Home “Nel nome del cuore” di Raiuno: Conti d’estate (stonati)

“Nel nome del cuore” di Raiuno: Conti d’estate (stonati)

Quando la televisione si mescola con la beneficenza, ogni volta è sempre difficile convincersi del confine della sincerità dei protagonisti che si “dedicano” alla causa. Quando di mezzo c’è anche il tema religioso, diventa tutto più complesso. Carlo Conti, ieri 11 luglio, ha condotto una lunga diretta di Raiuno per la sesta edizione di “Nel

di aleali
12 Luglio 2008 10:30

Carlo Conti Quando la televisione si mescola con la beneficenza, ogni volta è sempre difficile convincersi del confine della sincerità dei protagonisti che si “dedicano” alla causa. Quando di mezzo c’è anche il tema religioso, diventa tutto più complesso. Carlo Conti, ieri 11 luglio, ha condotto una lunga diretta di Raiuno per la sesta edizione di “Nel nome del cuore“, evento di raccolta fondi per le missioni francescane, questa volta per quella di Bitkin, nel Ciad.

Il setting, la bellissima Piazza Inferiore della basilica di San Francesco in Assisi. Un palco solo fintamente povero che appariva come una grande scultura di legno e un numero di ospiti che si sono susseguiti per una serata dai toni musicali, intervallati da testimonianze di fede. Apertura e chiusura del soprano Giorgia Fumanti (elegantissima), Massimo Ranieri sempre ruffiano con un minimo di permanente gonfia-capelli, gli onnipresenti e anche un po’ ubiqui Pooh, il buon Ron, Giò di Tonno e Lola Ponce (in versione “quanto sono religiosa stasera con questa scollatura”) e le splendide esibizioni di Michele Zarrillo e Ivana Spagna (dalla Bertè ai frati francescani il passo è breve: “L’arrivo imprevisto di un povero Cristo non ci salverà”, cantava a Sanremo).

Ma arriviamo al punto: parliamo delle storie di fede. Sorpassando i numerosi racconti, a volte così incomprensibili che non era chiaro il motivo per il quale Conti ridesse quando finivano di parlare, concentrerei l’attenzione sulla presenza di Giovanni Galli, ex calciatore di successo che nel 2001 ha perso suo figlio Niccolò in un incidente stradale. La sua tragica storia, in due momenti diventa assolutamente irrilevante. Innanzitutto di fronte alla strumentale richiesta: “Dove si trova la forza per superare il dolore?”, afferma convinto Conti. Galli: “Superare mi sembra inappropriato, diciamo convivere con esso. Comunque, grazie alla fede”. E Conti tira un sospiro di sollievo mentre sul video wall posteriore appare il numero da chiamare.

Ancora ci chiediamo per quale motivo Franco Zeffirelli sia stato invitato in tale occasione per un’intervista fiume prima di contenuti effettivamente attinenti. Un po’ come quando invitarono Giulio Andreotti e “Fratelli di Test” e “Ritorno al presente”, per capirsi. In questo momento storico molto difficile per la religione, nella triangolazione con un popolo alla deriva e uno Stato messo all’angolo, un programma evento come questo sembra solo una grossa stonatura.

Carlo ContiRai 1