Home Serie Tv La Porta Rossa, Gabriella Pession a Blogo: “Il finale? Una bomba di colpi di scena!”

La Porta Rossa, Gabriella Pession a Blogo: “Il finale? Una bomba di colpi di scena!”

Gabriella Pession a Blogo ha parlato del successo della Porta Rossa, delle possibilità di una seconda stagione, del suo personaggio e della decisione della Rai di non fare Il sistema 2, di cui era co-protagonista

pubblicato 22 Marzo 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 11:57

I fan de La Porta Rossa sono in attesa di scoprire la soluzione al mistero che li ha tenuti incollati davanti alla televisione, rendendo la fiction di Raidue una delle rivelazioni di questa stagione. Questa sera, alle 21:20, finalmente scopriremo chi ha ucciso Cagliostro (Lino Guanciale) e perchè, con un finale che promette sorprese ed emozioni.

In occasione del finale, Blogo ha contattato Gabriella Pession, protagonista della fiction nei panni di Anna, moglie di Cagliostro ed al centro delle visioni del protagonista, in cui anche lei sta per essere uccisa dall’assassino. Con lei abbiamo parlato del successo del mistery in Italia, della decisione di spostare La Porta Rossa su Raidue (era destinata a Raiuno) ed, ovviamente, delle possibilità di una seconda stagione.

In chiusura, però, abbiamo anche parlato di un’altra fiction in cui ha recitato, Il sistema, la cui seconda stagione non si farà, nonostante fosse stata precedentemente annunciata.

Vorrei iniziare non chiedendole se vi aspettavate o meno il successo ottenuto da questa serie, ma piuttosto se siete consapevoli che Raiuno e Canale 5 hanno dovuto modificare i loro palinsesti (Raiuno ha spostato Sorelle al giovedì, spostando a sua volta Un passo dal cielo 4 al martedì, mentre Canale 5 aveva pensato di spostare Amore Pensaci Tu dal venerdì alla domenica)…

“Sono ovviamente decisioni che avvengono ai piani alti, noi attori non abbiamo assolutamente nessuna voce in capitolo, possiamo solamente sperare che il pubblico si affezioni, così com’è stato. Il pubblico ci ha seguito ovunque andassimo in onda, è la riprova che la serie ha creato un’affezione molto forte: quando un prodotto entra nel cuore degli italiani, puoi metterlo ovunque, la gente lo segue. Magari puoi avere delle piccole oscillazioni negli ascolti, ma lo zoccolo duro ci ha seguito, soprattutto hanno partecipato in maniera molto attiva sui social, siamo stati trending topic in Italia, una volta secondi, una volta primi, si è creato un evento sia virale che televisivo molto inaspettato e nuovo, che crea un terreno fertile per realizzare un nuovo tipo di prodotto in Italia e per competere sul mercato internazionale. La serie, come ha detto il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta, è stata considerata tra le migliori a livello europeo del 2017. Siamo entrati con grande successo nel mercato europeo e mondiale: la serie uscirà anche all’estero, anche oltreoceano. Io non mi chiedo mai se mi aspettavo o no un successo del genere, quando vado sul set cerco di pensare sempre e solo al lavoro. Ma sul set avevamo tutti quanti la sensazione di fare una cosa molto bella. Quando giravamo eravamo contenti, non sentivamo la stanchezza, se c’erano ore di straordinario da fare lo facevamo con il sorriso… Abbiamo capito che stavano dentro qualcosa di speciale. Poi la televisione è legata anche alla fortuna, e questa volta è stata dalla nostra parte”.

Inizialmente La Porta Rossa era stata realizzata per Raiuno, ma poi si è deciso di spostarla su Raidue. Le dispiace?

“No, credo che sia stata una decisione geniale ed assolutamente vincente del nostro direttore ed anche del direttore di rete Ilaria Dallatana: questo non è un prodotto da Raiuno, è un prodotto innovativo che si rivolge ad un pubblico giovanile. Dai focus abbiamo visto che abbiamo preso una fascia demografica molto diversa da quella di Raiuno, per cui credo che sia stata una decisione intelligente e vincente e credo che sia stata proprio questa decisione a rendere la fiction un trionfo, come dice la Rai. Non è mai capitato che una fiction su Raidue vincesse superando Raiuno, neanche con Rocco Schiavone“.

Su Raiuno secondo lei avrebbe potuto avere lo stesso successo? Magari la seconda stagione si potrebbe spostare su Raiuno…

“Non lo so… Io sono grande fan di Raidue, credo che sia con Rocco Schiavone che con noi abbia proposto due prodotti nuovi, per cui sono ben contenta che sia su Raidue. Non sento la necessità che vada su Raiuno per crescere, credo che questo lavoro sia piaciuto a tutti, anche a livello di critica tutti sono stati dalla nostra parte”.

Il mistery sta prendendo piede in Italia: su Raiuno sta andando in onda Sorelle che presenta elementi di questo tipo, prossimamente trasmetterà Sirene… Come si spiega il successo di questo genere in Italia?

“E’ vero che c’è un’analogia tra La Porta Rossa, Sorelle e Sirene, ma credo che non c’entrino niente tra di loro. Sorelle ha una trama melò, è la serie di Raiuno per eccellenza. La Porta Rossa è una serie più internazionale, è innovativa, ha la firma di un grande autore come Carlo Lucarelli, ha un montaggio differente. Possono essere paragonabili a livello di tema, ma non di più… Io rimango molto legata al mistery, la mia serie tv preferita è Twin Peaks, che non invecchia mai. Il genere mistery ha un successo internazionale, non ha tempo, non ha luogo, attrae il pubblico da sempre. Per cui perchè non portarlo al pubblico sui nostri schermi? Noi lo abbiamo fatto per primi, con una cifra molto realistica, molto poetica, molto poco da Raiuno. Essendo stato un tema vincente, probabilmente adesso lo faranno in molti, ma siamo contenti di essere stati i primi ad arrivarci”.

Stasera va in onda il finale: cosa ci può anticipare?

“Devo stare attenta… Posso dire che l’ultima puntata è una bomba vera e propria di colpi di scena, lo spettatore farà fatica a stare seduto. Ha un picco poetico fortissimo, vedrete il meglio di tutta la serie. Abbiamo girato delle scene che hanno fatto commuovere anche la troupe ed il regista (Carmine Elia, ndr), e quando capita questo è bellissimo. C’era un silenzio quasi religioso sul set. Abbiamo fatto qualcosa che ha a che fare con l’anima: c’è qualcosa di magico, che passa attraverso il piccolo schermo ed arriva allo spettatore di straziante, poetico ed assoluto. Sarà universale, ma in una maniera molto calda, umana, vibrante. Non è televisione, vedrete che è qualcosa di magico”.

Quindi ci sarà una seconda stagione?

Credo proprio di sì. C’è la volontà di tutte le parti di fare la seconda stagione. Io sono sempre contraria alle seconde stagioni, mi stimolano di meno, invece in questo caso sono trepidante”.

Il personaggio di Anna spesso si è ritrovata da sola ad indagare sulla morte di Cagliostro, facendo un’indagine parallela a quella della Polizia. E’ stato difficile lavorare così lontano dal resto del cast?

“No, ho un rapporto di grande collaborazione con il mio regista, con cui lavoro per la terza volta. Ho lavorato con l’ambiente, con gli oggetti, con la memoria. E’ forse stata l’esperienza più bella da attrice che abbia mai vissuto: ho lavorato in una maniera quasi teatrale, ma con una macchina da presa che leggeva i miei pensieri. Per un’attrice è un’esperienza che capita raramente. Ho avuto tre settimane in cui ho recitato nell’appartamento di Anna, mi sono trasformata in lei. Gli altri andavano via ed io restavo lì, ho voluto avere un rapporto particolare con le mura di casa, con i profumi, i colori delle pareti… E’ stato il lavoro in assoluto più bello per me”.

E’ vero che all’inizio la serie si doveva chiamare La verità di Anna?

“Sì, perchè racconta il punto di vista di una moglie che cerca di ricostruire la persona amata, si perde, e cambia anche lei, diventando più simile alla persona che ha perso. C’è lei al centro di questa vicenda”.

Cambiando argomento, durante la conferenza stampa ha detto che Il sistema 2 non si farà: le hanno dato delle motivazioni?

“No, io sono molto tranquilla. Sono decisioni aziendali, cose non riguardano noi attori. A me va benissimo così: è stata una serie molto bella, ho avuto l’occasione di tornare sul piccolo schermo con un personaggio molto diverso, aggressivo, artificioso, ambiguo. Per me artisticamente è stato molto stimolante, anche lavorare con Claudio Gioè, con cui ci siamo ripromessi di lavorare ancora insieme in futuro. Il motivo della cancellazione non li so, bisognerebbe chiedere alla Rai, a noi è stato solo comunicato”.

E’ un peccato, perchè il finale della prima stagione dava numerosi spunti soprattutto al suo personaggio…

“Sì, io avevo parlato con gli sceneggiatori, avevo un’idea molto forte di quello che poteva essere l’arco narrativo del personaggio. Poi magari la rifaranno, sono scelte aziendali di cui non entro nel merito”.