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Amadeus, la furbizia comunicativa e i superospiti italiani che ci sono ma non ci sono a Sanremo

Amadeus aveva detto no ai superospiti italiani a Sanremo, ma ieri ha annunciato la presenza di Eros Ramazzotti al Festival

16 Gennaio 2024 16:44

Rispondendo ad una domanda sulla possibile presenza di Renato Zero in una serata del prossimo Festival, nel dicembre scorso aveva chiarito che a Sanremo 2024non ci saranno superospiti italiani“, perché “io già con i concorrenti porto i miei superospiti“. Eppure ieri, in occasione dell’incontro con la stampa per l’ascolto in anteprima delle canzoni ai giornalisti, Amadeus ha annunciato che Eros Ramazzotti salirà sul palco del Festival nella serata di giovedì 8 febbraio. Eros, che ha all’attivo oltre 70 milioni di dischi venduti e quasi 3 miliardi di ascolti globali, cosa è se non un superospite? L’ufficio stampa del cantautore romano nel comunicare la notizia lo ha definito, per dire, “attesissimo ospite” del Festival.

Contraddizioni, furbizie e comunicazione

Qualcosa di simile era già capitato un anno fa, quando il conduttore e direttore artistico della kermesse canora annunciò la presenza di Salmo tra i cantanti che si sarebbero esibiti (il martedì e il sabato) in diretta su Rai1 dal palco della nave Costa Smeralda per Sanremo 2023. Pochi giorni prima il popolare presentatore parlando alla Milano Music Week aveva detto “no ai superospiti italiani, a meno che non abbiano più di 70 anni“, perché “preferisco celebrare chi ha storia, gli altri, se vogliono, possono venire in gara“. Una contraddizione? Evidentemente, sì. Ma – non siamo mica qui per far arrabbiare il solitamente mite Ama – chiamiamola più sommessamente una furbata comunicativa. Perché la giustificazione è sempre dietro l’angolo e fino a un certo punto regge pure: d’altronde Ramazzotti potrebbe essere a Sanremo mica come superospite, bensì per festeggiare i 40 anni di Terra Promessa, la canzone con la quale vinse nella categoria Nuove Proposte nel 1984. Semplice, no?

La narrazione di Amadeus

Dunque, Amadeus spinge sulla seguente narrazione: nei suoi Festival i veri big della musica italiana gareggiano e non si limitano a partecipare in qualità di ospiti (come accadeva fino a qualche tempo fa). Un argomento parzialmente vero, nel senso che effettivamente il conduttore in questi anni è riuscito a piazzare diversi colpi, da Morandi a Ranieri, da Giorgia ad Elisa e Ultimo, fino a Negramaro e Mannoia in arrivo nel 2024. Al contempo va messa in evidenza una certa scaltrezza di Amadeus, che ha dimostrato una sorprendente abilità nella gestione degli artisti, piazzandoli una volta in gara e un’altra fuori, una volta all’Ariston e un’altra sul palco galleggiante, una volta in veste di cantante e un’altra come co-conduttor/co-conduttrice. E così via. Prendete il recente caso di Giorgia. Dopo il rischio corso nel 2023 in gara, ecco il ‘risarcimento’ con il più comodo ingaggio da co-conduttrice nel 2024. Tutto assolutamente legittimo e – non esattamente un dettaglio – tutto assolutamente efficace televisivamente.

Le innocenti incoerenze di Amadeus

La lista delle innocenti incoerenze di Amadeus – che nel corso degli anni ha praticato una sempre più aggressiva strategia comunicativa (il format degli annunci al Tg1 vi dice niente?) – sarebbe lunga. Dopo la prima edizione di Ora o mai più, il conduttore nel 2019 disse che “sarebbe bellissimo che il vincitore di Ora o mai più possa andare al Festival”, quindi aggiunse:L’ideale sarebbe prevedere che il vincitore di Ora o mai più partecipi di diritto al prossimo Festival di Sanremo”. Diventato direttore artistico di Sanremo, non è passato dalle parole ai fatti, escludendo Lisa e Paolo Vallesi, freschi di partecipazione al talent show all’epoca da lui stesso condotto. Per non dire dell’annoso ‘problema’ del numero dei cantanti in gara sul quale sembrava aver fatto autocritica… e invece siamo arrivati alla cifra monstre di 30!.