Home Netflix Inventing Anna, l’algoritmo di Shonda Rhimes a favore di Netflix: la recensione

Inventing Anna, l’algoritmo di Shonda Rhimes a favore di Netflix: la recensione

La storia incredibile ma vera di Anna Delvey e della sua truffa ha conquistato la creatrice di Scandal, che però non osa e resta nella sua comfort zone

16 Febbraio 2022 17:54

Era il 2018, quando Shonda Rhimes si metteva davanti ad una tastiera per scrivere il finale di serie di Scandal: da allora, la madre di Grey’s anatomy non ha più scritto o creato nuove serie tv, ma si è solo dedicata alla produzione esecutiva di titoli diventati famosi a dir poco (uno su tutti: Bridgerton). Ad interrompere questa lunga assenza dalla scrittura è stata una certa Anna Delvey e la sua storia, che hanno attirato Rhimes tanto da farla tornare alla creazione di una serie. Parliamo di Inventing Anna, nove episodi disponibili dall’11 febbraio 2022 su Netflix (con cui l’autrice ha siglato un accordo in esclusiva per la creazione di nuovi contenuti).

Inventing Anna, la recensione

Per il suo ritorno all’ideazione di una serie, Rhimes -proprio come con Scandal- ha preso spunto dalla realtà. In questo caso, a smuovere la sua curiosità è stata un articolo del The New York Times scritto da Jessica Pressler, in cui si raccontava la storia di Delvey, ad oggi condannata per frode. Una vicenda, la sua che ha dell’incredibile, Delvey (il cui vero nome è Anna Sorokin), dalla Russia è arrivata fino in America, riuscendo a costruire il personaggio di una giovane ereditiera decisa a realizzare una fondazione che portasse il suo nome e che fosse a capo di un prestigioso club di New York. Per farlo, tramite contatti, feste esclusive ed un’incredibile capacità di persuasione, ha ottenuto finanziamenti pari a centinaia di migliaia di dollari, fino a quando il suo sistema non è stato scoperto.

Rhimes (che in realtà scrive solo il primo episodio della miniserie) non poteva non restare affascinata da Delvey e dal suo insolito talento. Da sempre vicina a tematiche inerenti la valorizzazione della figura femminile in ogni settore della società moderna, Shonda Rhimes ha portato su Netflix una ricostruzione abbastanza fedele di quanto accaduto, mettendo da parte per una volta le varie dinamiche sentimentali che diventano colonna portante delle storie che produce con la sua Shondaland.

O, meglio, Inventing Anna è anche una storia d’amore, ma in questo caso la protagonista non ama altri che se stessa. La Delvey portata in scena da un’eccezionale Julia Garner è giovane, ma non per questo inesperta: la miniserie ripercorre le tappe della sua ascesa facendo raccontare alle persone che l’hanno conosciuta il loro punto di vista. Come tante tessere, le loro testimonianze formano un mosaico messo insieme dalla giornalista protagonista della serie, Vivian Kent (Anna Chlumsky), ovviamente ispirata a Pressler.

Proprio in questo mosaico ritroviamo quello che è ormai diventato un “algoritmo Rhimes”: dalla necessità di autoaffermarsi, al desiderio di raccontare un’élite apparentemente senza macchie , fino allo sfarzo di alcune scene, in Inventing Anna ritroviamo la Shonda Rhimes che avevamo lasciato in Scandal. In fondo, le due serie sono più simili di quanto si possa pensare, tutte e due raccontate con un taglio ultra pop, una regia veloce ed una protagonista che si ritrova spesso ad essere sola contro tutti.

Senza contare la quantità di interpreti che Rhimes ha preso proprio da Scandal: Jeff Perry, Katie Lowes, Kate Burton, Joshua Malina… Oltre al regista Tom Verica ed allo sceneggiatore Matt Byrne. Insomma, Shonda Rhimes ha cercato di raccontare qualcosa di nuovo, ma si è ritrovata a farlo nella sua comfort zone, con il minimo rischio di errore.

© Netflix

Forse anche per questo Inventing Anna ti cattura da subito: ritroviamo quel racconto serrato, con la giusta tensione ed i dialoghi accattivanti che Rhimes ha usato per la serie tv con protagonista Olivia Pope. L’effetto riconoscibilità è molto più semplice: ciò che cambia è la prospettiva del racconto, che ora mette in luce un personaggio i cui errori ed inganni sono evidenti e non un’eroina chiamata a salvare la Patria.

Una formula che a Netflix basta, eccome: in soli cinque giorni, Inventing Anna ha accumulato oltre 77,3 milioni di ore di visualizzazioni, piazzandosi subito al primo posto delle serie tv più viste sulla piattaforma negli Stati Uniti; primo posto raggiunto anche in numerosi altri Paesi europei (tra cui l’Italia) ed africani, fino a comparire nella Top Ten di 88 nazioni.

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