Home Serie Tv Revenge, il creatore della serie Mike Kelley lascia la guida dello show

Revenge, il creatore della serie Mike Kelley lascia la guida dello show

Mike Kelley, creatore di Revenge, non lavorerà più alla serie se fosse rinnovata per una terza stagione: pare che avesse chiesto alla Abc un ordine di episodi inferiore rispetto a quello poi stabilito dal network.

pubblicato 23 Aprile 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 18:59

Negli Hamptons si sta consumando un nuovo drama, ma questa volta la vendetta di Emily Thorne non c’entra: sembra, infatti, che Mike Kelley, creatore e produttore di “Revenge”, lascerà dopo il finale della seconda stagione. Nel caso (molto probabile) che lo show fosse rinnovato per una terza stagione, non sarà showrunner, ma potrebbe far parte del team creativo come consulente. “Essere a capo di questa serie è stata la corsa di una vita”, ha detto l’autore. “Io e la mia collega Melissa Loy guardiamo al tempo passato su Revenge con profondo rispetto per Emily (VanCamp, interprete di Emily Thorne, ndr) e per Madeleine (Stowe, interprete di Victoria, ndr), e per il resto del cast, la nostra troupe eroica, il gruppo di autori, produttori e la post produzione”.

Non è mai una cosa positiva quando il creatore/showrunner principale di una serie molla la propria creatura: è successo, di recente, con “Nurse Jackie”, ma anche con “Una mamma per amica” e, caso più eclatante degli ultimi tempi, con “The Walking Dead”, che ha cambiato ad ogni stagione il nome di chi deve guidare il lavoro degli autori.

A questa lista ora si aggiunge anche “Revenge”. Il motivo per cui Kelley ha deciso di lasciare è alquanto curioso: sembrerebbe infatti che l’autore, fin da quando ha proposto alla Abc la serie tv-rivisitazione de “Il Conte di Montecristo”, optasse per un format più vicino alle tv via cavo che alla generalista, con stagioni di tredici episodi invece che di ventidue.

La Abc, però, ha ritenuto poco conveniente questa proposta, insistendo nella produzione di una stagione standard dello show. Una decisione che se in parte ha portato alla Abc dei buoni ascolti, tanto da decidere di spostare “Revenge” dal mercoledì alla domenica (al posto di “Desperate Housewives”), dall’altra ha alla lunga danneggiato la qualità della serie.

Già a metà della seconda stagione, infatti, ci siamo ritrovati con una serie di storyline minori che hanno allontanato il vero senso dello show, ovvero quello della vendetta da parte della protagonista Emily nei confronti della famiglia che ha incastrato il padre, accusandolo di collaborare con i terroristi.

Se la prima stagione mantiene ben chiaro l’obiettivo di Emily, infatti, nella seconda, complice qualche nuovo ingresso (come Aiden, interpretato da Barry Sloane, e Padma -Dilshad Vadsaria-, nuovo interesse amoroso di NolanGabriel Mann-), il pubblico ha a che fare con una serie di episodi che allontanano dalla trama principale e sembra vogliano temporeggiare.

E’ ovvio che in ogni serie tv sia necessario nutrire la storyline del protagonista con storie minori, in modo da far prendere fiato alla storia e permettere di approfondire il resto dei personaggi, ma in serie tv come questa, dove lo scopo della protagonista diventa il tema centrale dello show, non ci si può permettere di abbondare con nuovi intrighi ed amori, facendo dimenticare quelli per cui si era iniziato a seguire il telefilm.

Il fatto che Kelley possa rimanere come consulente è comunque una notizia che dovrebbe permettere alla produzione di seguire le idee del creatore della serie senza snaturarne il senso. Anche se, pare, “Revenge” è su una strada che lo costringerà ad inventarsi nuove sottotrame pur di allungare il brodo.

[Via DeadlineHollywood]