Home Rai 2 Renzo Arbore a TvBlog: la mia vita d’artista “Appresso alla musica” che ora diventa un programma tv

Renzo Arbore a TvBlog: la mia vita d’artista “Appresso alla musica” che ora diventa un programma tv

Nel giorno del compleanno della Tv in Italia, TvBlog ha voluto intervistare uno dei Senatori del piccolo schermo italiano: Renzo Arbore, in partenza con un nuovo programma su Rai2

di Hit
3 Gennaio 2024 08:46

Domani sera parte il nuovo programma di Renzo Arbore nella seconda serata di Rai2. Il titolo, che è la dice praticamente tutta su come sarà la trasmissione è “Appresso alla musica”. Un viaggio attraverso gli straordinari incontri artistici dello showman pugliese. Con Arbore parliamo di questa nuova avventura televisiva, ma anche di musica, di tv, di radio e della costante ricerca dell’altro, proprio oggi, compleanno della tv nel nostro paese.

Renzo Arbore, una vita appresso alla musica, ma che vita è stata la sua ?

La mia è stata una vita d’artista. Diciamo che da piccolo i miei idoli erano gli artisti della mia città Foggia e poi quelli napoletani. Cito fra questi Fernando Di Leo che poi è diventato famoso e mio amico. La mia ambizione era quella di diventare un artista della musica, allora c’erano Fred Buscaglione e Bruno Martino. Era l’ambito del night club e quindi quello era il mio sogno.

Come ha iniziato ?

Ho cominciato facendo il giornalista di musica scrivendo per i bollettini del circolo del jazz di Foggia. Nel frattempo studiavo giurisprudenza, ma contemporaneamente andavo appresso alla musica. Come mi diceva spesso mio papà. “Tu vai appresso alla musica, invece di studiare” .

Il titolo del programma quindi è anche una citazione di suo papà

Si, in effetti si.

E’ riuscito a diventare un artista ?

Ancora no. Sto ancora studiando. Non bisogna mai smettete di studiare .

Come è partita la carriera in Rai di Renzo Arbore ?

Ho iniziato con un programma radiofonico diffuso il venerdì santo, in cui mandavo in onda pezzi gospel sacri cantati da gente come Ella Fitzgerald o Louis Armostrong. Una cosa inconsueta per l’epoca, visto che in radio il venerdì santo veniva trasmessa solo musica classica. Una scelta che mi ha portato fortuna, visto che l’allora presidente del Senato telefonò al direttore Rai dell’epoca per chiedergli il nastro di quella registrazione radiofonica, tanto che gli era piaciuta. Da li le mie quotazioni salirono vertiginosamente (ride, ndr).

Qual è la canzone del cuore di Renzo Arbore ?

E’ cantata da Amalia Rodrigues dal titolo “Coimbra”. Non mi chieda il perchè, ma è cosi. Una canzone che scoprì dopo che canticchiava pure Fellini durante le riprese dei suoi film.

Cosa vedremo in “Appresso alla musica” da domani sera sulla Rete 2 ?

Tante cose antiche, che non significa vecchie, ma nobili. Vedrete spezzoni tratti dai miei tanti programmi musicali, sia in bianco e nero, che a colori. Da Lucio Battisti a Monica Vitti, da Domenico Modugno a Lucio Dalla. E poi ancora Lino Banfi, Fabrizio De Andrè, Roberto Murolo e tantissimi altri. Ci saranno anche immagini della mia cara Orchestra italiana, con cui ho girato il mondo in più di 1500 concerti. Con me ad “Appresso alla musica” ci sarà il mio fido Gegè Telesforo, grande esperto del mondo musicale e conduttore di un mio vecchio programma cult dal titolo “Doc”. Il programma è nato con Ugo Porcelli insieme a Gianluca Nannini. Il tutto montato dall’ottimo Emiliano Portone.

Mi ha fatto tornare in mente Doc, un grande programma musicale nella Rete 2 di Luigi Locatelli, chiuso troppo presto però dal direttore che venne dopo, ovvero Giampaolo Sodano

Già, quello fu un programma importante perchè non era solo “cotto e mangiato” ma durava nel tempo ed era replicabile. La mia tecnica era quella di chiedere agli ospiti, tutti nomi di rilievo, di girare degli “speciali” che poi potevano essere trasmessi successivamente, anche più volte. Purtroppo fu chiuso troppo presto, potevamo andare avanti ancora qualche anno.

 

Questa era una caratteristica di un po’ tutta la sua televisione, quella cioè di durare nel tempo

Certo. Per me è sempre stato importante fare televisione che guardasse al futuro, proprio perchè si potesse poi riproporre ancora, sempre con la stessa freschezza della prima messa in onda. Motivo per cui possiamo ancora oggi, pescando dal mio repertorio televisivo, fare programmi come “Appresso alla musica”.

Come viene trattata la musica oggi in televisione ?

Ci sono tanti programmi in cui escono nuovi cantanti. Per esempio ho visto l’altra sera “Io canto generation” e sono davvero tutti bravissimi. Certo i ragazzi oggi sono molto più fortunati del passato, avendo mezzi moderni a disposizione, penso fra tutti al karaoke, che permette loro di trovare la misura giusta nel canto. Cosa che nel passato non era possibile. Poi ci sono programmi di qualità come per esempio quello di Stefano Bollani, oppure “La gioia della musica”, dedicato alla musica classica.

Il programma più visto dell’anno è musicale, ovvero il “Festival di Sanremo”, che ne pensa avendolo frequentato nell’ormai lontano 1986 arrivando secondo con “Il clarinetto” ?

E’ un bel Festival quello di oggi e Amadeus è bravo. Ci sono le attualità musicali e Amadeus è bravissimo a scegliere cantanti e canzoni della nostra contemporaneità. Magari quelle del passato duravano di più rispetto a quelle di oggi, almeno la maggior parte, ma questo è un altro discorso.

C’è un canzone del suo passato che aveva snobbato e poi col tempo ha rivalutato?

Mi faccia pensare, si, “Il cuore è uno zingaro” di Nicola Di Bari. Pareva una canzonetta al primo ascolto, invece è un capolavoro assoluto.

Com’è la tv di oggi secondo Renzo Arbore ? Cosa guarda e cosa non sopporta?

Guardo molto la televisione live, un po’ meno il varietà. Il confronto con gente del calibro di Antonello Falqui è piuttosto impietoso. Di quel settore guardo Fiorello su Rai play. Mi piacciono le cose nuove e Fiorello è bravissimo. Il suo programma è la novità degli ultimi tempi. Poi guardo anche “The voice senior”, dove ho visto persone che ho incontrato nella mia vita artistica che suonavano nei locali.

Ecco, le piacerebbe fare il coach di “Voice senior” o di qualche talent show?

Ah no, anche i provini per i miei programmi li ho fatti fare ad altri e poi li guardavo in separata sede. Non mi piace giudicare.

Oggi è il compleanno della tv in Italia ed in questo 2024 si festeggerà anche quello della radio. Lei ha fatto un programma che celebrò i 60 anni della radio dal titolo “Cari amici vicini e lontani”, lo rifarebbe in questa annata? Come verrà coinvolto nei festeggiamenti?

“Cari amici vicini e lontani” fu un successo enorme da 18 milioni di telespettatori. Ora no, non ce la farei a rifarlo, proprio per una questione di energia. L’ad della Rai mi ha detto che verrò coinvolto insieme a Pippo quest’anno, ma non siamo ancora entrati nei dettagli.

Se non lo conduce lei, a chi farebbe condurre una nuova serie di “Cari amici vicini e lontani”?

A Fiorello.

Chiudiamo con una citazione del grande Maurizio Costanzo, cosa c’è dietro l’angolo per Renzo Arbore?

Dietro l’angolo c’è sempre la musica e la voglia di scoprirne di nuova. Esplorare per esempio la musica messicana, quella cubana. Mi piacerebbe tanto che la televisione possa trasmettere al pubblico anche questa musica che non va per la maggiore. Ci vorrebbe un patto che possa dare luce a questa musica fuori dai giri, per farla scoprire al grande pubblico.

Un patto o un pazzo?

Magari un patto fatto da un pazzo (ride, ndr). Ma ci spero tanto.

 

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