Home Rai 1 Mameli, il cast: “Oggi l’unità viene data per scontata, i nostri personaggi farebbero un’altra rivoluzione” (Video)

Mameli, il cast: “Oggi l’unità viene data per scontata, i nostri personaggi farebbero un’altra rivoluzione” (Video)

I tre interpreti ci hanno raccontato la loro visione degli italiani di oggi alla luce degli eventi raccontati nella miniserie

12 Febbraio 2024 16:15

Tre giovanissimi di oggi per interpretare tre giovanissimi del Risorgimento. In Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia, la fiction in onda su Raiuno e su RaiPlay lunedì 12 e martedì 13 febbraio 2024, il cast è formato da giovanissimi e talentuosi interpreti, tra cui spiccano Riccardo De Rinaldis Santonelli, Amedeo Gullà e Chiara Celotto.

I tre danno volto rispettivamente a Goffredo Mameli, Nino Bixio e Adele Baroffio, le cui vite si intrecciano in un’avventura che, nel corso della miniserie, si allarga anche ad altri personaggi, in un contesto storico come quello dell’Unità d’Italia.

Tre giovani di oggi, dicevamo, per tre giovani di metà Ottocento, il che vale a dire anche due popolo totalmente differenti: “Viviamo in due momenti storici completamente diversi”, ci ha spiegato De Rinaldis Santorelli, “diciamo che gli italiani di allora non esistevano: non ce n’erano, c’erano tantissimi popoli diversi, che forse non parlavano neanche la stessa lingua. Però alla fine ricercavano questa unità, adesso forse è il contrario, l’unità ce l’abbiamo, ma la prendiamo per scontata, e non ci facciamo tanto caso. Secondo me dovrebbe esserci un equilibrio tra le due epoche: riprendere quella voglia di unità e portarla avanti sempre”.

“Oggi si danno per scontato tante cose”, gli fa eco Celotto. “E credo che ci sia poco di quegli italiani in quelli di oggi, quello spirito non lo rivedo”. “L’italiano ha in sé questo spirito di sacrificio, però all’epoca era ben più marcato”, è invece il pensiero di Gullà.

Goffredo, Nino e Adele si battono per una causa comune, ma al tempo stesso sembrano fuggire da un malessere che accomuna la loro generazione. Questa storia può dunque servire a indicare una rotta per le generazioni di oggi?

De Rinaldis Santorelli: “Assolutamente, io spero che questa miniserie faccia veramente pensare le generazioni di oggi, che le porti a lottare per quello in cui si crede, per i propri diritti, per la propria libertà, che faccia nascere degli ideali. Io stesso, dopo aver vissuto tutto questo, e aver visto per la prima volta nelle settimane scorse, questa storia mi ha regalato qualcosa che in futuro mi farà sempre pensare a tutto”.

Gullà: “Spero che resti il messaggio che le rivoluzioni non si fanno solo con la penna o solo con i social. La rivoluzione si fa con il sudore, col sacrificio, con la vita”.

Celotto: “Si spera non con la violenza, ma magari questa serie può far ritornare la fiducia nei giovani, la consapevolezza che combattere per qualcosa in cui si crede serve”.

Il rapporto degli italiani con l’Italia e la sua storia oggi è controverso. Tendiamo spesso a non essere riconoscenti verso chi, come i vostri personaggi, hanno scritto pagine importanti del nostro Paese. Secondo voi, uomini e donne come Goffredo, Nino e Adele come vivrebbero i tempi moderni in cui tutto è presente e il ricordo, purtroppo, viene messo da parte?

Gullà: “Secondo me Nino non potrebbe vivere oggi!”

De Rinaldis Santorelli:”Tutti e tre sarebbero molto in difficoltà, vedrebbero un’enorme passività da parte di molte persone. Però di sicuro farebbero una rivoluzione”.

Celotto: “Oggi si è molto più ego riferiti, si è molto più concentrati su se stessi e non sull’idea di collettività, su un benessere comune”.

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