Home La7 Nicola Morra a Omnibus: “Il Servizio Pubblico può intervistare il figlio di Totò Riina e Salvatore Buzzi, ma non il presidente della Commissione Antimafia”

Nicola Morra a Omnibus: “Il Servizio Pubblico può intervistare il figlio di Totò Riina e Salvatore Buzzi, ma non il presidente della Commissione Antimafia”

Dopo l’episodio di ieri sera, oggi Nicola Morra è intervenuto a Omnibus su La7. Nel pomeriggio poi è arrivata la nota della Rai

21 Novembre 2020 17:53

Si è alzata una vera bufera mediatica e soprattutto politica ieri sera dopo l’esclusione di Nicola Morra dalla puntata di Titolo V. Non ha tardato infatti ad arrivare la prima reazione del consigliere di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, che ha twittato:

Le parole di Morra sono ingiustificabili, la censura della Rai è gravissima. Invece di mettere Morra di fronte alle sue responsabilità, il servizio pubblico ha abdicato al suo ruolo giornalistico. L’Ordine dei giornalisti ci faccia sapere la sua opinione e la spieghi ai cittadini.

Pochi minuti dopo l’Adnkronos ha fornito ulteriori chiarimenti sulla vicenda:

Lo stop alla presenza dell’esponente M5S nel programma, già programmata da giorni, non sarebbe arrivato dalla direzione di Rai3, come ha scritto Morra sui social, ma dai vertici della Rai.

Prima che però nel primo pomeriggio di oggi arrivasse la nota da parte della Rai, questa mattina si sono susseguite altre reazioni da parte del mondo della politica e da parte dello stesso Morra, che ha preso parte attorno alle 9:00 alla trasmissione di La7 Omnibus. Andrea Pennacchioli, il conduttore della trasmissione, ha introdotto infatti il suo ospite con queste parole, chiedendo innanzitutto un’opinione ad Alessandro Alfieri del Partito Democratico e ad Alessandro Cattaneo di Forza Italia:

Noi abbiamo ricostruito prima le parole di Nicola Morra su Jole Santelli, che hanno fatto molto discutere. Ieri sera però c’è stato un passaggio, secondo me molto importante e senza precedenti: Nicola Morra doveva partecipare a una trasmissione della Rai, Titolo V, ha raggiunto gli studi e non ha potuto partecipare alla trasmissione.

Se il senatore del PD ha condannato le parole dei giorni scorsi di Morra, spiegando altresì che secondo lui sarebbe stato giusto ospitarlo lo stesso (in televisione abbiamo sentito di tutto, credo che fosse giusto che fosse data l’opportunità di spiegare il senso delle sue parole), il deputato di Forza Italia ha espresso solo parole di soddisfazione per la scelta compiuta dalla Rai:

Per me la Rai ha fatto benissimo a evitare che il senatore Morra comparisse in video e faccio un plauso al senatore Barachini, presidente della Commissione di Vigilanza, che ha evitato questo ulteriore scempio.

Più tardi però sono arrivate le parole dello stesso Morra nel corso di Omnibus:

Questo è il Paese dell’ipocrisia e dei sepolcri imbiancati, in cui piuttosto che guardare la luna si osserva il dito che indica la luna, e in cui forse qualcuno, facendo servizio pubblico, reputa che il presidente di commissione Antimafia piuttosto che essere severamente esaminato dai giornalisti, che gli possano fare le pulci – come credo sia doveroso fare-, debba essere semplicemente escluso dalla partecipazione ad una trasmissione che avrebbe parlato di Calabria e ‘ndrangheta, sapendolo fra l’altro all’ultimo, mentre ero in camerino e mi stavano microfonando – ci sono testimoni che possono asseverare quanto dico. Io mi domando: il servizio pubblico può tranquillamente intervistare il figlio di Totò Riina, Salvatore Buzzi, però il presidente della commissione Antimafia, che avrebbe detto parole disdicevoli, non può essere scartavetrato? Perché io accetto anche di essere scartavetrato dai giornalisti, perché questo è il compito del giornalismo, che deve essere ruvido, severo, ma lo deve essere a trecentosessanta gradi. Credo ci sia una riflessione da farsi sullo stato di salute della democrazia in alcune aziende che un tempo era erano le prime aziende culturali del paese e lo dico sapendo che la mia forza politica è stata chiamata a governare il consiglio d’amministrazione della Rai, facendo delle scelte perché è notorio che il consiglio d’amministrazione è figlio dell’esperienza di governo in cui il M5S è stata forza di governo.

Nelle ore seguenti sempre sulla vicenda è intervenuto anche il vice segretario del PD, Andrea Orlando, che con un tweet ha espresso la sua opinione:

Tocca al direttore generale della Rai o a un direttore di rete stabilire ciò che un esponente politico può dire. Credo che quello che è avvenuto a Morra, al di là delle sue discutibilissime opinioni, costituisca un precedente gravissimo per la vita democratica.

È arrivata poi anche la nota di viale Mazzini, nella quale la Rai, oltre a scusarsi per come è stata comunicata la decisione “sia per il riguardo che sempre va dato agli ospiti dei programmi, sia in particolare se, come in questo caso, rivestono funzioni pubbliche di rilievo” e ad assicurare che al senatore Morra  verrà data opportunità, sempre attraverso le reti del Servizio Pubblico ed eventualmente nello stesso Titolo V, per esprimere i suoi punti di vista, spiega la motivazione che ha spinto l’azienda ha tale decisione:

La decisione di sospendere la partecipazione è stata presa ieri sera dalla Rai poiché da ore era in corso un dibattito particolarmente acceso su un argomento molto delicato che coinvolgeva i malati oncologici. Al di là delle singole opinioni, la Rai, come Servizio Pubblico, pur nella consapevolezza della difficoltà di prendere una decisione che sarebbe stata comunque controversa, ha preferito adottare una linea di massima prudenza e tutela ed evitare di alimentare le molte polemiche che si stavano sviluppando su un tema così complesso.

La7