Home Serie Tv Upfront 2013-14, le nuove serie tv tra grandi ritorni, i soliti remake, e nessun “evento”. Il passato per sorridere, il futuro inquieta

Upfront 2013-14, le nuove serie tv tra grandi ritorni, i soliti remake, e nessun “evento”. Il passato per sorridere, il futuro inquieta

Dalle nuove serie tv presentate questa settimana si evince che le tv generaliste americane stanno cercando di riportare sul piccolo schermo grossi nomi per avvicinare il pubblico che le ha abbandonate. Aumentano le serie ambientate nel passato, il futuro resta pessimista

pubblicato 17 Maggio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 18:18

Non c’è aria di “evento”, ma la brezza del ritorno, tra le nuove serie tv che le reti generaliste hanno presentato questa settimana durante i loro upfront. Sono passati gli anni degli show che promettevano di far inchiodare il pubblico alle poltrone: i grandi network, adesso, sembrano essere molto più umili nel presentare le loro novità, consapevoli che i telespettatori, sempre più spietati nel loro giudizio, possono far crollare le aspettative dei piani alti nel giro di qualche episodio.

Prendete ad esempio la Nbc (qui le sue novità): da anni il network più in difficoltà tra quelli più importanti in America sta soffrendo una crisi di ascolti che non si è risolta neanche in questa stagione, tant’è che la rete ha deciso di fare piazza pulita di numerose serie (non si fa in tempo a conoscere i personaggi di “Go on” e “The New Normal” che subito li dobbiamo salutare). Il successo di “The Voice” e dello sport non possono reggere l’intero canale: ecco che, allora, la Nbc prova a proporre numerose novità che hanno alcuni punti in comune con altri network.

I grandi ritorni: da Michael J. Fox a Robin Williams, passando per Jack Bauer e Coulson

Sean Saves the world E’ vero che le grandi star non sono più snob davanti alla proposta di lavorare in televisione, ma se prima erano le via cavo ad allettare di più gli attori abituati a recitare sul grande schermo, ora le reti generaliste si sono date da fare per avere nel loro esercito seriale dei nomi di spicco da far invidia a qualsiasi produttore. La Nbc, ad esempio, ha chiamato Michael J. Fox per metterlo al lavoro su una nuova comedy dopo “Spin City”: il risultato è una storia ispirata alla vita reale dell’attore ed alla sua lotta contro la malattia. Sean Hayes, invece, dopo averci fatto ridere con “Will & Grace”, ci riprova con “Sean saves the world”, dove il tema dell’omosessualità resta presente ma viene analizzato dal punto di vista di un padre che fa coming out anni dopo essersi sposato ed aver avuto una figlia.

Non è da meno la Cbs (qui le sue novità), che schiera nomi legati a vecchie e nuove generazioni: Robin Williams, che in tv aveva esordito con “Mork & Mindy”, ora torna con “The Crazy Ones”, a fianco di un altro gradito ritorno, quello di Sarah Michelle Gellar, reduce dal flop di “Ringer”. Per i nostalgici di “Lost”, la rete ha chiamato Josh Holloway, che sarà protagonista del crime “Intelligence”, ricco di effetti speciali. Torna in tv anche Tony Shalhoub, che da “Monk” passa a “We are men”, nei panni di un uomo di successo divorziato che vive in un condominio abitato da altri ragazzi che vogliono ricominciare da capo.

E se la Fox (qui le novità) chiama Terry O’Quinn per “Gang related” e riporta in tv Alexis Bledel, il colpaccio lo fa con Jack Bauer: “24: live another day” segnerà il ritorno in tv non tanto di Kiefer Sutherland, che abbiamo visto di recente in “Touch”, ma del suo corrispettivo telefilmico, di cui i fan non si sono dimenticati. La Abc (qui le novità), dal canto suo, prova a cavalcare la onda dei “graditi ritorni” riportando… in vita l’agente Coulson (Clark Gregg) in “Marvel’s agents of S.H.I.E.L.D.”.

Tra remake e spin-off, in cerca della finta novità

Marvel's agents of S.H.I.E.L.D. Immancabili, anche quest’anno, le serie tv che prendono spunto da show già andati in onda, con remake o spin-off che possano attirare il pubblico con la forza del titolo a cui si riferiscono. “Resurrection” della Abc, ad esempio, è il remake del francese “Les Revenants”, che ha ottenuto buone critiche in Patria ed attirato l’attenzione di vari Paesi stranieri. Sempre la Abc punta sulle fiabe con “Once upon a time in Wonderland”, spin-off di “C’era una volta” che promette di non annoiare raccontando all’interno di un numero definito di episodi la storia di Alice nel Paese delle Meraviglie.

“Marvel’s agents of S.H.I.E.L.D.” cerca la spinta dal cinema, raccontando la storia dell’organizzazione che aiuta i supereroi Marvel a combattere i fenomeni straordinari che mettono a rischio l’umanità, mentre la Nbc con “About a boy” vuole trasformare l’omonimo film in serie tv altrettanto popolare. La Fox, oltre al sopra citato “24”, prova a portare in America “Us & Them”, remake di una serie inglese, e “Rake”, rifacimento di uno show australiano. Tra i remake c’è anche “Hostages” della Cbs, che arriva da Israele, e “The Tomorrow People” di The Cw (qui le novità), tratto da una serie andata in onda negli anni Settanta, giusto per restare sul pezzo.

Fuga dal presente

The Goldbergs Tutto è iniziato con “The Carrie Diaries”: tornare indietro nel tempo per sfruttare l’effetto nostalgia e ricordare i bei tempi in cui l’unica crisi che si conosceva era quella del 1929. La prossima stagione preparatevi a tornare indietro nel tempo non solo con il prequel di “Sex and the city”, ma anche con nuove storie, che promettono fin dai trailer di divertire e far dimenticare le nubi dei nostri giorni: “The Goldbergs” (negli anni Ottanta un ragazzo riprende con la sua videocamera la storia della sua famiglia) potrebbe essere il nuovo “Blue Jeans”, “Surviving Jack” ci riporta nell’America degli anni Novanta con una famiglia alle prese con due figli adolescenti quando internet era ancora lontano. Diverso il caso di “Reign”, che rivede il teen drama portando il giovane pubblico ai tempi di una giovane Maria Stuarda, lasciando da parte la Storia e concentrandosi sulla sua adolescenza.

Uno sguardo al futuro arriva da “Almost Human”, ambientato nel 2048, “The 100”, che ci porta 97 anni dopo una guerra nucleare e “Star-Crossed”, con un’altra invasione aliena e relativa integrazione tra i terrestri. Se raccontare il passato serve a far ricordare i bei tempi andati, guardare al futuro è più rischioso: in tutte e tre le serie, lo scenario non è dei migliori, e lo show post-apocalittico resta tra le tendenze della tv americana.

La tv via cavo insegna?

Infine, è ormai una consapevolezza il fatto che le tv via cavo siano diventate un avversario da non sottovalutare: con i loro show, che non subiscono le stesse censure e limiti delle serie della tv generalista, sono riuscite ad ottenere il consenso di pubblico e critica partorendo alcuni dei telefilm più interessanti degli ultimi anni. Merito anche del numero limitato di episodi, che si ferma a tredici, senza dover trovare degli stratagemmi narrativi che possano abbassare il livello della storia pur di arrivare in fondo.

Si tratta di una tendenza ancora accennata, ma che sembra iniziare ad interessare anche i big network: se la Fox l’anno scorso ci ha provato, con successo, con “The Following”, ora arrivano altri show che potrebbero non andare oltre i tredici o quindici episodi, permettendo così agli autori di concentrarsi meglio sulla storia che hanno in mente: “Once upon a time in Wonderland”, ad esempio, è stato pensato per coprire una determinata parte della stagione, senza sovrapporsi con la serie originale. “Hostages” non andrà oltre i quindici episodi, con “Intelligence” pronto a prenderne il testimone il lunedì sera sulla Cbs. Una tendenza che Mike Kelley, creatore di “Revenge”, aveva annusato già nei mesi scorsi, litigando con la Abc sull’eccessiva lunghezza del suo show, fino a lasciarne la guida. Questa volta ha vinto il network, ma non sarà così per sempre.