Home Festival di Sanremo PrimaFestival 2023 parte con il piede giusto, ma ci vuole più imprevedibilità

PrimaFestival 2023 parte con il piede giusto, ma ci vuole più imprevedibilità

La sette giorni di Sanremo 2023 si inaugura dal PrimaFestival, la breve striscia quotidiana che precede l’inizio del Festival: com’è andata.

5 Febbraio 2023 01:22

PrimaFestival ha dato il via ufficiale alla 7 giorni del Festival di Sanremo 2023. Seppure si tratti di una semplice finestra informativa (trasmessa dopo il Tg1 e prima di Soliti Ignoti), esattamente come un notiziario in versione ridotta ma in formato musicale, la sua breve durata non è da ritenere un problema, anzi. Nei suoi 7 minuti il mix di curiosità, sketch e interviste mette in mano al pubblico un programma snack che calibra equamente questi tre ingredienti senza risultare indigesti.

Il quintetto di conduzione parte tutto sommato bene. Andrea Delogu, in effetti, la stavamo aspettando da bel po’ di tempo, lei che di musica ne mastica mattino, pomeriggio e sera è la conduttrice giusta al posto giusto. Senza troppi giri di parole: la Delogu è brava.

Interessante stile di conduzione, ritmo e disinvoltura (anche nello scambio di battute con Giorgia dietro le quinte dell’Ariston) non lasciano intravedere l’emozione della prima puntata, tanto da renderla piacevole. Lei, che ha la radio nel sangue, sa bene che i tempi morti – in radio, così come in tv – non devono esistere, sarà per questo che i suoi interventi in puntata son sembrati puliti come in un’emittente di flusso. Oggi si trova al PrimaFestival, chissà che un domani lei non si ritrovi dentro la kermesse magari come co-conduttrice.

Lo stesso discorso lo si potrebbe fare per Jody Cecchetto, ma quella sua impostazione troppo rigida e da copione non lo ha fatto spiccare per il ragazzo sciolto che ha dimostrato di essere – ad esempio – proprio in radio (è speaker di RTL 102.5 e Radio Zeta). Ha talento ed è capace nelle interviste (oggi ha chiacchierato con Tananai), ma deve azzardare di più e lasciarsi andare. Se lo può permettere ancora in un momento dove – lecitamente – si punta su di lui come nuova leva tra i conduttori della generazione zeta.

Gli Autogol fanno gli Autogol. La loro verve da appassionati cronici di calcio è una caratteristica rimarcata nelle gag di cui son stati protagonisti stasera. Reference sportive non ne sono mancate “Non so se sono più teso adesso oppure prima dell’inizio della finale dell’Europeo” mentre con Elodie è scattato il game per verificare il suo grado di conoscenza a proposito di calcio. Il terreno televisivo sulla quale stanno camminando – e non parliamo né del green carpet e né di un campetto di calcio – è del tutto nuovo, ma i tre ragazzi non si discostano dalla loro identità.

Che in questo quintetto ci sia la buona dose di empatia lo si è percepito. Già ieri nel collegamento con Alberto Matano a La vita in diretta, Delogu, Cecchetto e gli Autogol hanno dimostrato immediatamente di sapersela cavare con microfono, telecamera ma ancor di più senza un gobbo elettronico. Un po’ di improvvisazione in più, qualcosa che ci faccia dire “wow!”, non guasterebbe.

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