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Il Boss delle Cerimonie, Don Antonio augura a tutti Buon Natale

Don Antonio ci ha aperto le porte del suo Castello e fa i suoi auguri di Natale ‘e pe’ cient’ann ‘e felicità’ a Blogo e ai suoi lettori.

pubblicato 22 Dicembre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 20:32

Il Boss delle Cerimonie è Don Antonio Polese e non si discute. Chi avesse dubbi può fugarli visitando il Castello e partecipando a una festa di quelle che solo lui può ospitare.

Noi l’abbiamo fatto, grazie all’invito ricevuto dal Boss e dal genero Matteo Giordano ‘di persona personalmente’. Ed è un’offerta che non si poteva rifiutare…

Non potevo certo tornare a mani vuote: Don Antonio, complice l’attenta supervisione di Matteo, ci ha concesso un’intervista e anche i suoi auguri “pe’ cient’anne” a tutta Blogo e ai suoi lettori. Inutile dirvi che è soddisfatto della serie, del successo delle due stagioni, dello sbarco in Gran Bretagna e in Polonia. Ora sogna gli Stati Uniti:

“Se arriviamo in America poi dopo succede veramente la fine del mondo…”

dice compiaciuto Don Antonio. Lui stanco? Non esiste proprio!

“Se vengono continuerò a farlo. Con molto piacere”.

E farà certo piacere ai fans del programma sparsi per l’Europa e non solo a quelli che si son dati appuntamento a Sant’Antonio Abate per conoscere il Boss e regalarsi una serata da ‘Lorde’.

L’occasione era decisamente particolare. Dimenticate matrimoni, comunioni, battesimi, diciottesimi, compleanni o veglioni e date spazio alla goliardia di un gruppo di fans del programma che si è dato appuntamento per conoscere il Boss e per fare di una comune passione l’occasione per fare festa.

A organizzare la serata, con l’immancabile supervisione di Matteo, sono stati I Sostenitori del Programma Tv Il Boss delle Cerimonie, gruppo nato spontaneamente su Facebook nei giorni della ‘grande polemica’ politico-sociale che ha visto una parte di Napoli schierarsi duramente contro una rappresentazione, a loro dire, stereotipata e menzognera della cultura locale.

Tra minacciate interrogazioni parlamentari e petizioni per la chiusura del programma, i Sostenitori hanno invece abbracciato la ‘causa’ di Don Antonio e si sono fatti portavoce di una realtà che vive sul territorio da quasi trent’anni e che, improvvisamente, e soprattutto quando è arrivata ‘la tivvù’, è parsa a qualcuno troppo ingombrante.

Il Boss delle Cerimonie, Serata con Don Antonio

 

A sostenere il Boss, dunque, sono scesi in campo i suoi fans. Sappiate però che lo zoccolo duro del gruppo è formato da affermati professionisti di Napoli e del napoletano. Quelli che in gergo si definirebbero ‘insospettabili’.

Tra goliardia e sfottò, catarsi e mimesi, la serata ha giocato con i canoni ‘tipici’ dell’immaginario ‘sonrisiano’: dall’abito eccentrico (anche se il dress code ‘femmine appariscent” ha portato le più a indossare qualche dettaglio brillante e a qualche scarpa da riporre nell’armadio per il resto della vita) alla fazzolettata, dal ‘biss e contrabbiss’ alla cantata neomelodica.

Ospiti musicali Nando Mariano, Mario Conte – che hanno raccolto il testimone da Tony D’Auria e Tiziana Rega (sì, proprio i genitori di Asia) – mentre ospite d’onore è stata la famiglia Scarpitella, quella di Giusy e Luca (ora genitori del piccolo Mattia) tra i più amati protagonisti della serie, diventate icone di una Napoli in fondo ‘lontana’ da quella che ha giocato a ‘traverstirsi’ da Castello (sempre col massimo rispetto, per carità), ma da ‘difendere’ nella sua genuinità.

Il Boss delle Cerimonie, Serata con Don Antonio

Al netto della voglia di ‘insavire’ della buona borghesia campana, la serata ha suo valore massmediologico. Potremmo analizzarlo come ‘L’effetto del Boss delle Cerimonie sulla gente‘, parafrasando i The Jackal su Gomorra.

A mio avviso, infatti, la serata ha rappresentato un inedito cortocircuito tra una concreta realtà locale, un docureality ‘fiabesco’ e una community virtuale capace di catalizzare l’interesse di classi e target altrimenti lontani della Sonrisa. Non è un caso che per molti dei presenti, per quanto campani, la festa sia stata l’occasione per visitare il Castello per la prima volta.

Certo, effetto della tv, potrebbe dire qualcuno. E quello non manca: Matteo Giordano e lo staff non fanno che dirsi sorpresi dell’effetto del Boss delle Cerimonie sulle loro vite. La popolarità tv prende le forme delle foto e degli autografi, delle visite improvvise di gente che si ferma alla Sonrisa per conoscere il Boss. E Don Antonio, generoso e anche un po’ ‘vanitosetto’, non dice mai di no.

Il Boss delle Cerimonie, Serata con Don Antonio

 

Qui però c’è qualcosa in più, qualcosa che caratterizza in genere le grandi serie tv: mi viene quasi di pensare ai ‘trekkers’, ai ‘cosplay’, alla trasformazione/travestimento che accomuna gli appassionati di serie tv cult. E così mentre qualcuno si veste da Dr. Spock e qualcun’altra da Sailor Moon, qui si gioca a ‘travestirsi’ da ospiti dei matrimoni de Il Boss delle Cerimonie per il gusto di sentirsi per un giorno altro da sé, lontani dai tailleur e dalle cravatte.

La dimensione fiabesca scelta da Lorenzo e Raffaele Brunetti, rispettivamente autore e regista della serie, per raccontare ‘il Castello’ ha funzionato talmente tanto da far vivere una festa alla Sonrisa come una fiaba, da assimilare il docureality a un racconto di immaginazione.

Ma la Sonrisa esiste davvero. Quei matrimoni non sono costruiti, anzi quel che vediamo in tv è solo una minima parte di quel che accade davvero tra i saloni delle feste curati dallo staff.

Il Boss delle Cerimonie, Serata con Don Antonio

C’è da dire, inoltre, che il Castello è davvero un luogo fuori dal tempo e dallo spazio: un luogo ‘altro’, in cui davvero hai la sensazione in cui tutto sia possibile, in cui tutti si danno da fare per ‘farti star bene’, riuscendo anche mescolare professionalità e cameratismo. In tre minuti hai la sensazione di aver vissuto con loro da sempre e nello stesso tempo tutti, da Matteo e Imma all’intero esercito di camerieri, dal direttore di sala alla discreta inserviente che ‘cancella le tracce’ dei maldestri ospiti, sono pronti a intercettare e a risolvere ogni richiesta. Ed è questa, per me, la vera magia del Castello. La professionalità. Anche se poi qualcuno si ferma solo alle ceramiche e ai cristalli, alle dorature barocche e al quadro di Mario Merola.

Il Boss mi ha conquistato. Lo ha fatto prima la narrazione tv dei Brunetti e Real Time, poi Don Antonio e tutta la sua squadra. Che io sia diventata una addicted del programma non è un mistero per nessuno. Ma neanche io c’ero mai stata.

“Noi siamo questi… Noi siamo così”

ripete Imma Polese sempre sorridente, mentre si moltiplica per salutare, da perfetta padrona di casa, tutti gli ospiti della serata. Ma proprio tutti. Il bello della festa è che alla fine anche il ‘cast’, o meglio il personale, del Castello ha fatto baldoria con gli ospiti. Il divertimento è servito.

Ora bisognerà capire se e come procederà la terza stagione de Il Boss. Non c’è due senza tre, lo vuole la tradizione. E un luogo dedicato alla tradizione come il Castello non si può ‘tradire’.

Per ora godetevi il Boss. In basso la nostra breve intervista, giusto per avere il piacere di chiacchierare con Don Antonio. Alla prossima…

 
Video | Immagini: Lello Alfano; Supporto tecnico: Vincenzo Schettino.

Il Boss delle Cerimonie, Serata con Don Antonio

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