Home Sky Uno MasterChef Italia 12, intervista ai giudici: “Basta umiliazioni, vogliamo far venir fuori il talento”

MasterChef Italia 12, intervista ai giudici: “Basta umiliazioni, vogliamo far venir fuori il talento”

I giudici di MasterChef Italia presentano le novità di un fenomeno che dura da 12 anni e che ha cambato il rapporto tra gli italiani e la cucina.

11 Dicembre 2022 14:00

MasterChef Italia è pronto ad aprire i battenti per la sua dodicesima stagione, al via giovedì 15 dicembre 2022 con la prima delle sue 12 puntate in onda su Sky e in streaming su NOW. Della trasformazione del programma negli anni abbiamo parlato più volte nel corso delle ultime edizioni, che hanno cambiato forma e volto grazie alla triade di giudici dall’alchimia fuori dal comune, che si traduce in studio con il piacere di ritrovarsi e di lavorare insieme – come hanno raccontato gli stessi giudici nella round table di presentazione di MCI 12 – e sullo schermo con la capacità di coinvolgere il pubblico.

Lo spiega bene Cannavacciuolo:

“Tra di noi c’è un equilibrio molto bello: ci divertiamo, siamo felici di andare sul set. Gli autori hanno capito chi siamo e ci lasciano molta libertà: penso che questo sia un elemento di successo”.

Gli fa eco Barbieri, giudice fin dalla sua prima edizione in squadra, allora, con Joe Bastianich e Carlo Cracco:

“Si può dire che io sono cresciuto con MasterChef, ho lavorato con tutti i giudici che sono passati di qui, ho visto cambiare gli autori, i registi… Con Antonino e Giorgio, però, si è creato un rapporto che va al di là del programma, che continua anche al di là dello show”.

Questo legame si sente, così come la libertà data dagli autori, che hanno sempre più smussato gli angoli ‘violenti’ e spinosi che hanno caratterizzato i primi anni. In questo senso il lavoro di pre e di post-produzione – tra ricerca, ideazione delle prove e montaggio – si è raffinato negli anni: merito della squadra di Endemol Shine Italy, che produce lo show Sky Originale che lo scorso anno ci raccontò come nasce un’edizione di MasterChef. E l’importanza di questo lavoro di produzione traspare anche dalle dichiatazioni dei giudici. Il più loquace è sempre Cannavacciuolo:

“Questo è un programma in cui si lavora tanto. Noi giudici in realtà arriviamo quando il letto è bell’e fatto, quando ormai gli autori hanno predisposto tutto. Ci lavoriamo anche noi prima e durante, ma c’è tanto lavoro dietro”.

Un lavoro che ha avuto un impatto concreto sul costume degli italiani: dall’avvento di MasterChef si può dire che è cambiato il rapporto tra i telespettatori e la cucina, vista al di là del ricettario quotidiano da massai* e ora aperta alla ricerca tipica della ristorazione stellata: uno sguardo all’eccellenza che ha portato una maggiore consapevolezza sulle materie prime, sulla contaminazione culturale e che ha cambiato anche il tipo di ‘relazione’ tra cliente e chef. Tutto ciò al di là delle innovazioni di linguaggio televisivo applicate al genere cooking – a lungo esclusivamente domestico – che hanno fatto scuola, rendendolo un programma che “vanta innumerevoli tentativi di imitazione“, giusto per citare altri capisaldi del costume. I giudici lo spiegano con grande chiarezza.

“Partiamo col dire che la cucina riflette sicuramente il mood di una nazione. In questo l’Italia ha fatto grandi passi avanti: le tradizioni sono importantissime, ma le innovazioni sono il nostro futuro”

dice Locatelli. E non a caso la campagna promozionale di questa edizione (“Pronti a scoprire cosa vi piacerà domani?“) punta proprio sugli ingredienti che il programma ha, negli anni, portato all’attenzione del grande pubblico, aprendo così anche la tradizione culinaria italiana a prodotti diversi, permettendo così di allargare i propri orizzonti e modificare le proprie abitudini.

MasterChef, dunque, ambasciatore tv della cultura gastronomica, come ben sintetizza Barbieri:

“Il programma ha contribuito a un cambio radicale nel nostro Paese: fino a un po’ di tempo fa si andava al ristorante e ci si riempiva la pancia senza consapevolezza… Ora la gente ha capito che il cibo serve a stare bene e di sicuro MCI ha aiutato in questo grande cambiamento”.

Insomma un precursore: Cannavacciuolo ricorda anche che il programma è stato tra i primi a seguire politiche plastic free e zero sprechi, non solo introducendo prove ‘educational’ in un certo senso, ma avviando collaborazioni utili affinché i prodotti della ricca dispensa allestita puntata dopo puntata e gli avanzi delle prove diventassero cibo per qualcun’altro.

MasterChef Italia, dunque, come programma educativo e formativo non solo per i concorrenti, ma anche per i telespettatori. Per tornare al discorso del cambiamento del format, difficile non notare come negli anni si sia trasformato il rapporto tra giudici e aspiranti MasterChef. Un cambiamento che per Locatelli è in corso anche nelle cucine stellate (a dispetto di quanto avveniva in passato ed è sempre più oggetto narrativo per film e serie tv):

“Diciamo che c’è un cambio di atteggiamento generale anche al di fuori degli studi tv: l’obiettivo in fondo è quello di far venir fuori il talento di queste persone. Lo chef non è più un despota verso i sottoposti, ma è sempre più un manager, che quindi deve trarre il meglio dalle proprie risorse. Certo, noi siamo proveniamo da esperienze che hanno previsto anche umiliazioni: noi abbiamo sicuramente imparato da questo, ma non vogliamo usare questo metodo sugli altri”.

(Capito, Valditara?)

Più pratico Barbieri, che individua il cambio di rapporto tra giudici e concorrenti anche in funzione della maggiore ‘scafatezza’ di chi partecipa, dal momento che “ormai ci hanno studiato in questi anni, per cui magari sanno meglio come prenderci…“. Cannavacciuolo, da parte sua, ha idee altrettanto chiare, che però non prevedono la presa in giro, per cui se c’è da scherzare si scherza, ma ammesso che i ruoli siano sempre ben chiari:

“Diciamo che se qualcuno pensa di venire a MasterChef e fare lo splendido, allora lì ci divertiamo anche noi, a modo nostro. Io non ho mai bullizzato nessuno, ma se qualcuno pensa di venire lì a fare i suoi 5′ di show… beh, allora ci divertiamo”.

E il ghigno non lascia interpretazioni…  In effetti se c’è una cosa su cui MasterChef non deve mai abbassare la guardia è la rappresentazione del rispetto, verso l’autorità e verso i ‘sottoposti’. Perché i ruoli esistono, devono esistere e vanno rispettati, con rispetto. In questo la differenza con i piatti volanti delle scorse edizioni è molto netta: quel linguaggio ha fatto il suo tempo, il che non vuol dire che si sia tutti sullo stesso piano.

A proposito di consapevolezze, dopo 1o anni di programma chi partecipa ha le idee molto più chiare su cosa fare, come farlo, perché partecipare, cosa aspettarsi. Da qui anche una selezione che negli ultimi anni ha visto prevalere la qualità sui casi umani, la qualità alla semplificazione narrativa (e speriamo si continui così).

“I ragazzi oggi lo prendono come un lancio, non come un traguardo: non dimentichiamo che chi vince va all’ALMA, una scuola che ci invidiano nel mondo. L’abbinamento Masterchef – Alma fa sì che i 18 enni partecipino perché la vedono come una opportunità concreta di lavoro. E sempre di più partecipano migranti, persone che hanno chiesto asilo in Italia e che oggi hanno attività di successo. Questo per far capire che sulle nostre coste non sbarcano ‘solo’ persone che ‘vogliono farci del male’, come qualcuno ci vuole far credere: chi sbarca oggi in Italia in realtà è chi sostiene materialmente il sistema, perché sono loro che raccolgono ciò che mangiamo, che lo lavorano, che permettono arrivi nelle nostre cucine. Senza di loro si fermerebbe tutto”.

E ricordiamolo al mondo.

Barbieri, con un pizzico d’orgoglio ricorda anche che molti ex concorrenti hanno aperto ristoranti e attività di successo:

“È la dimostrazione che questo non è solo un programma tv che fa figo, ma è una cosa importante…”.

MasterChef Italia 12, le novità 2022-2023

Veniamo dunque alle novità di questa edizione e cosa si aspettano da questa 12esima edizione.

Bruno Barbieri:

“Come facciamo ogni anno, cerchiamo di lasciare il segno e di alzare l’asticella. Abbiamo lavorato molto con i giovani e qualche novità c’è anche nelle prove con gli Skill Test alla presenza di un Supervisor esterno, che ci permette così di avere un occhio in più per far emergere sempre il meglio tra i nostri concorrenti. Del resto ci siamo accorti che gli Skill Test piacciono da morire perché sono delle prove tecniche, perché mettono in evidenza le conoscenze e aiutano a capire chi può restare e chi deve andare a casa”.

Giorgio Locatelli:

“Abbiamo cercato di seguire l’evoluzione della cucina, che cambia praticamente ogni giorno e che varia anche a seconda delle condizioni economiche del Paese. Abbiamo preso degli chef di grande qualità che provengono da diverse aree del mondo che ci hanno restituito la ‘temperatura’ della cucina nei propri paesi. E devo dire che vedere tre Chef 3 stelle Michelin ospiti in una sola settimana è una cosa incredibile: vuol dire che anche il ‘Top’ degli addetti ai lavori capisce quel che stiamo facendo e cosa vogliamo dare alla professione”.

Ed è anche segno di quanto MasterChef Italia sia sempre più considerato nel mondo, come mette in  evidenza Barbieri (sempre il più product-oriented della compagnia), tanto da voler passare anche nella ‘vetrina’ italiana.

Che sia un fenomeno lo mette in luce anche Cannavacciuolo:

“Quando sei alla 12esima edizione e già a settembre la gente inizia a chiederti ‘Ma quando ricomincia MasterChef’, allora vuol dire che sei davvero un fenomeno. Sono 12 anni che va in onda questo programma, che sembra uguale nella struttura e invece è sempre diverso. Il bello di MasterChef è che continua a lanciare messaggi e che gli stessi chef professionisti lo seguono per capire le tendenze”.

E non potremmo essere più d’accordo. D’altra parte come i giudici dicono da tempo, MasterChef per loro è un’occasione preziosa per imparare grazie all’incontro con gli chef ospiti, con ingredienti sconosciuti, con cotture altrove tradizionali che diventano spunti per sperimentare e rinnovare.

I giudici garantiscono che non si è spinto sulle storie personali in questa edizione:

“Non serve, le storie vengono fuori spontaneamente, perché sono i concorrenti stessi che si raccontano nel momento stesso in cui chiedi ‘Da dove vieni’. La cosa interessante di questa edizione è che iniziano le sfide serie fin dalle audizioni e devi subito dimostrare chi sei”

dice Barbieri, mentre Cannavacciuolo mette in evidenza un aspetto sostanziale del meccanismo stesso del programma:

“Stiamo insieme tutti i giorni per tre mesi: è normale che si crei un rapporto tra di noi, che magari viene anche fuori. Devo dire che quest’anno abbiamo trovato 10 persone alla pari: fino all’ultimo non abbiamo saputo dire chi potesse vincere. E davvero, fino all’ultima prova della Finale non avremmo saputo dire chi avrebbe vinto”.

Locatelli, dal canto suo, nota un altro aspetto particolare di questa edizione:

“Hanno lavorato fin dall’inizio come un gruppo. In genere c’è sempre qualche rivalità particolare, su cui magari scherziamo anche un po’ o che sfruttiamo anche un po’. Quest’anno invece c’è stata una identità di gruppo molto bella, che poi è un tipo di messaggio che a noi interessa tantissimo: la cucina è un lavoro di gruppo”.

Tornano le Esterne, con il loro fascino e con la loro capacità di far conoscere posti anche ‘inediti’ al grande pubblico: tra le tappe di quest’anno Val d’Aosta, Tropea, Marmore, Umbria.

“Secondo me le Esterne a questo programma servono, perché il lavoro in Brigata fa capire chi può farcela e chi no. Ti aiuta a capire chi fa il furbetto, chi fa di più e chi meno, chi ha voglia di fare, chi protegge la squadra… Tante sfaccettatture che fanno capire tanto”

dice Cannavacciuolo, che evidenzia come negli ultimi anni abbiano dovuto farne a meno a causa del Covid.

Curiosità, studio, umiltà sono tre parole fondamentali nella vita: e il bello è che MasterChef riesce, in questi ultimi anni, a renderle tangibili nella costruzione di un programma tv. Speriamo continui e non ceda alle tentazioni di percorrere altre strade.

“Abbiamo fatto un grande lavoro anche in questa edizione”

chiosa Barbieri. Siamo pronti a vederlo, da giovedì 15 dicembre 2022 dalle 21.15  su Sky e in streaming su NOW.

 

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