Home Rai 1 Ballando con le Stelle: uno show potente che non ha bisogno delle polemichette

Ballando con le Stelle: uno show potente che non ha bisogno delle polemichette

Il gioco delle parti di Ballando con le Stelle funziona ancora ma, a volte, la ricerca forzata della polemica va a scapito della naturalezza.

9 Ottobre 2022 04:01

Ballando con le Stelle è uno show televisivo ancora potente, che non mostra eccessivamente i segni del tempo e delle sedici edizioni alle spalle.

Il gioco delle parti organizzato e orchestrato sapientemente da Milly Carlucci, anche con quel pizzico (eufemismo) di furbizia che viene confermata soprattutto dalla foga con la quale viene smentita, funziona ancora e non annoia, anche perché se Ballando con le Stelle fosse davvero una gara di ballo in sensu stricto avrebbe un seguito sicuramente ridimensionato.

Sarebbe riduttivo, però, asserire che il ballo, in Ballando con le Stelle, è ridotto a puro pretesto per fare altro ma quello che ci si aspetta dallo show è appunto lo show e anche chi lavora al programma, in fondo ma neanche tanto, lo sa.

Il programma del sabato sera di Rai 1 si conferma un’equilibrata via di mezzo tra varietà elegante di un tempo, show nazionalpopolare che prova ad assecondare più fasce di pubblico e linguaggio televisivo contemporaneo, dalla durata sesquipedale, che oramai tristemente non fa più nemmeno notizia, al lisciamento del popolo social.

Se l’obiettivo di questa prima puntata era quella di offrire al pubblico una partenza sprint, non solo il fine è stato ampiamente raggiunto ma si è andati addirittura oltre, forse anche troppo.

La prima puntata di questa sera è stata la prova che Ballando con le Stelle funziona al di là della ricerca affannosa della polemichetta che oltre a non avere senso, sminuisce anche il programma e le proprie velleità che vanno oltre a quella di proporre una semplice gara di ballo (le introduzioni curate delle performance, alcune interviste toccanti nei filmati di presentazione, le citazioni e gli omaggi cinematografici e teatrali).

Ciò non significa ovviamente che Ballando con le Stelle debba diventare esclusivamente un programma di divulgazione artistica. Lo show di Rai 1 è e rimane un programma di intrattenimento.

Per intrattenere, è sufficiente costruire un buon cast, un gruppo di concorrenti caratterizzato da capacità di non tediare e da personalità e caratteri differenti.

Quello che non si riesce ad accettare pienamente di Ballando con le Stelle è questa voglia dei protagonisti di assecondare le richieste implicite di chi costruisce lo show, in quel precitato gioco delle parti già così delineato e risaputo.

Quali sono i rischi di questo modo di fare? Il rischio di esagerare, di andare oltre, di assistere a qualcosa di già previsto e, di conseguenza, togliere l’effetto sorpresa agli spettatori.

Di eccedere come Iva Zanicchi, che ha rovinato una performance spassosa e divertente, anche fuori dalle righe come ormai siamo abituati a vedere (“Sono 60 anni che batto… Noooo!”), con un insulto eccessivo rivolto a Selvaggia Lucarelli.

Di ascoltare affermazioni ampiamente prevedibili come quelle di Selvaggia Lucarelli all’indirizzo di Giampiero Mughini (“Ci incontriamo sempre con dei giudici in mezzo…”) o Enrico Montesano (“Va a finire che quello adulto e vaccinato sei tu!”).

Ora che la frecciatina inerente ai vaneggiamenti no-vax degli ultimi anni di Enrico Montesano è arrivata, siamo sicuri che, a chi vuole solo le polemiche, interesseranno davvero gli omaggi a Rugantino?

La gag continua tra Selvaggia Lucarelli e il suo compagno Lorenzo Biagiarelli sarà il leit-motiv di quest’edizione: può divertire o non può divertire ma sempre scontata è.

Altro esempio, l’irruenza verbale improvvisa di Giampiero Mughini contro Guillermo Mariotto, divertente, molto “televisiva” ma anche un pochino prematura (“Non parlare nemmeno! Risparmiami anche il respiro! Questa è la vostra occasione di insultare senza essere presi a calci nel culo!”).

Trattasi di pepe, della parte squisitamente “gieffina” di Ballando con le Stelle, che non è detto che sia per forza sbagliata, ma il tutto è apparso poco naturale e un po’ forzato.

La naturalezza si è trovata, ad esempio, nella discussione tra Selvaggia Lucarelli e Samuel Peron o nell’invettiva (sacrosanta, aggiungiamo noi) sempre della Lucarelli all’indirizzo di Rossella Erra, un contenitore vivente di retorica e frasi fatte.

Tolta questa prima puntata, quindi, in cui tutto quello che ci aspettavamo di vedere, l’abbiamo visto, la diciassettesima edizione di Ballando con le Stelle inizierà veramente dalla prossima settimana.

Il cast c’è ed è ottimo, non c’è da preoccuparsi.

I concorrenti stimolano dibattiti e anche scontri tra le varie giurie, da Gabriel Garko a Marta Flavi, da Paola Barale ad Alex Di Giorgio (ma anche la Zanicchi, Mughini e Biagiarelli, se non cadono più nel precitato tranello).

Non c’era bisogno di portare nel programma polemiche e situazioni preconfezionate.

Rai 1