Paradise, serie tv Disney+: il creatore di This Is Us torna con un thriller “a sorpresa” e ricco di svolte. La recensione
Dan Fogelman, dopo aver stupito ed emozionato con This Is Us, propone un thriller a più tinte, in cui la sorpresa alla fine del primo episodio ribalta la prospettiva di ciò che il pubblico sta vedendo. Ma a vincere è sempre la scrittura brillante e attenta ai dettagli che emozionano
Era il maggio del 2022 quando This Is Us chiudeva per sempre, restando ancora oggi l’ultimo grande drama che una tv generalista statunitense ha regalato al pubblico. Il suo creatore, Dan Fogelman, nel frattempo ha lavorato ad altri progetti, inclusa la produzione dell’ormai cult Only Murders in the Building, ma mancando da un po’ come creatore di una nuova storia. Ha rimediato con Paradise, la nuova serie tv disponibile dal 28 gennaio 2025 su Disney+, che segna una reunion tra Fogelman stesso e Sterling K. Brown, uno dei protagonisti di This Is Us. E proprio dal suo family drama lo sceneggiatore ha attinto per dare a questa nuova storia la direzione giusta per agganciare il pubblico, emozionarlo, e ancora una volta sorprenderlo con un’inaspettata sorpresa.
La trama della serie tv Paradise su Disney+
Quando si parla di una serie tv scritta da Dan Fogelman, è difficilissimo raccontare la trama senza fare spoiler: lo sceneggiatore ha infatti come marchio di fabbrica quello di inserire, alla fine di ogni primo episodio delle serie serie, un colpo di scena che ribalta o modifica drasticamente la visione del pubblico (pensiamo al già citato This Is Us o al meno fortunato Pitch, durato neanche una stagione).
Limitiamoci, dunque, alle poche informazioni che possiamo darvi senza rovinarvi la sorpresa: siamo a Paradise, una comunità scelta da alcune delle persone più ricche e influenti del mondo per vivere, grazie all’ambiente sereno, mai violento e sicuro che pervade tutta l’area.
Un luogo così sicuro che vi vive anche il Presidente degli Stati Uniti Cal Bradford (James Marsden): anni prima, Bradfort ha scelto come numero uno della sua scorta Xavier Collins (Sterling K. Brown), anche lui residente di Paradise con i due figli.
Ma come abbiamo imparato da altre serie tv ambientate in comunità apparentemente tranquille, la serenità di Paradise sta per essere interrotta da un omicidio efferato, che nessuno avrebbe previsto. Un omicidio per cui lo stesso Xavier è tra i principali indiziati. Ecco che Paradise, allora, inizia a non essere il luogo che ci era stato presentato, ma diventa un posto in cui quella serenità serve solo a mascherare altre sensazioni, come rivela, appunto, il finale del primo episodio.
La recensione di Paradise: Fogelman, l’uomo dei “ma”
Chissà quanto avrà influito l’opinione dei vertici della 20th Television, produttrice della serie, quando Fogelman ha proposto loro Paradise. E chissà se sono stati loro a chiedergli di rendere questa storia un po’ più “alla This Is Us” rispetto a come si presenta nella sinossi iniziale.
Non lo sapremo mai, ma sappiamo -perché lo possiamo constatare episodio dopo episodio- che con Paradise Dan Fogelman dimostra come sempre la sua bravura nel tessere storie tra il drama e l’ironia (è uno dei pochi autori davvero capaci di cambiare toni all’interno della stessa scena), ma anche di non essersi dimenticato ciò che vuole il pubblico.
Con This Is Us abbiamo avuto la conferma che, sia su piattaforma o in tv, a colpire i telespettatori sono le grandi storie. Non per forza quelle con grandi budget (che non guastano), ma quelle con idee ben ragionate alle spalle, con una scrittura che va oltre il singolo episodio e che soprattutto sa costruire nei dettagli un’architettura narrativa capace di reggere nel tempo.
I Pearson di This Is Us erano una famiglia americana come tante, che ha attraversato gioie e dolori. A fare la differenza è stato come la vita dei singoli componenti sia stata raccontata. Ecco, quel “come” è determinante anche in Paradise che, lo ripetiamo, parte con delle premesse abbastanza banali e già sentite altrove: un omicidio scuote una comunità apparentemente tranquilla.
Il talento di Fogelman sta nel sapere andare oltre la sinossi iniziale e aggiungerci una serie di “ma”, che permettono di creare numerose sottotrame legate ai vari personaggi che convergono in quello che è il plot principale. E, a proposito di plot principale, non va sottovalutato quel colpo di scena alla fine del primo episodio, che altrove sarebbe stato usato per lanciare la serie in pampa magna e che qui, invece, in puro stile Fogelman (ricordare il trailer piuttosto anonimo di This Is Us prima che andasse in onda?) serve a dire al pubblico “questa storia non è ciò che pensate che sia”.
Paradise, nonostante questo, non raggiunge lo stesso impatto di This Is Us, ma riesce a rendere una storia appartenente a un genere molto abusato, il thriller, davvero differente dalle altre. Allora sì, l’omicidio nella località tranquilla, il principale sospetto, i tentativi di depistare le indagini, assumono tutto un altro sapore. Non sarà una serie da fine del mondo, ma siamo fiduciosi che con il tempo Paradise potrà riservarci non poche sodddisfazioni e diventare un appuntamento di cui potrebbe non fare a meno.
Il cast di Paradise
Oltre al già citato Sterling K. Brown (diventato famoso grazie al ruolo di Randall Pearson in This Is Us), Paradise include nel suo cast James Marsden (Westworld) nei panni del Presidente Bradford; Julianne Nicholson (Masters of Sex, Mare of Easttown) in quelli di Samantha Redmond, una delle figure di spicco di Paradise con un tragico passato alle spalle; Sarah Shahi (Person of interest) in quelli della Dr.sa Gabriela Torabi, psicoterapeuta e Jon Beavers (Animal Kingdom) in quelli dell’agente Billy Pace, miglior amico di Xavier.