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Tutto può succedere, su Raiuno la fiction su una famiglia contemporanea

Su Raiuno Tutto può succedere, fiction che segue le vicissitudini di una famiglia alle prese con i problemi di tutti i giorni

pubblicato 27 Dicembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 06:48

Un’altra famiglia sta per debuttare su Raiuno, ma questa volta i telespettatori che seguono anche le serie tv provenienti dall’America potrebbero ritrovare personaggi che già conoscono: Tutto può succedere, in onda da questa sera alle 21:20, è infatti il remake italiano di Parenthood, serie tv andata in onda per sei stagioni sulla Nbc.

Una sfida difficile, quella di portare sui nostri schermi l’adattamento di uno show che negli Stati Uniti ha ottenuto ottimi consensi di critica, ma che Raiuno affronta puntando sul tema principale della fiction, ovvero la famiglia. Tutto può succedere segue le vicissitudini dei Ferraro, famiglia romana composta da quattro figli, i loro mariti e mogli e numerosi nipoti.

A capo della famiglia c’è Ettore Ferraro (Giorgio Colangeli), ex pilota di moto che, dopo aver girato il mondo ed aver partecipato ad alcuni Gran Premi, ha deciso di ritirarsi e di prendere con la moglie Emma (Licia Maglietta), che lo ha sempre seguito, una casa sul litorale romano, dove poter crescere i suoi quattro figli.

Alessandro (Pietro Sermonti) è il figlio maggiore, il più saggio e quello che somiglia di più ad Ettore. Responsabile della contabilità in un’azienda che produce abbigliamento sportivo, è sposato con Cristina (Camilla Filippi), laureata in architettura ma che ha preferito fare la mamma invece di seguire la carriera. I due sono genitori di Federica (Benedetta Porcaroli), stufa di essere trattata come una bambina, e Max (Roberto Nocchi), affetto dalla sindrome di Asperger.

Giulia (Ana Caterina Morariu), invece, è un avvocato che, nel corso degli anni, per inseguire la carriera si è allontana dalla sua famiglia, andando ad abitare con il marito, l’avvocato d’azienda in cassa integrazione Luca (Fabio Ghisoni), in un condominio moderno a Roma. Ha una figlia, Matilde (Giulia De Felici), con cui, però, passa poco tempo a causa del suo lavoro.

Sara (Maya Sansa), è la scapestrata della famiglia, che da giovanissima ha deciso di andare ad abitare a Genova con il compagno Elia. Ora che lui l’ha lasciata per inseguire il suo sogno di comprare una barca a vela e portare i turisti in giro tra Rapallo e Capo Venere, è ritornata nel Lazio, a vivere con i suoi genitori. Ha due figli, Ambra (Matilda de Angelis), che non gradisce la decisione della madre di cambiare casa, e Denis (Tobia de Angelis).

Carlo (Alessandro Tiberi), infine, è il più piccolo della famiglia, un Peter Pan che non vuole saperne di crescere e che vive su un barcone sul Tevere sopra il suo locale, il Major Tom, in cui organizza concerti e che lo fa vivere con orari ben diversi da quelli della sua famiglia. Fidanzato con Valentina, che vuole un figlio, la sua vita cambia quando reincontra Feven (Esther Elisha), violinista da cui, cinque anni prima, ha avuto un figlio, Robel (Sean Ghedion Nolasco), di cui non sapeva l’esistenza.

Le tredici puntate di Tutto può succedere, prodotto da Rai Fiction e Cattleya, scritte da Filippo Gravino, Guido Iuculano e Michele Pellegrini per la regia di Lucio Pellegrini (la regia del secondo blocco di puntate, invece, è di Alessandro Angelini), seguono le loro vicende, cercando un tono realistico ed evitando uno stile melodrammatico, applicando al family drama, genere molto utilizzato anche in Italia, una forma diversa e più attenta a rispecchiare la quotidianità della famiglia italiana, come ha spiegato, durante la conferenza stampa, il direttore di Rai Fiction Tinni Andreatta:

“C’è una musica straordinaria. Questo progetto nasce all’insegna della cura e della grande qualità. La produzione è di grande livello. Bellissimi personaggi scritti. Questa è una storia che parla della famiglia, che è un modo privilegiato per guardare la società di oggi. È una istituzione base che cambia perimetro e forma. In questa serie tutto può succedere, come succede nelle famiglie numerose”.

Attenzione è stata data anche alla colonna sonora della fiction: la sigla è stata scritta e cantata dai Negramaro, mentre i brani all’interno della serie sono stati scritti da Paolo Buonvino. Presenti anche un brano di Raphael Gualazzi e dodici artisti della scena indie italiana, che animano le scene all’interno del Major Tom. Inoltre, in collaborazione con GoodlLab Music, gli alunni dei Conservatori di Bologna, Ferrara e Latina hanno seguito una masterclass da cui hanno realizzato alcuni brani musicali: i migliori sono stati scelti per essere inseriti all’interno della colonna sonora.