Home Serie Tv Loot “anche i ricchi hanno un’anima”, Maya Rudolph e il cast ci raccontano la nuova serie Apple Tv+

Loot “anche i ricchi hanno un’anima”, Maya Rudolph e il cast ci raccontano la nuova serie Apple Tv+

Abbiamo incontrato i creatori della serie tv e gli attori Michaela Jaé Rodriguez, Ron Funches e Joel Kim Booster. 

24 Giugno 2022 08:30

In occasione del debutto, venerdì 24 giugno, su Apple Tv+ delle prime tre puntate di Loot, abbiamo avuto modo di chiacchierare con i creatori della nuova comedy, Alan Yang e Matt Hubbard, e con i suoi protagonisti, in particolare con Maya Rudolph, Michaela Jaé Rodriguez, Ron Funches e Joel Kim Booster.

Loot è una workplace comedy con protagonista la miliardaria Molly Wells che, scoperto il tradimento del marito, inizia una nuova vita da single con oltre 87 miliardi di dollari sul conto corrente, oltre alla proprietà di vari immobili e società. Tra queste c’è un ente benefico che si occupa di progetti negli USA e nel mondo di cui è CEO a sua insaputa. Quando la responsabile dell’ente la contatta per invitarla a limitare le iniziative pubbliche che ledono la loro immagine, Molly trova un nuovo scopo e con la sua ingenuità e i suoi soldi, decide di iniziare a “lavorare” nella società.

Maya Rudolph il fulcro di tutto

Alan Yang e Matt Hubbard hanno raccontato come il progetto sia nato dopo Forever, una serie in cui avevano lavorato con Maya Rudolph:

volevamo continuare a lavorare con lei e cercavamo un nuovo progetto. Abbiamo iniziato a leggere diversi articoli legati a miliardari e ai racconti delle loro vicende personali. Così è nata l’idea di mettere Maya nei panni di una miliardaria che deve ricominciare avendo “solo” 87 miliardi di dollari.

La serie è costruita intorno a Maya e alla sua Molly, gli altri personaggi sono nati in relazione a lei, a quelle interazioni che ci interessavano mostrare.

Questo aspetto si percepisce guardando la serie. Infatti, pur avendo tutti storyline proprie, i diversi personaggi è come se fossero tutti degli accompagnatori di Molly nel mondo reale. Maya Rudolph ha raccontato come la difficoltà più grande sia stata rendere Molly un personaggio con un’anima capace di essere amato dal pubblico e non respinto.

Non è stato facile rendere Molly un personaggio con cui fosse possibile relazionarsi, entrare in sintonia, nonostante la sua vita sia così diversa rispetto a quella degli altri.

Attraverso il passare delle puntate la dinamica che si crea tra Molly e Sofia (Michaela Jaè Rodriguez) è fondamentale per la crescita dei personaggi. “Non volevamo che Sofia risultasse rigida, troppo fredda” ha spiegato Rodriguezdoveva avere dei lati più morbidi con cui trovare sintonia“.

Nell’evoluzione della mia carriera, è stato importante passare da un personaggio come Blanca (in Pose, ndr.) che era molto vicino al mio vissuto, a uno come Sofia, che lotta per quello che vuole ed è in una posizione di potere non sempre semplice da ottenere per le donne.

Penso che Sofia da Molly possa imparare a rilassarsi, a essere meno rigida, a rilassarsi. Molly è uno spirito libero che va seguendo il vento.

Loot

“Non è la storia di Jeff Bezos”

Per carità assolutamente no non è la storia del divorzio di Jeff Bezos (ridono ndr.) non dite queste cose. Non è legato a un solo miliardario ma riassume dinamiche, storie, racconti reali ma rielaborati.

Yang e Hubbard allontanano quindi ogni riferimento concreto pur sottolineando come, ovviamente, si siano ispirati a quello che hanno letto sul mondo dei ricchi. Proprio l’aspetto di raccontare la vita di una persona così tanto ricca, è stato tra i più difficili da realizzare perchè “è un mondo che non conosciamo”. Ad aiutarli anche la possibilità di girare alla The One un’enorme villa di Los Angeles che ha anche un club privato, una stanza con sole caramelle, un cinema privato. Insomma una villa da sogno “che nemmeno abbiamo usato interamente per la casa di Molly, addirittura alcune stanze le abbiamo usate per altre scene“.

Loot non è solo una commedia

Loot non è solo una commedia ambientata su un luogo di lavoro, ma ci sono tante sfumature e toni diversi tipici dell’attuale evoluzione del formato comedy. Lontana dalle sitcom da tv generalista, oggi la commedia scava in profondità pur continuando a far ridere ma non cercando sempre e comunque la battuta. “Il tono è centrale e dipende dalle scelte che si compiono” hanno sottolineato Yang e Hubbard.

Una differenza riscontrata anche da Ron Funchesall’inizio ero spaventato perchè arrivavo dal mondo delle sitcom in cui avevo sempre la battuta da seguire, qui ho dovuto emozionarmi e inserire le mie emozioni“. Come gli abbiamo fatto notare durante l’intervista il suo personaggio è un po’ un’evoluzione di quello di Undatable, precedente comedy in cui aveva lavorato

è vero perchè io non sono un attore di metodo che si trasforma quando entra in un ruolo, io sono me stesso, quello che vedete il più delle volte sono io, con la mia anima. Quindi in questi anni sono cresciuto, ho studiato e solo così è stato possibile entrare in questa parte e fondere comedy e drama. Il me stesso dei tempi di Undatable non avrebbe potuto farlo.

Joel Kim Booster interpreta l’assistente gay di Molly, un ruolo un po’ troppo spesso abusato

è vero non potete immaginare quanti provini ho fatto come assistente gay, è un archetipo che esiste e per questo l’ho fatto notare agli autori. Insieme abbiamo così cercato di dargli un suo stile facendolo uscire dai soliti contorni. Non è quindi solo l’assistente gay, ma interagisce con tutti i personaggi, ha un suo arco narrativo, ha un’anima.

Yang e Hubbard hanno riconosciuto che i loro personaggi sono costruiti su archetipi della commedia “necessari perchè le persone li riconoscono subito. Ma al tempo stesso abbiamo cercato di renderli diversi rispetto agli altri“. Riuscendoci.