Home MasterChef Italia MasterChef Italia 3, Cracco, Barbieri e Bastianich sicuri: “E’ la più bella edizione di sempre”

MasterChef Italia 3, Cracco, Barbieri e Bastianich sicuri: “E’ la più bella edizione di sempre”

“Ci si diverte” anticipa Barbieri, mentre Bastianich è convinto che emergerà finalmente la natura ‘cattiva’ dello chef bolognese. L’importante per Cracco è reggere la presssione: ma alla terza edizione non si sentono anche loro in un Pressure Test?

pubblicato 17 Dicembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 10:33

Manca davvero pochissimo al debutto di MasterChef Italia 3, al via giovedì 19 dicembre alle 21.10 su SkyUno con il primo doppio episodio dedicato ai casting. A stimolare l’appetito, se pure ce ne fosse bisogno, ci pensa Tv Sorrisi e Canzoni che pubblica un’intervista tripla ai giudici del talent culinario più amato e più ‘cool’ della tv italiana.

Quel che gli affezionati spettatori sono curiosi di scoprire riguarda proprio l’atteggiamento che i tre giudici avranno quest’anno nei confronti dei concorrenti: li si vuole belli ‘tosti’ e decisi come nella prima edizione e meno ‘sornioni’ e ‘piacioni’ di quanto siano apparsi nella seconda, quando la ‘love (cooking) story’ tra Cracco e l’avvocato Tiziana Stefanelli – poi vincitrice – non è piaciuta a molti.

Cosa dobbiamo aspettarci? Bruno Barbieri parla di un’edizione ancor più brillante delle precedenti.

“Quest’anno il livello è altissimo, con grandi personaggi e ottimi cuochi. Il bello di MasterChef è questo: è un talent vero, nel senso che devi saper cucinare, ma è anche un grande show televisivo”.

In più lo chef di Medicina (questo il nome del paese bolognese che gli ha dato i natali) rivela che

“quest’anno ci saranno anche momenti divertenti, ma non posso anticipare troppo”.

Beh, non è che si sia sprecato e in fondo non ha che ribadito quanto già ‘rivelato’ qualche tempo fa. Chissà se mostreranno qualche ‘segreto’ da backstage, come quando furono costretti a rimaner chiusi in uno stanzino per quattro ore per mettersi al riparo dall’entusiasmo dei napoletani, che li hanno visti all’opera per un’esterna a base di fritto.

Ma quanto sono star questi giudici, ormai raffigurati come artisti di fama planetaria?

“Mi diverto davanti alle telecamere: sto al gioco e ce la tiriamo un po’, ma solo per scherzare”

dice Barbieri sorridendo e conscio che ormai da lui ci si attende una ‘attitude’ da star, lontana dalle sue tradizionali vacanze a Porto Garibaldi.

Quel che davvero lo preoccupa è che “Bastianich sta diventando buono. Sarà colpa della musica: si è messo a suonare e non vorrei che ci tradisse per X Factor“.

Cracco, invece?

“Cracco, invece, lo sento più vicino da quando ha riscoperto la cucina regionale: tra noi esiste una grande complicità”.

Joe Bastianich replica immediatamente all’amico Barbieri:

“Rabbonito io? Ma quando mai! Semmai quest’anno emergerà la vera natura di Bruno: è lui il vero cattivo di MasterChef”.

Ma il ristoratore italo-americano è ancora più convinto di Barbieri sulla bontà di questa terza edizione di MasterChef e si sbilancia:

“Quest’anno sarà la più bella edizione di sempre”

dice Bastianich contravvenendo alla sua proverbiale cautela. Il suo rapporto con i concorrenti, invece, resta altalenante: molti di loro hanno finito per lavorare per lui, di altri (ormai ex) non ha apprezzato le critiche sul suo ristorante in Friuli:

“Hanno fatto un giochetto sulla pelle di professionisti che lavorano con impegno. Spero per loro che si siano divertiti”.

Se Joe non perdona, Carlo Cracco sembra davvero il più ‘ammorbidito’. L’abbiamo visto in tv a promuovere il suo ultimo libro dedicato alla cucina regionale e lo abbiamo visto sorridere ogni giorno di più. Anche se nell’intervista a Sorrisi pare aver ritrovato la sua ‘durezza’ (che fa tanto MasterChef).

Partiamo da dove eravamo rimasti, ovvero dalla vittoria di Tiziana Stefanelli: si sono mica pentiti della sua scelta?

“No, ha vinto perché cucinava meglio di tutti gli altri. Punto. Se poi non è riuscita a farsi amare dal pubblico è un problema suo”.

Già, farsi amare avendo successo non è facile. A lui, ad esempio, non interessa l’invidia dei colleghi:

“Mi invidiano? Non lo so e non mi interessa.La tv per me è solo un hobby. Io sono uno chef e un ristoratore”.

Un uomo di successo che snobba il successo: quanto di più ‘snob’ ci possa essere, per la gioia dei suoi detrattori. Tra questi non ci sono certo i suoi colleghi di avventura, per i quali ha parole che definirei sincere:

“Joe è americano e la sua mentalità è diversa dalla mia: è un ragazzo molto intelligente, però, e ha capito l’importanza della cucina italiana. Credo che a MasterChef stia imparando tanto. Bruno è più simile a me, abbiamo in comune dei grandi maestri”.

La loro esperienza tv è sicuramente un successo, ma in fondo il genere ‘cucina’ ha talmente fortuna di questi tempi da esserci posto per tutti. Eppure Cracco non pensa che ci sia il rischio di un’indigestione di talent culinari:

“Io penso che siamo solo all’inizio. Viviamo in un paese in cui tutti amano mangiare e molti sanno anche cucinare. E poi comunque ci sarà una selezione naturale”.

E una selezione naturale sarà quella che decimerà i concorrenti del talent: cosa serve per vincere secondo Cracco?

“I concorrenti sono sempre più preparati, ma la vera sfida è reggere la pressione. Ho visto passare gente bravissima che però sul più bello è crollata dal punto di vista nervoso”.

Già, la pressione: ma dopo due edizioni di successo questa terza stagione di MasterChef Italia non sarà un ‘Pressure test’ anche per i tre giudici?

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