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Honolulu riesce nell’impresa di far ridere meno di Colorado. Si salvano Francesco Cicchella e Marcello Cesena (Jean Claude)

Il nuovo varietà comico di Italia 1 condotto da Fatima Trotta e Francesco Mandelli ha un unico problema: non fa ridere.

29 Ottobre 2021 08:17

Archiviato Colorado, su Italia 1 da qualche settimana è arrivato il suo erede naturale, ovvero Honolulu. Con la conduzione di Francesco Mandelli (ex Soliti Idioti) e Fatima Trotta, la trasmissione sembra una crasi tra il suo predecessore e Made in Sud, programma dal quale la Trotta peraltro proviene.

Honolulu sta faticando ad affermarsi a livello di ascolti – la puntata di mercoledì sera ha registrato il 4,7 per cento di share, complice anche il turno infrasettimanale di calcio – mentre Colorado non soffriva di particolari problemi di Auditel, pur avendo avuto per anni la fama di versione povera di Zelig.

Il problema per il quale il comedy show non funziona è uno solo: non fa ridere. Al netto dell’idea molto carina di avere i Pan Pers in un finto backstage, il resto è veramente poca roba. Mandata in soffitta l’era del tormentone, i comici sono complessivamente molto deboli, con pezzi che non sembrano scritti nel 2021 (per dire, si sono sentite ancora battute sull’ipertrofia anteriore delle persone di colore).

Francesco Mandelli e Fatima Trotta sembrano una coppia molto affiatata, ma poco possono fare in mezzo a tanta medietà. Un fuoriclasse si conferma comunque Francesco Cicchella con una strepitosa imitazione del cantante Ultimo, davanti alla quale è davvero difficile non ridere (e infatti Mandelli ogni volta si sganascia). Si salva anche Marcello Cesena con la sua nona stagione di Sensualità a corte nei panni dell’irresistibile Jean-Claude, tornato tra citazioni della serie tv trasmessa dalla piattaforma di streaming Netflix Bridgerton e del neotrash (“Ma cosa ne sai della mia vita? Cosa ne sai?” pronunciato da Elisabetta Gregoraci, che in un primo tempo pare avrebbe dovuto condurre lo show).

Il programma ha tuttavia l’attenuante come tutte le produzioni di intrattenimento degli anni Dieci e Venti di dover tirare avanti fino a mezzanotte per questioni di share, allungando il brodo in ogni modo possibile e a discapito della qualità.