Home Notizie Rex 7, Manetti Bros. a TvBlog: “Dirigere un cane sul set è difficile, abbiamo cambiato modo di girare” (VIDEO)

Rex 7, Manetti Bros. a TvBlog: “Dirigere un cane sul set è difficile, abbiamo cambiato modo di girare” (VIDEO)

L’intervista di TvBlog al regista della settima serie italiana di Rex

pubblicato 27 Marzo 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 06:24

Al termine della conferenza stampa di presentazione della settima serie italiana di Rex, in onda da lunedì 31 marzo su Rai2 in prime time, TvBlog ha avvicinato i Manetti Bros. e in particolare Antonio Manetti, che firmano per la prima volta questa fiction tv. Nella video intervista che vi proponiamo il regista racconta le difficoltà tecniche affrontate sul set con Aki, il pastore tedesco protagonista della storica fiction. E a sorpresa, nella clip, compare anche Francesco Arca, che ieri ha parlato a TvBlog anche del suo passato da tronista di Uomini e donne.

Quali sono state le difficoltà tecniche che avete affrontato sul set per la presenza del cane?

In passato abbiamo girato alcune scene con un cane, ma una settimana al massimo. In effetti avere un cane protagonista, quindi tutti i giorni sul set, è difficile. Mentre ad un attore gli spieghi cosa vuoi fare e lui finge, cioè recita, un cane non può fingere. Quindi quando il cane prende un oggetto e la porta ad una persona deve avere una motivazione per farlo. Ogni volta, insieme a Massimo Perla, il suo addestratore, bisogna cercare la motivazione. E quindi si perde un po’ di tempo. Oltre al fatto che non sempre le scene riescono. Quindi si gira molto, poi quando il cane si stanca bisogna fermarsi per farlo riposare. Il nostro modo di girare punta molto sui piani sequenza lunghi, cioè di solito facciamo tutte le scene dall’inizio alla fine. Con il cane è impossibile. Abbiamo imparato a girare un po’ più a stacchetti.

Un attore umano per recitare insieme ad un cane deve compiere un salto di qualità?

Assolutamente sì, l’attore ha moltissime difficoltà: deve essere concentrato sulla sua parte, ma contemporaneamente sente l’addestratore che dà i comandi al cane. È difficile. Per esempio le scene violente non si possono fare con il cane, perché in quei casi reagisce violentemente, anche se è un cane buono di natura. Quindi si risolve facendo delle scene con degli stacchi in cui il cane morde o salta. Durante una scazzottata non puoi fare un totale col cane in mezzo che guarda, perché tende a mordere. Alcuni attori infatti sono stati morsi, ma niente di grave.

Nel vostro contratto è prevista un’ottava serie?

No, per ora sono solo idee. Alla produzione è piaciuta molto questa serie e vorrebbe proporne alla Rai una nuova. Ci hanno contattato per capire come potrà essere e quindi stiamo pensando a storie nuove per Rex 8 o 16!

In conferenza stampa avete detto che Rex 7 è in linea con la rete? Da uomini di cinema, che percezione avete di Rai2?

Noi siamo uomini di cinema, ma come spettatori e registi adoriamo le serie tv, anche più del cinema. Purtroppo, parlo delle serie americane. Però questo non vuol dire che in Italia non si possano fare delle belle serie. Raidue è una rete che acquista molte serie dall’America e dall’estero. Quindi nella loro programmazione questa estetica internazionale c’è già. Il nostro lavoro, che tende a quello, si sposa bene con la rete. Noi pensiamo che molto di più – speriamo di convincere il direttore – Raidue dovrebbe fare questo, non solo con serie americane ma anche con quelle italiane.