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Mission, seconda puntata 12 Dicembre 2013: la diretta, i racconti e le interviste

Seconda puntata del docu-reality di Rai Uno che ha sollevato molte polemiche e critiche: protagonisti Lorena Bianchetti, Cesare Bocci, Paola Barale, Emanuele Filiberto, Michele Cucuzza e Barbara De Rossi.

pubblicato 12 Dicembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 10:46

23.25: Laura Iucci e Mauro Celladin ringraziano Mission per la visibilità, per aver spiegato cosa sia il loro lavoro. Sulle note di Blowin In The Wind di Bob Dylan, immagini al rallenty e dati in sovraimpressione si chiude la seconda ed ultima puntata di questa edizione di Mission.


23.21: si parte con i pareri sulle esperienze. Barbara De Rossi dice “mi ha lasciato un po’ di impotenza, ma anche tanta voglia di dare.” Anche Paola Barale sottolinea l’impotenza, ma dice anche “la rabbia, effettivamente. Anche gli operatori, una ventina di persone, sono rimasti molto coinvolti, tra noi parlavamo di questo e anche coi cooperanti ci confrontavamo”.
Lorena Bianchetti parla di “vita nelle bolle di sapone, che poi scoppiano e non ci resta niente! Lo dice anche il Papa”
Emanuele Filiberto interviene: “Tra poco le luci si spegneranno ma non deve essere la fine di un dibattito, dovrebbe essere l’inizio di una lunga discussione. Non dimentichiamo queste persone”.

Mission, seconda puntata 12 Dicembre 2013: Barbara De Rossi e Michele Cucuzza in Sud Sudan

23.19: si rientra in studio. “la parola d’ordine è Dare Dignità”, dice Rula Jebreal. Don Mazzi spara a zero: “liberiamoci dei preconcetti! Dobbiamo farci commuovere e arrabbiarci per ciò che non si fa. La prevenzione parte da qui!”.


23.16: Barbara De Rossi ha ricevuto un disegno da parte dei bambini del villaggio cui aveva portato dei colori. E’ commossa.


23.11: Barbara e Michele verranno spostati da un’altra parte a causa di alcuni casi di Ebola che sono stati registrati in Congo, a 20 km da dove si trovano loro, ma continuano a cooperare: Cucuzza fa anche l’idraulico!


23.08: Cucuzza ha preso decisamente a cuore la situazione, parla di comunicazione senza parole con il signore del villaggio, occhi negli occhi solo per comprendersi.


23.03: Michele Cucuzza costruirà una casa, “tucul”, per un uomo che ha perso tutto dopo un attacco ribelle, ed è arrivato al campo ferito ad una mano dopo una settimana nella giungla. A detta dei cooperanti, s’è preso molto a cuore la costruzione della casa, con tanta testardaggine (e attenzione alle mani).


23.00: Barbara De Rossi viene assegnata alla formazione dell’igiene e parla col medico del campo: l’importanza dell’acqua potabile serve ad evitare la dissenteria, che è ancora mortale.


22.55: si torna in Africa: Barbara De Rossi e Michele Cucuzza sono andati in Sud Sudan, anche questo paese pieno di rifugiati del vicino Congo, flagellato dai ribelli guidati da Joseph Kony e dall’LRA.

Mission, seconda puntata 12 Dicembre 2013: Jan Nawazi


22.50: Jan Nawazi è un azara, l’etnia sciita del paese sunnita dell’Afghanistan: è scappato per salvare la propria vita. E’ arrivato in Italia dopo un lungo giro attraverso l’Asia: vive a Bologna e fa il pizzaiolo, dopo dieci anni è riuscito a ritrovare la sua famiglia.

Mission, seconda puntata 12 Dicembre 2013: Lorena Bianchetti e Cesare Bocci in Ecuador


22.43: Cesare Bocci sembra il più sinceramente coinvolto emotivamente, ha anche sviluppato un qual certo distacco per raccontare la sua esperienza con parole poco “piagnose”. Calca un po’ più quando parla delle risorse minerarie della Colombia che vengono sfruttate illegalmente, dicendo di sentirsi “in colpa come occidentale”. Bene, è Blood Diamond ormai.

La Bianchetti esclama “Uno dovrebbe sentirsi autorizzato ad incattivirsi in certe situazioni, invece queste persone sono serene.. mi sono sentita investita da una tale ondata d’amore!”

22.42: si torna in studio con un endorsement per Papa Francesco per bocca di Don Mazzi.

22.41 Dieci giorni incredibili in Ecuador, per Bocci e la Bianchetti, a loro giudizio: il racconto di ciò che avviene tra i rifugiati colombiani è incredibile e poco conosciuto. Questo glielo riconosco: non lo sapevo e almeno ora ne ho coscienza.


22.38: la Bianchetti conforta una ragazza che si è vista uccidere un professore davanti agli occhi.


22.36: si spostano a Lita, nella giungla equatoriale. Cesare segue un contadino nei campi a raccogliere yucca: “La yucca pesa! Non lavoravo così tanto da un sacco di tempo”


22.33: Lorena Bianchetti invece raccoglie le testimonianze di donne che hanno dovuto lottare per scappare e tenersi i figli, col rischio di perderli per sequestri o estorsioni.


22.30 si incontrano due famiglie di origine opposta, colombiana ed ecuadoregna, che cooperano per lavorare i campi e cucinare. Cesare Bocci si dedica a zappare, cosa che, racconta, faceva col padre da piccolo: il cooperante, dice, deve essere presente nelle comunità dei rifugiati per appoggiarli e sostenerli. “non hanno niente, ma quel che hanno lo condividono”.


22.25: Lorena e Cesare incontrano il prete del luogo, Padre Hernan, che si occupa di recuperare i ragazzi che vengono corrotti dalla guerriglia per fare i corrieri di droga o simili. La guerriglia sa di queste cose, anche del loro arrivo: hanno informatori ovunque. Padre Hernan, in conversazione con la Bianchetti, cita Papa Francesco e la necessità di aiutare e diffondere la fede nelle zone dove c’è più bisogno.


22.22: Lorena Bianchetti e Cesare Bocci in Ecuador, dove si radunano i rifugiati colombiani. Tra Colombia ed Ecuador ci sono numerosi disordini dovuti alla guerriglia in Colombia che dura da cinquant’anni, con profughi, violenze, rapimenti ed estorsioni.

22.21: “Verso un’Italia che non veda più forme di razzismo”, dice Chiellini. Un bel discorso, originale, non c’è che dire.


22.18: arrivano i calciatori Giorgio Chiellini (Juve) e Ahmad Badusso (Roma): il primo porta una maglia della Nazionale in dono al secondo, per omaggiare il fatto che dopo dieci anni Badusso otterrà la cittadinanza italiana. Rula Jebreal ricorda il suo giuramento e il suo diritto di cittadinanza con commozione.

Mission, seconda puntata 12 Dicembre 2013: Paola Barale ed Emanuele Filiberto in Congo

22.14: Emanuele Filiberto se la prende con le critiche eccessive (ma non ci nomina! Peccato), scagliandosi contro coloro che hanno aperto bocca senza vedere realmente la trasmissione (prego?). Don Mazzi sottolinea come le espressioni dei due nel documentario fossero autenticamente stupite e addolorate.


22.12: si torna in studio e si commenta proprio l’intenso racconto del bambino soldato. Rivelare le proprie storie è difficile e pericoloso perché si rischia di diventare paria del villaggio. Il lavoro degli operatori è proprio quello di supporto psicologico e incitamento alla scuola, all’istruzione, che gli permette di accedere ad un futuro diverso e migliore.


22.09: a lavoro terminato, si gioca e si scherza con i bambini del villaggio. “Arricchiti da un’esperienza unica, a fianco degli operatori umanitari che si fermeranno ancora perché l’emergenza non è finita.” Musica epica mentre su sfondo nero passano i dati.


22.04: dopo quattro giorni di camion, arrivano i colori per pitturare la sala parto, uno dei desideri di Paola. Mentre fanno per entrare e lavorare, vengono fermati sulla porta: c’è una nascita in corso, una bambina. La Barale si scioglie d’amore.


22.01: ci si dedica alla costruzione di mattoni con un macchinario speciale, manuale e difficile da gestire.


21.59 Emanuele è commosso e straziato dal racconto di un ragazzo che è stato nelle milizie dei ribelli e ha ucciso anche sette persone durante la sua militanza; ora è inviso alla popolazione e trova conforto solo nella fede.


21.54: i due vip vengono invitati ad assistere ad una rappresentazione teatrale che esorcizza le violenze della guerra civile. Il racconto di un ragazzo ad Emanuele sarebbe sconvolgente, se non fosse per la voce da serial americano che doppia la sua narrazione; la Barale resta stupita dalla paura della ragazza che le narrava la propria storia di rapimento e violenza.


21.52: Si torna al video della missione: Paola ed Emanuele vanno ad igienizzare la maternità su invito di Mauro, che gli ripete che la scarsa igiene è una delle più alte cause di mortalità infantile.

21.51: Ovazione per Emanuele Filiberto che sposta elegantemente il discorso sui capi di Stato dei Paesi poveri, che sbafano a spese dell’ONU. Io non capisco il nesso ma quanto a glissare non lo batte nessuno.

21.49 Laura Iucci specifica che i soldi tanto ostentati da Don Mazzi vanno per il 5% alla organizzazione gestionale delle missioni, il 95% per il finanziamento delle missioni stesse e l’amministrazione.

21.48: “Il Mondo che Il Mondo non vuole vedere” è lo slogan di Mission. Rula Jebreal chiede ad Antonio Mazzi il suo parere. Don Mazzi se la prende con i baroni che mangiano i soldi delle organizzazioni umanitarie, non ci va leggero, e rimarca l’importanza della conoscenza di queste realtà lontane.


21.25: Laura Iucci interviene al rientro in studio per ricordare che continuano gli attacchi delle milizie ribelli, ma il lavoro degli operatori ha bisogno di rafforzarsi e di avere più forza. Mauro Celladin, sempre di Intersos, dice che all’inizio anche loro erano scettici di fronte alla presenza dei Vip, poi si sono ricreduti per l’aiuto che la loro popolarità gli ha dato.

21.42: Paola Barale prepara il soffritto e il pranzo con le donne del villaggio, offrendolo anche a Emanuele Filiberto. Intanto comincia a piovere e sono costretti a rientrare al campo base. Finisce il loro documentario.


21.39: Emanuele Filiberto dovrà occuparsi della costruzione di una scuola: Mauro Celladin sorride nel ricordare l’approccio iniziale “turistico” del Savoia, che poi ha migliorato notevolmente il proprio apporto alla costruzione.


21.27: Paola Barale andrà a cucinare con delle donne cosiddette “deboli”, che potrebbero aver subito ogni tipo di violenza, anche psicologica e non solo fisica, e traumi molto forti. Si occuperà con loro di cucinare per gli insegnanti che preparano la formazione della scuola: la cucina come forma di riabilitazione.

21.35: si fa il report di giornata tra Gangala e Bakutanga e poi si dorme.

21.34: La storia del ragazzo che era nel gruppo dei guerriglieri e preparava le camere dove venivano stuprate le donne sconvolge Paola Barale. “Non riesco a capire come sia possibile una tale violenza, credo di avere una forma di indifferenza come difesa”. Si


21.32: Paola Barale ascolta i racconti di violenze e torture e viene “sedotta” da un bambino che ha perso il padre, ucciso davanti ai suoi occhi dai guerriglieri.

21.31: Emanuele Filiberto sottolinea come sia diverso il modo di affrontare i problemi: riporta il racconto di una donna malata di Aids.


21.27: recap mattutino con gli operatori, per fissare gli obiettivi della giornata, e si parte in direzione Bakuna, a sudovest di Doruma. Emanuele Filiberto parla con il capovillaggio, mentre Paola Barale si dirige a parlare con alcune vittime degli attacchi dei ribelli di Joseph Kony.

21.25: Prima notte: la Barale è terrorizzata dai serpenti, Emanuele Filiberto no, fa il filosofico.

21.24: La voce di Francesco Pannofino riassume la situazione della Rep. Democratica del Congo.


21.20: Paola Barale ed Emanuele Filiberto di Savoia sono andati nella Repubblica Democratica Del Congo, un paese devastato da disordini e guerra civile. Negli ultimi 5 anni sono arrivati gli attacchi dei ribelli di Joseph Kony, che annovera nel suo esercito più di 60mila bambini. Nei confronti di Kony c’è un mandato di cattura internazionale.


21.17: canonici minuti di ritardo e si parte con la diretta: una poesia di Fabio Geda e la presentazione degli ospiti in studio.

20.54: alla fine di Affari tuoi comincerà la seconda puntata di Mission, condotto da Michele Cucuzza e Rula Jebreal: stasera seguiremo tre missioni umanitarie e interverranno anche numerosi ospiti in studio.

Noi di TvBlog siamo pronti per il nostro consueto liveblogging. Ci vediamo tra qualche minuto!

(sempre col boccone in gola, ma vabbè, questione di tempi)

Le polemiche e le critiche hanno infuriato prima, durante e dopo la messa in onda della puntata di debutto di Mission, il docu-reality di Rai Uno condotto da Michele Cucuzza (qui la sua intervista per TvBlog) e Rula Jebreal, ma ciò non ha fatto altro che alimentare l’attesa per la seconda puntata, prevista questa sera Giovedì 12 Dicembre a partire dalle 21.10.

In questa puntata vedremo di nuovo personaggi del mondo dello spettacolo mandati a vivere per 15 giorni insieme ai volontari dei campi profughi in giro per il mondo, cercando di fargli comprendere cosa possa significare un’esperienza simile lontano da casa e dalle abitudini quotidiane. I protagonisti saranno poi chiamati a raccontare la loro esperienza di missione umanitaria dal vivo in studio al Centro di Produzione Tv di Torino.

L’appuntamento di stasera seguirà l’esperienza in Congo di Emanuele Filiberto e Paola Barale, quella di Cesare Bocci e Lorena Bianchetti in Ecuador (qui l’intervista della conduttrice e l’intervento dell’attore in merito alla loro esperienza) e quella di Michele Cucuzza e Barbara De Rossi in Sud Sudan. Oltre ai protagonisti, si ascolteranno anche le testimonianze di chi è fuggito da quei paesi alla ricerca di una vita diversa, pur restando molto legato alla propria terra. Tra gli altri ospiti presenti in studio saranno presenti Don Mazzi, il calciatore Giorgio Chiellini e Ahmed Barusso.

Nonostante il programma sia stato realizzato in collaborazione con l’Unhcr- l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati- e Intersos, dopo la prima messa in onda ciò che gli è stato tacciato dalle critiche è una grande ipocrisia diffusa, dalla scelta dei conduttori fino ai siparietti dei vip (e presunti tali) che, nonostante tutto, rientrano comunque alla base e alla loro quotidianità.

In questa seconda puntata potremo vedere se e quanto Mission avrà modificato alcuni difetti che gli sono stati riconosciuti.  L’appuntamento con il consueto live di TvBlog è per le 21.10 qui su queste pagine.

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