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Porta a Porta – Bruno Vespa replica agli attacchi di Santoro e Fazio

La moda delle arringhe, che sfruttano il mezzo televisivo per fini personali, continua. Ma in questo caso per Bruno Vespa è doveroso difendersi, dopo i multipli attacchi ricevuti da più fronti, seppur all’interno della stessa azienda Rai. Nell’anteprima di Porta a Porta il giornalista e conduttore risponde principalmente a Michele Santoro, “auto-epurato” dalla Rai con

pubblicato 24 Maggio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 15:28


La moda delle arringhe, che sfruttano il mezzo televisivo per fini personali, continua. Ma in questo caso per Bruno Vespa è doveroso difendersi, dopo i multipli attacchi ricevuti da più fronti, seppur all’interno della stessa azienda Rai. Nell’anteprima di Porta a Porta il giornalista e conduttore risponde principalmente a Michele Santoro, “auto-epurato” dalla Rai con una non indifferente buona uscita (se ne è parlato su TvBlog con diversi punti di vista redazionali, quelli di Malaparte, Capasso e Sgambati). Dopo il salto, vi riproponiamo il suo intervento integralmente:

“Mi perdonerete se vi chiedo un minuto di pazienza per rispondere a Michele Santoro, che giovedì sera mi ha gratificato di un attacco in prima serata. Nonostante l’ora sempre più tarda in cui viene trasmessa e la nascita come funghi di programmi concorrenti, Porta a Porta resta il programma leader di seconda serata, costa poco e rende almeno quattro volte in pubblicità quello che costa. La verità è che Santoro non ha gradito, nel rispondere a chi me l’aveva chiesto – io sono contento della sua permanenza con altro ruolo in Rai – che io abbia osservato che lui ha fatto di quelle che definisce persecuzioni politiche un eccellente investimento finanziario. Lo penso, l’ho detto e lo ripeto. Lo fece nel ’96, quando per tre anni andò a lavorare al più alto livello economico nelle televisioni dell’odiato Berlusconi. Lo ha fatto adesso, restando in Rai con nuovo ruolo, garantendosi dopo otto anni una liquidazione sedici volte superiore a quella che ebbi io nel 2001 dopo 39 anni di lavoro da dipendente della Rai. La settimana scorsa all’aeroporto di Milano un signore che non conosco mi ha detto: “Caro Vespa, perché non comincia anche lei ad attaccare Berlusconi. Guardi Santoro, mai martire fu trattato meglio”. Visto che alla Rai in altre reti c’è l’abitudine di delegittimare i conduttori di altri programmi, due parole per concludere su quelle due anime belle di Fabio Fazio e di Massimo Gramellini. Sabato scorso Gramellini, con Fazio che gli faceva come sempre da spalla, ha ripreso qualche riga di Feltri, che mi accusava di aver gestito in maniera colpevolista il processo Stasi, poi assolto per il delitto di Garlasco. Ha trascurato tuttavia, rispettando per altro il tradizionale pluralismo di Che tempo che fa, di dar conto alla mia replica al Giornale, in cui dicevo che il difensore che ha fatto assolvere Stasi ha riconosciuto a Porta a Porta un’assoluta correttezza. Queste sono le trasmissioni e i giornalisti che ci fanno lezione. Complimenti”.

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