Home Notizie Salta su Rai Storia la riproposizione dell’intervista di Franca Leosini a Luca Varani. Ecco quali sono le motivazioni

Salta su Rai Storia la riproposizione dell’intervista di Franca Leosini a Luca Varani. Ecco quali sono le motivazioni

Cancellata ieri pomeriggio dal palinsesto di Rai Storia, dopo l’indignazione della politica, l’intervista di Franca Leosini a Luca Varani

23 Novembre 2020 19:41

Mai come in questi giorni la politica si sta occupando della Rai, ma a differenza del solito non si parla di poltrone da assegnare, ma di quelli che sono contenuti da censurare o meno. Se infatti dopo la scelta di venerdì scorso di annullare l’ospitata di Nicola Morra a Titolo V, le forze parlamentari, tramite i loro rappresentati, avevano prese diverse posizioni, nelle ultime ore invece l’attenzione di alcuni parlamentari che sostengono la maggioranza di governo è ricaduta sulla scelta di ritrasmettere su Rai Storia l’intervista realizzata nel 2016, all’interno della quindicesima edizione di Storie maledette, in cui Franca Leosini incontrò Luca Varani, che secondo la giustizia è il mandante dell’agguato realizzato il 16 aprile 2013, in cui Lucia Annibali venne sfregiata in volto con dell’acido da due uomini.

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Tale scelta, nata all’interno del progetto di affidare il palinsesto di ieri pomeriggio del canale culturale Rai alla Leosini, come detto, ha destato grande clamore, tanto da portare la Rai a decidere di cancellare tale replica, poi sostituita con il film “Io ci sono”, in cui Cristiana Capotondi impersonava proprio l’avvocatessa pesarese. L’azienda di viale Mazzini ha così motivato la scelta presa all’ultimo minuto:

Rai Storia e Franca Leosini avevano deciso di inserire anche l’intervista da lei realizzata nel 2016 per “Storie Maledette” a Luca Varani, condannato come mandante dell’aggressione di Lucia Annibali, sfregiata con l’acido tre anni prima. Un’intervista senza sconti e senza nessun tipo di compiacimento, che ribadiva – condannandola apertamente – tutta la gravità e la gratuità di un gesto criminale. Tuttavia, per non urtare la sensibilità delle vittime e dei telespettatori, Rai Cultura ha deciso di non mettere più in onda quell’intervista.

Fra i primi politici che avevano espresso la loro contrarietà alla scelta di riproporre questa intervista ci sono Andrea Romano del Partito Democratico, che in un tweet aveva bollato come “inopportuna” la scelta di Rai Storia, e la sua compagna di partito Valeria Valente, Presidente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul Femminicidio, che aveva chiesto l’intervento della Commissione di Vigilanza.

Oggi è poi intervenuta a riguardo anche Michela Murgia con un editoriale su La Stampa, con il quale ha spiegato qual è secondo lei il vero problema al centro della questione, che non sta tanto nell’avere pensato di programmare questa intervista a pochi giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ma nell’avere proprio pensato di dare spazio al punto di vista di Varani:

Purtroppo, quando si parla di reati di violenza nell’ambito delle relazioni, la certezza della colpa del carnefice non sembra essere così categorica (precedente confronto con altre tipologie di reati, come rapine, ndr) e tutti i media, televisioni e giornali, sentono l’improvvisa esigenza di capire anche le sue ragioni

Prosegue poi sempre la Murgia:

Ha poco senso dire che una professionista come Franca Leosini gli avrebbe fatto le domande più scomode: è l’azione stessa di porgli le domande che è sbagliata, perché trasmette l’idea che in una situazione di violenza possano esserci punti di vista di pari dignità e valore. Portando entrambi nella cornice rassicurante e salottiera di uno studio televisivo (la Leosini in realtà intervista i detenuti nei luoghi in cui scontano la pena, ndr), con quel faccia a faccia che sottintende la possibilità di un dialogo paritario, il racconto di chi ha abusato e quello di chi ha subito la violenza finiscono sullo stesso piano della valutazione, con il risultato di insinuare in chi ascolta il dubbio sulla versione della vittima e farla sentire meno creduta e meno compresa, rinnovando la violenza subita.

E quindi la chiosa finale per la Murgia può essere solo una:

Se davvero crediamo alle vittime e alle sopravvissute, la versione del carnefice ha rilevanza solo per il giudice e in questo caso specifico il giudice l’ha già ascoltata, condannando Varani.”