Home Agorà Senio Bonini: “Arrivo ad Agorà extra dopo un provino. Studio 24 è stata l’occasione giusta per farmi conoscere come conduttore”

Senio Bonini: “Arrivo ad Agorà extra dopo un provino. Studio 24 è stata l’occasione giusta per farmi conoscere come conduttore”

Senio Bonini, conduttore del nuovo Agorà extra, racconta la sua carriera dagli inizi al passaggio alla conduzione, dopo anni da inviato.

6 Settembre 2021 07:42

Mancano pochi minuti al debutto di Senio Bonini alla conduzione di Agorà extra, nuovo spin off della storica trasmissione di Rai 3, che proprio nella scorsa stagione ha festeggiato i primi dieci anni di vita. Per conoscere meglio il giornalista proveniente da Rai News 24, ripercorrere la sua carriera e approfondire quello che sarà il suo attuale impegno, abbiamo intervistato nei giorni scorsi Bonini.

La tua carriera giornalistica parte nella redazione dell’Isola d’Elba del Tirreno. Come arrivi invece al giornalismo televisivo e quali sono le tue prime esperienze in questo campo?

Tutto è iniziato a 16 anni nella bellissima palestra che è stata per me la redazione del Tirreno di Portoferraio. Poi dopo l’università e il master, ho frequentato a Perugia la Scuola di giornalismo radiotelevisivo, che mi ha permesso di fare stage in Rai. Nel 2007, appena diventato giornalista professionista, ho iniziato a Rai News 24, per poi passare, dopo alcune esperienze in radio, alla redazione del Tg2, dove sono stato cinque anni. Sono tornato però a Rai News 24 grazie all’esperienza fatta a Tv7 con Monica Maggioni, che, una volta arrivata alla direzione della testata, mi ha chiamato per seguirla.

Arrivato a Rai News 24, vieni messo in redazione politica, dove inizi a seguire l’allora astro nascente del Pd Matteo Renzi. Quando lui arriva a Palazzo Chigi, tu inizi a seguire la Presidenza del Consiglio. Nei primi mesi vieni additato di essere vicino al Premier: Dagospia scrisse che venivi considerato dall’entourage di Renzi un suo “simpatizzante”. Come hai vissuto queste speculazioni sul tuo conto?

Le voci circa una mia vicinanza a Matteo Renzi, che fra l’altro io, prima di iniziare a seguirlo, non avevo mai incontrato, sono state messe in giro da colleghi, ad arte, tramite siti, per delegittimare il mio lavoro. Queste cose poi, in realtà, in Rai ti fortificano perché, quando vieni considerato vicino a qualche politico di peso, sei considerato paradossalmente un protetto, un intoccabile. Io ho risposto con il mio lavoro, fatto calcando i marciapiedi dai quali ho sviluppato le mie conoscenze e formato i miei contatti e le mie fonti. L’attestato comunque del lavoro svolto credo sia stata la permanenza come chigista per sette anni, con quattro premier diversi.

Con l’arrivo alla direzione di Rai News 24 di Andrea Vianello approdi alla conduzione in studio. Su Instagram lo hai ringraziato in un post per essere stato “il primo che ha creduto in me nella veste di conduttore“. Il passaggio alla conduzione lo sognavi già da alcuni anni?

Dopo aver fatto l’edizione 2017-2018 di Agorà al moviolone, avevo sperato di poter ottenere la conduzione della versione estiva, che però alla fine fu affidata a Monica Giandotti. A quel punto decisi di rifiutare per la stagione successiva il ritorno al moviolone, che non avrebbe potuto più darmi nulla, e di tornare a fare il chigista a Rai News 24. L’esperienza di inviato al seguito del Presidente del Consiglio però è logorante e dopo sette anni le numerose trasferte le inizi a sentire, rischiando di far perdere qualità al tuo lavoro, per mancanza di rigore, attenzione e magari anche entusiasmo. Quando Andrea Vianello mi ha proposto di prendere il timone di Studio 24, ho ritenuto che fosse per me il momento ideale: avevo bisogno di imporre un cambio di percezione per non farmi più considerare solo come inviato.

Ora, dopo alcuni anni, torni proprio ad Agorà. Il paradosso è che da giornalista politico arrivi in un talk show politico, ma ti andrai ad occupare di temi “extra politici”. Quale sarà il focus di Agorà extra?

Noi cercheremo di creare uno spazio di approfondimento, che partirà attorno alle 9:45 e arriverà fino alle 10:30, a partire da un grande tema molto attuale, che deve essere sviscerato. È vero che tratteremo tematiche che esulano dalla stretta vicenda politica, ma saranno tutte tematiche di stretta attualità e con forti ricadute sul mondo politico: non escludo, ad esempio, la presenza in studio di parlamentari come ospiti. La nostra informazione sarà senza mercificare e senza urla, un’informazione ragionata.

Com’è stato il ritorno nella famiglia di Agorà e com’è andata la conoscenza con la nuova padrona di casa, Luisella Costamagna?

Conosco praticamente 4/5 della redazione del programma, perché con alcuni ho lavorato nella precedente esperienza del 2017-2018 e con altri abbiamo condiviso il lavoro in strada. È stato un vero ritorno a casa, fra amici. Non conoscevo personalmente Luisella, che è stata con me molto cortese e accogliente. C’è grande entusiasmo da parte di tutti e io non vedo l’ora di cominciare e di riprendere il filo, dato che già a marzo ho lasciato Studio 24.

Il tuo abbandono di Studio 24 è legato a ragioni strettamente personali: negli scorsi mesi, infatti, sei diventato papà. Com’è arrivata, dopo questo periodo di stop, la proposta di Agorà extra?

La proposta è nata da una chiacchierata con Elsa Di Gati, vice direttrice di Rai 3 e responsabile della trasmissione, che mi ha chiesto di fare un provino. Nonostante non avessi molto voglia di fare un provino dopo 15 anni in Rai, ho accettato di farlo perché si stava cercando di capire soprattutto verso quale spin off indirizzarmi, Agorà extra o Agorà weekend. Il provino è piaciuto al direttore Franco Di Mare e sono stato quindi scelto per la conduzione di Agorà extra. 

L’approdo su Rai 3 mette una pietra tombale sulla tua esperienza a Rai News 24 o non escludi un rientro sul canale all news?

Sarò sempre grato a Rai News 24 perché mi ha dato delle opportunità professionali che mai avrei immaginato e io, formalmente, sono ancora assegnato lì, in distacco a Rai 3 per questa stagione. Iniziando oggi un nuovo corso della mia carriera, da conduttore, mi auguro di continuare a fare questo, se non con Agorà, almeno con altre produzioni. Credo che, data anche la mia nuova dimensione famigliare, oltre che il salto professionale che sto affrontando, sarebbe difficile tornare a fare l’inviato.

Alla vigilia di questo importante debutto ti sono arrivati dei consigli per affrontare questa nuova avventura? Hai in mente di seguirli o di comportati guidato solo dalla tua precedente esperienza?

Non ho ricevuto consigli particolari, ma seguo uno che mi è stato dato in passato: vai in studio e divertiti. Parlo inoltre con piacere con Elsa Di Gati, che, prima di ricoprire ruoli di responsabilità, ha condotto anche lei, e con Andrea Vianello, che ad Agorà ha dimostrato di essere un fuoriclasse della diretta.

Quale sarà il tuo ultimo pensiero prima di andare in onda?

Io di solito penso alle persone a me più vicine che mi dicono: “Vai e fai solo quello che sai fare”. Mio marito Rosario mi ha sempre detto: “Sei tagliato per questo lavoro, ti daranno il programma perché lo sai fare bene”. Io penso solo alle sue parole e ai due bimbi che ho a casa. Mi fa bene pensare agli affetti più cari: nella centrifuga di pensieri prima della diretta sicuramente il mio pensiero andrà a loro.

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