico a dover prendere decisioni sull’imbarcazione, “primo dopo Dio” come da lui stesso detto – determinarono una situazione senza scampo per decine di persone: mentre lui e parte dell’equipaggio trovarono riparo su una scialuppa e seguirono le operazioni di soccorso da uno scoglio dell’Isola, migliaia di persone – erano in 4229 a bordo quella sera – cercavano di salvarsi lottando contro il tempo, contro il freddo e contro l’acqua. Ricordiamo ancora le immagini dei passeggeri in fila sul fianco della nave per scendere dalla biscaggina di salvataggio mentre il comandante De Falco della Capitaneria di Porto di Livorno intimava al capitano Schettino, senza successo, di risalire a bordo. Quel “Salga a bordo, cazz0!” risuona ancora nelle nostre orecchie.

Pablo Trincia torna al podcast dopo Veleno per raccogliere le voci della Concordia, quelle di chi ricorda quel viaggio, quella notte e quegli affetti che non sono mai arrivati a riva. C’è chi non è stato mai più ritrovato. Le prime puntate servono a entrare nelle storie dei protagonisti, di chi si è salvato e di chi è rimasto su quella nave con la madre, il padre, i figli che vi sono morti: se ne seguono le storie con la consapevolezza che non ci sarà sempre un lieto fine. C’è anche la ricostruzione dell’incidente: si insiste sulla richiesta del maitre al comandante per un omaggio alla madre sull’Isola del Giglio, si torna su quel nome (addirittura si va alla ricerca della incolpevole mamma, che quella sera non era alla finestra come se poi questo potesse cambiare qualcosa), anche se alla fine decisioni e comandi sono solo del capitano. L’incredibile, ancor più dell’urto con gli scogli, sono i 70′ persi dal comandante (impatto alle 21.45, segnale di abbandono nave alle 22.54), impegnato a giustificarsi più che a salvare nave e passeggeri: in questo senso uno dei passaggi più significativi è il secondo che manifesta tutto il proprio disgusto per la condotta del suo superiore. Parlano passeggeri e personale, soprattutto di vertice; non si parla dell’inchiesta, non parlano i vertici della società. C’è solo chi era su quella nave e chi aspettava che da lì qualcuno tornasse, insieme a qualche voce dell’Isola che quella notte accolse i naufraghi: tra questi una delle più toccanti e commoventi è la voce della 91enne Nunziatina.

Le voci, dicevamo: quelle della disperazione arrivano alla quinta puntata. Tra le registrazioni delle telefonate dei passeggeri ai Carabinieri e alla Capitaneria, tra le testimonianze di chi c’era, l’angoscia è tangibile. Ecco perché non si consiglia a cuor leggero di seguire 9 ore di racconto su un naufragio. E la mancanza di immagini rende tutto ancora più duro.

Naufragio Costa Concordia

Ossi di seppia e quell’inchino fatale

Ossi di seppia – Quello che ricordiamo” non poteva dimenticare il Naufragio della Costa Concordia e pubblica la sua 15esima puntata martedì 11 gennaio su RaiPlay. A ricordarlo e a ripercorrerlo uno dei protagonisti allora e anche di questo decennale, ovvero Gregorio De Falco, ex capo della sezione operativa della capitaneria di porto di Livorno.

“Avremmo potuto salvare tutti perché la nave ha resistito per parecchie ore, benchè rovesciata su un fianco. Se ci fosse stata l’autorità a bordo…”

la tesi che De Falco continua a sostenere, contestando sempre e per sempre l’abbandono della nave da parte del capitano Schettino, che disse di essere scivolato in una scialuppa e costretto quindi a lasciare la Concordia. Nel naufragio morirono 32 persone: il comandante Francesco Schettino è stato condannato a 16 anni per omicidio colposo plurimo, naufragio colposo, lesioni colpose plurime, abbandono della nave e false comunicazioni.

Naufragio Costa Concordia

La Notte del Giglio, su Sky Tg24 due giorni di programmazione dedicata

Una programmazione dedicata di due giorni per Sky TG24 che ricorda il Naufragio della Costa Concordia nel suo decennale con approfondimenti e speciali in onda il 12 e il 13 gennaio.

Si parte mercoledì 12 gennaio alle 14.30 (e disponibile On Demand) con uno speciale a cura di Stefano Sassi e Tonia Cartolano realizzato con immagini di repertorio e testimonianze attuali di alcuni dei principali protagonisti, da Gregorio De Falco al magistrato Francesco Verusio, già a capo della Procura di Grosseto e PM nel processo penale, quindi il comandante Nick Sloane, a capo dell’operazione di riasetto e rigalleggiamento della Concordia, che permise di trasportare il relitto a Genova per lo smantellamento il 23 luglio 2014.

L’indomani, il 13 gennaio, giorno del decennale, sono previsti approfondimenti in diretta, condotti da Tonia Cartolano, con collegamenti dallo studio allestito sull’isola del Giglio: tra gli ospiti  il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Franco Gabrielli, all’epoca dei fatti alla guida della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, capo dipartimento Protezione Civile, Kevin Rebello, fratello del cameriere indiano Russel Rebello che morì a bordo per salvare i passeggeri (e recuperato solo due anni dopo il naufragio), Saverio Senese, avvocato dell’ex comandante Francesco Schettino, Luigi Alcaro Giusto, primo ricercatore Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Sergio Ortelli, sindaco dell’isola del Giglio, don Lorenzo, parroco dell’Isola all’epoca dei fatti e Mario Pellegrino, ex vicesindaco e primo a salire sulla nave.

I contributi della programmazione speciale saranno disponibili anche sul sito Skytg24.it.

RaiNews24, TgR Toscana e il podcast Apnea

Procedendo in una sorta di ordine di ‘apparizione’, vediamo alcuni degli appuntamenti speciali della Rai previsti tra il 12 e il 13 gennaio.

Martedì 12 gennaio alle 15.00 in onda su Rainews24 lo “Speciale Costa Concordia”, anche se la maggior parte dei contenuti sono previsti per il giorno dopo, giorno del decennale. Oltre agli spazi nei programmi di striscia quotidiani sono previsti appuntamenti speciali del Tgr Toscana con dirette dall’isola del Giglio per la rubrica “Buongiorno Regione” e per le edizioni delle 14.00 e delle 19.35.

Attiva anche web e radio: su RaiPlay Sound saranno disponibili l’audiodocumentario “L’isola che c’è”, un racconto a più voci che verrà mandato in onda su Radio3 il 17 gennaio e in esclusiva “Apnea”, il primo podcast sui soccorritori della Costa Concordia, disponibile dal 13 gennaio anche su RaiPlay. E ci soffermiamo su questo prodotto perché è firmato Lux Vide ed è raccontato da Carlo Lucarelli. Si tratta di una serie in 6 puntate nate da un’idea di Luca Bernabei, realizzate grazie a una collaborazione fra Lux Vide, Rai Digital e Rai Radio, scritte da Matteo Liuzzi e Niccolò Martin con la cura editoriale di Maria Francesca Gagliardi. Diversamente dal ‘semplice’ podcast ne è dispobibile anche una versione ‘videopodcast’, diretta dal regista Laszlo Barbo.

Il punto di vista esclusivo, e in questo senso originale, è quello dei vigili del fuoco che si immersero nel relitto della Concordia, semi inabissato, la notte stessa del naufragio, al buio, alla ricerca di sopravvissuti bisognosi di aiuto per uscire dal relitto capovolto.

«Raccontiamo la storia dei 9 vigili che hanno rischiato la loro vita per salvarne altre. Un’opera di salvataggio sospesa tra la vita e la morte. Una storia che è rimasta nascosta per tutti questi anni, perché chi fa il vigile del fuoco non si sente un eroe, non si vanta, spesso non racconta neanche a se stesso ciò che ha compiuto, rimane solo con indosso la sensazione di aver fatto bene il proprio dovere. La Lux è tradizionalmente interessata a far emergere le vicende di personaggi che fanno bene il loro lavoro, per parlare bene dell’Italia che, soprattutto in certe occasioni, dimostra di avere coraggio e compassione»

ha spiegato Luca Bernabei. Ed è un racconto diverso da quello che solitamente si sente sulla Concordia.

 

“Costa Concordia: cronaca di un disastro” su Rai 2

La commemorazione passa anche per la prima serata di Rai 2 che nel prime time di giovedì 13 gennaio 2022, alle 21.20, propone in prima visione il doc Costa Concordia: cronaca di un disastro. Si tratta di una coproduzione italo-tedesca firmata da Zeitsprung Produktion con Rai Documentari e Sky Studios, scritto da  scritto da Mariangela Barbanente e Michael Müller e diretto dallo stesso Müller.

Il doc recupera materiali inediti, nuove testimonianze e integra con ricostruzioni filmate la notte del 13 gennaio 2012: alle 21.45 l’impatto con Le Scole dell’Isola del Giglio, alle 22.54 l’abbandono nave, mentre da tempo i passeggeri e l’equipaggio non sapeva come comportarsi, visto che dal capitano non arrivavano comunicazioni certe. E infatti al centro della storia c’è il capitano Schettino, condannato a 16 anni di reclusione, dopo 3 gradi di giudizio, per la morte di 32 persone.

I racconti dei passeggeri, di alcuni membri dell’equipaggio di navigazione e artistico, dei soccorritori, degli abitanti del Giglio, insieme alle registrazioni delle chiamate di soccorso accompagnano la ricostruzione di quelle ore. Tra i testimoni Giuseppe Miccoli, passeggero che si ritrovò a condurre una scialuppa, i tedeschi Matthias Hanke e Marcel Zuhn che cercarono di salvare due connazionali, l’indimenticato Gregorio de Falco, all’epoca capo della sezione operativa della Capitaneria di porto di Livorno (e ora senatore) e Mario Pellegrini, all’epoca vicesindaco del Giglio, che salì a bordo sulla nave capovolta per portare soccorso e rischiò di morirvi.

Sul fronte dell’inchiesta e del procedimento giudiziario, si sentono anche le versioni del giudice Francesco Verusio, procuratore che ha condotto il processo sul naufragio, e dell’avvocato Saverio Senese, difensore di Schettino nel processo d’appello, che ha chiesto una revisione della sentenza alla Corte europea dei diritti dell’uomo per violazione del diritto di difesa.

La storia processuale, dunque, non è conclusa.

Naufragio Costa Concordia

“Costa Concordia: Trappola in mare” su Nove

Già disponibile su Discovery+ lo speciale Costa Concordia: Trappola in mare, in onda sabato 15 gennaio alle 21.25 in prima tv su Nove. Due ore di testimonianze di passeggeri, membri dell’equipaggio, figure centrali nelle operazioni di soccorso, come quella del già citato comandante de Falco. Una produzione ITN (e distribuita da Beyond Rights) non proprio strepitosa, che segue – ovviamente – lo stile un po’ sensazionalistico tipico della scuola anglosassone, con qualche errore di troppo (come considerare l’appoggio sugli scogli del Giglio un aggravamento della situazione, mentre – per usare l’espressione usata da Trincia – ‘il dito di Dio’ ha evitato che la nave si inabissasse).