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D-SIDE – Il lato diverso delle cose, Raiplay fa servizio pubblico parlando di identità di genere

Ottima la conduttrice Giulia Lamarca, psicologa, travel blogger e neo-mamma che dal 2011 convive con la sua disabilità.

23 Marzo 2022 07:12

Raiplay non avrà certo la prolificità dei competitor OTT come Netflix, Prime Video e Disney Plus, ma quando ci si mette sforna delle produzioni molto interessanti. Come D-SIDE – Il lato diverso delle cose, un programma incentrato su quella che viene considerata diversità.

Condotto brillantemente da Giulia Lamarca , psicologa, travel blogger e neo-mamma che dal 2011 convive con la sua disabilità, la trasmissione si occupa di argomenti come l’identità di genere, il bodyshaming, l’immigrazione e il razzismo, gli stereotipi di genere, la disabilità, il think different.

Si tratta di una produzione in sei puntate di Rai Per il Sociale in esclusiva su RaiPlay  e prodotto da Stand By Me, online da mercoledì 9 marzo. D-SIDE ha il merito di rispondere apertamente a domande che parte della società si pone ma magari si vergogna di porre ai diretti interessati, come:  una donna transgender può avere accesso a un bagno femminile? È giusto fare ricorso alla chirurgia estetica se si ha un difetto fisico? Ci sono cose che una persona in sedia a rotelle è impossibilitato a fare? Gli stranieri ci rubano davvero il lavoro? Assumeresti un babysitter, quindi un maschio? Usciresti con una persona che ha un disturbo mentale?

In particolare, nella prima puntata intitolata “Identità di genere“, la psicologa Giulia Lamarca interagisce sul tema con due ospiti. Si tratta di Francesca Vecchioni, figlia del cantautore Roberto e presidente di DiversityLab, ente che ogni anno assegna a personaggi dello spettacolo, serie tv, film, i Diversity Media Awards, dei riconoscimenti che premiano la rappresentatività della comunità LGBTQIA+. L’altro ospite è invece l’influencer transgender Leonardo Santuari. I due interlocutori in questo kick-off aiutano la conduttrice a spiegare il significato proprio di questa sigla, a molti sconosciuta ma che conosce molte evoluzioni (da LGBT si è passati a LGBTQIA+, appunto).

Non sarebbe male una collocazione più prestigiosa del programma in un access prime time, magari durante i periodi di strenna.