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Le serie tv musical, un esempio di creatività e coraggio

Da Glee a Smash, passando per Galavant e Crazy Ex Girlfriend: la musica nelle serie tv non è solo un tappeto che fa d’accompagnamento…

5 Febbraio 2022 13:58

Mezza Italia (ma anche più di mezza) in questi giorni sta cantando. La musica fa parte delle nostre vite, è la “nostra colonna sonora”, che ci tiene compagnia in ogni momento e che ci accompagna in attimi ordinari e straordinari. E, come ben sappiamo, la musica è parte integrante anche nei momenti vissuti dai protagonisti delle serie tv.

Questo, negli Stati Uniti, da tempo si traduce in un genere che non si è mai spento, ma che ha inevitabilmente trovato nuova linfa da poco più di dieci anni: parliamo, ovviamente, delle serie musicali. Era il 2009 quando Ryan Murphy con Glee fece ri-scoprire al pubblico americano l’importanza delle canzoni non solo come tappeto musicale, ma come parte integrante del racconto.

Glee ha rilanciato le serie musical, su questo siamo tutti d’accordo: la popolarità che questa serie ha ottenuto per sei stagioni avrebbe potuto genere numerose serie clone, sulla falsariga del teen drama con giovani di talento. E invece no: la musica nelle serie è rimasta protagonista, riuscendo però ad essere declinata su vari fronti.

Ricordate Smash? Steven Spielberg decise di produrre una serie musicale che raccontasse però il dietro le quinte della nascita di un musical, con difficoltà e gioie, tutto con un mix di brani celebri ed altri originali, scritti appositamente. La serie non fu un successo assoluto -fu cancellata dopo due stagioni-, ma ancora oggi è ricordata da molti.

A proposito di declinazione della musica nelle serie tv, Nashville (siamo negli stessi anni di Smash) fece ancora di più e si specializzò nel genere -amatissimo negli States- del country. Il messaggio è chiaro, ed arriverà anche grazie ad un altro grande successo, Empire: le serie musicali funzionano anche quando i brani sono rivolti ad una fascia più ristretta di pubblico. Il mondo dell’hip-hop al centro della serie Fox rivela anche in questo caso i suoi dietro le quinte. Al pubblico la sola canzone non basta più?

Non è detto: Smash, Nashville ed Empire ci hanno mostrato un altro lato di una medaglia. Le serie musical più classiche continuano ad essere prodotte, con idee che riescono sempre a fare centro, anche se a volta in un pubblico di nicchia. E’ il caso de Lo Straordinario Mondo di Zoey, una serie -da noi su RaiPlay– in cui i grandi brani pop diventano pretesto per raccontare i sentimenti. Un po’ come fece Ivan Cotroneo con Tutti Pazzi per Amore, in un mega-karaoke collettivo capace di creare un appuntamento fisso per molti.

Abbiamo citato solo i titoli più “grossi”, ma le serie musical sono state capaci di differenziarsi e di essere quelle ad avere sperimentato ed osato di più. Crazy Ex Girlfriend, ad esempio, ha proposto la comedy in chiave musicale, prendendo in giro i generi e con un grande sforzo produttivo e creativo, mentre il mitico Galavant ha fatto un triplo carpiato proponendo brani originali in una comedy ambientata in un mondo pseudo medievale e Schimagadoon! (su AppleTv+) ha affrontato il tema delle relazioni di coppia e del potere della musica al loro interno.

E’ come, insomma, se la musica rompesse le catene delle convenzioni nel momento di ideazione di un progetto: sette note che possono uscire dal pentagramma e dare vita ad idee e personaggi che proprio tramite le canzoni prendono vita e danno vita a storie che altrimenti non potrebbero esistere.