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I Raccomandati di Conti non sono più gli stessi

I Raccomandati di Carlo Conti sono tornati in tv con l’edizione più dimessa della storia. Ci aveva avvisato il conduttore, che quest’anno ci sarebbero stati meno lazzi per puntare di più sull’ormai inflazionato talento… peccato che mai nessuno si aspettasse una svolta così seriosa:“Abbiamo fatto qualche ritocco, non ci sarà Malgioglio e spariscono i sipari

24 Marzo 2007 12:56

raccomandati conti I Raccomandati di Carlo Conti sono tornati in tv con l’edizione più dimessa della storia. Ci aveva avvisato il conduttore, che quest’anno ci sarebbero stati meno lazzi per puntare di più sull’ormai inflazionato talento… peccato che mai nessuno si aspettasse una svolta così seriosa:

“Abbiamo fatto qualche ritocco, non ci sarà Malgioglio e spariscono i sipari finali. Abbiamo puntato più sui singoli talenti, valorizzato le sfide e accorciato i tempi”.

Ormai valorizzare il talento è diventata la missione più perbenista della tv, una sorta di porto sicuro su cui trovare riparo dall’etichetta di trash. Ci è cascato anche il programma di Raiuno, uno show tradizionalmente senza pretese che aveva la sua carta vincente nel ritmo e nella veracità e ora gioca a fare la tv di qualità.
E’ come se i Raccomandati avessero fatto un passo indietro, per diversificarsi dall’atmosfera goliardica e dilettantesca di programmi più popolari come la neo-arrivata Cultura Moderna e l’inimitabile Corrida.
La concomitante messa in onda con la storica creatura di Corrado (generalmente il programma di Conti andava in onda nel periodo di garanzia precedente) ha sicuramente imposto di annullare l’effetto clone (con conseguente accusa di plagio) e inventarsi una propria identità.
Di qui a puntare sull’effetto Amici in versione Duetta col Divo stonato (togliete il microfono ad Eleonora Giorgi), il passo è breve.
Certamente, se il vip che ti raccomanda canta da far paura, il cocco di turno farà una bella figura. Ma va dato atto che i Raccomandati, senza la primadonna Malgioglio, il palcoscenico che va su e giù come il semaforo della concorrenza, gli stacchetti dinamici e la caciara da sagra della gnocca (quest’anno latitante vista la pudicizia di Alessia Ventura)… non sono più gli stessi.
A partire dagli ospiti, che paiono andati a scuola di snobismo coi pagetti di Milly Carlucci e non fanno più l’entrata di scena, fino a una conduzione didascalicamente ingessata come quella di Fratelli di Test, ci si trova a guardare un programma di intrattenimento totalmente privo di brio e personalità.
Con la consapevolezza che i talenti sono ben altri e non sarebbe questa la sede più adatta per lanciarli, mentre da qualche altra parte continuano ad andare sul sicuro con pernacchie e macchiette, si arriva a rimpiangere la verve più saporita del Treno Dei Desideri.

Carlo ContiRai 1