Home Per un Santoro che va, c’è una Belen Rodriguez che arriva. La tv italiana troverà mai l’equilibrio?

Per un Santoro che va, c’è una Belen Rodriguez che arriva. La tv italiana troverà mai l’equilibrio?

L’abbiamo scritto e riscritto e va bene: inizia il programma di Belen Rodriguez, Stiamo tutti bene. Ma stiamo tutti bene per davvero? Avviso per i lettori: questo articolo può contenere snobismo. Proseguire nella lettura? Benissimo, allora il mio ragionamento è questo, semplice semplice: com’è possibile che Belen Rodriguez (Belen Rodriguez!) abbia una trasmissione tutta sua

pubblicato 19 Maggio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 15:38


L’abbiamo scritto e riscritto e va bene: inizia il programma di Belen Rodriguez, Stiamo tutti bene. Ma stiamo tutti bene per davvero? Avviso per i lettori: questo articolo può contenere snobismo. Proseguire nella lettura? Benissimo, allora il mio ragionamento è questo, semplice semplice: com’è possibile che Belen Rodriguez (Belen Rodriguez!) abbia una trasmissione tutta sua e Daniele Luttazzi no? Per dire un nome, uno qualunque, il primo che m’è venuto in mente. Com’è possibile che Belen Rodriguez conduca un programma in proprio – in tarda serata, va bene – ed Enzo Biagi abbia dovuto aspettare di morire per tornare legittimato in televisione? E’ normale, volendo abbassare il livello, che Belen Rodriguez conduca senza problemi e Daria Bignardi venga scartata dalla Rai, relegata, ghettizzata, controllata e rispedita al mittente? Belen Rodriguez che conduce un programma tutto suo è un fatto strano, anzi normalissimo della nostra televisione: culo e tette tirano più di un pelo di cervello. Possibile, tuttavia, che ciò debba essere così palese, avvenire in maniera tanto scontata e luminosa, senza nemmeno farci il piacere – a noi poveri telespettatori vogliosi di scoprire cose nuove e interessanti – di nascondercela un po’, di edulcorarcela quel minimo sindacale? Evidentemente ci sono logiche commerciali che non comprendiamo: l’ennesimo, già vecchio in partenza, comedy show, condotto da una tizia bellissima incapacitata a fare qualsiasi cosa di passabile, lanciato in pompa magna con notevoli investimenti di tempo e denaro. Quasi quasi Report ha rischiato di non andare in onda. Quasi quasi è probabile che non vedremo mai più una puntata di Annozero, il prossimo anno. Molto probabilmente Il Commissario Montalbano non vedrà più nuove puntate. Non parliamo di come si sente ultimamente il Commissario Manara, tagliato, anche lui, ridicolizzato, chiuso e limitato. Fiorello è scappato a Sky, la Carrà se ne sta depressa in Spagna, Marco Travaglio c’ha il bavaglio, Aldo Busi l’hanno radiato da tutti i canali del mondo, Michele Santoro dovrà aprirsi un ristorante a Saxa Rubra, una volta qui era tutta campagna e Pippo Baudo è un gran professionista.

Insomma, povera Belen Rodriguez. Non è che adesso uno possa incarnare in questa povera ragazza tutte le colpe di una televisione fatta a casaccio. Benissimo ha fatto lei, l’ex (l’ex?) signora Corona ad accettare la possibilità – roba importante per la sua carriera – ma il punto è certamente un altro ed è quello di cui s’è sottilmente parlato finora, cioè la necessità e l’opportunità di continuare ad affollare i canali televisivi italiani di paccottiglia (abbiate pazienza, ma questo è, volendo dare un significato ai significanti: paccottiglia, cioè ciarpame, fondo di magazzino, merce di scarso valore). Perché? Possibile che la soluzione sia sul serio la più scontata tra tutte, la solita, quella da cui siamo partiti? C’è un modo per uscire dalla dittatura del culo e delle tette in questo Paese?

Belen RodriguezReport