Home Announo chiude sotto il 6%: buone le intenzioni, non il talk

Announo chiude sotto il 6%: buone le intenzioni, non il talk

Il bilancio finale della prima edizione di Announo

pubblicato 30 Maggio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 03:58

“È nata una stella” titolava l’Huffington post il 9 maggio scorso all’indomani della prima puntata di Announo, mentre su TvBlog provavamo ad analizzare cosa avesse funzionato e cosa no. E il riferimento, come la foto indicava, era a Giulia Innocenzi, conduttrice del talk show spin off di Servizio Pubblico, capace di battere il maestro Santoro alla prima occasione.

Il giudizio già all’epoca ci sembrava vagamente esagerato, anche perché basato praticamente soltanto sui dati di ascolto, molto buoni, dell’esordio (oltre il 10%). Peccato che a ‘drogare’ quel risultato fossero stati fondamentalmente l’effetto novità e l’effetto Renzi. Le puntate successive lo hanno confermato, come ha rilevato ieri Hit: venuto meno il Premier in studio (praticamente conduttore della prima puntata), il talk show si è rivelato di minore appeal, nonostante le buone intenzioni del gruppo di lavoro di Announo.

Emblematico quanto successo ieri sera. Tema obiettivamente interessante (soprattutto dopo settimane di campagna elettorale) – la legalizzazione delle droghe leggere -, servizi e reportage d’impatto, ma talk in studio assai confuso, con Fedez capace pochissimo di argomento e tantissimo di parlare con similitudini (J-Ax docet), per la gioia di Giovanardi, uscitone quasi come un gigante.

Il problema non è stato soltanto la spontanea foga dei giovani in studio arginata con difficoltà dalla Innocenzi – che comunque ha provato a imporsi e le va riconosciuto – ma anche nella sensazione che mancasse una scaletta, una narrazione. Così, nel corso della serata si è passati da un tema ad un altro, da una droga ad un’altra, senza alcuna spiegazione che offrisse un racconto al pubblico televisivo. Servivano più certezze scientifiche, più numeri a far da base per la discussione in studio (qualcuno poi dovrà spiegarci il senso dell’editoriale di Travaglio, del tutto fuori tema rispetto alla puntata).

Anche per questi motivi, evidentemente, il risultato di ascolti è stato decisamente basso, con appena il 5,6% di share di media (rete generalista meno vista della serata). Stella cadente?

La7