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Paola Marella a TvBlog: “Farei un X Factor ‘Home Edition’ e a dicembre torna Vendo Casa”

Stile, educazione, rispetto solo gli elementi chiave per una ristrutturazione ‘della tv’ secondo la ‘Signora dell’Home Design’ in tv. Intanto non si sa se tornerà Cerco Casa, ma il successo della versione parigina fa ben sperare.

pubblicato 18 Ottobre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 13:02

Non si può che partire dalla sua ultima ‘creatura’, che ha debuttato ieri sera, giovedì 17 ottobre, alle 23.05 su Real Time e che proseguirà per le prossime sette settimane.

Partiamo con un classico: tre aggettivi per definire Shopping Night Home Edition…

Avvincente, divertente, nuovo.

Il format, però, ricalca quello della versione ‘fashion’ con Carla Gozzi ed Enzo Miccio…

Sì, è vero, ma Shopping Night Home Edition è nuovo perché non era mai stata fatta una cosa del genere in tv. Si tratta di una vera e propria gara di arredamento, che prevede la realizzazione di un allestimento completo, dalla scelta dei colori per le pareti alla dalla scelta dei mobili e degli accessori. E non è facile ‘raccontare’ scelte di questo tipo.

Beh, in effetti qui non si può girare con una rella al seguito e mettere sottosopra scaffali di scarpe e borsette…

E infatti per noi la sfida è stata trovare un sistema per far sì che diventasse avvincente, interessante, divertente il racconto di una ‘scelta’ che non può contare sulla possibilità della prova in camerino come per gli abiti, per dire. Non puoi certo mettere un mobile in un carrello e portarlo con te in giro per il negozio. Ma nonostante questa ‘difficoltà logistica’ siamo riusciti, soprattutto grazie a un gruppo di persone straordinarie, a rendere avvincente il racconto di una scelta in sé difficile da ‘rappresentare’.

Per chi non avesse seguito la prima puntata, in cosa consiste la gara?

Si parte da due cubi bianchi, due ambienti da creare in pratica: come vincolo ci sono delle finestre, che ovviamente sono un grande ‘ostacolo’ nell’arredamento, e la parte di accesso. I concorrenti devono ‘arredare’ questi ambienti in base a un tema dato all’inizio della puntata e delle regole ben precise stabilite da me e Max Viola, il co-conduttore. In ogni puntata, poi, viene inserito un imprevisto veramente ‘tragico’ che i concorrenti dovranno superare. Partendo da un cubo bianco riusciamo a creare, nonostante tutto, un’attesa per il risultato finale. E ci sono molte cose carine da scoprire.

Una formula diversa da quelle da lei finora portate in tv…

Sì, per me Shopping Night è molto nuovo, perché mi sono cimentata per la prima volta con una gara e l’ho fatto con grande entusiasmo e grande voglia, nonostante si facessero degli orari folli: consideri che io mediamente vado a letto alle 11.00 di sera!

Con Shopping Night conosciamo anche un nuovo ‘personaggio’ tv, Max Viola…

Stra-or-di-na-rio! Straordinario! (dice, scandendo sillaba per sillaba, con totno a dir poco entusiasta, ndr) E’ competente, intelligente, divertente, ironico, per cui riusciamo a creare anche dei siparietti anche molto simpatici. Peraltro è una persona molto eclettica, perché non solo è un architetto e un arredatore, ma è anche un autore radio-tv, conosce benissimo il mezzo, ha i tempi televisivi. E il fatto di essere un autore aiuta moltissimo, aiuta anche me.

La verità è che dietro i programmi di questo tipo, che si risolvono in meno di un’ora, c’è un davvero un gran lavoro. Penso a Shopping Night, ma anche a Cerco Casa o a Vendo Casa…

Ecco, è giustissimo. Per quanto riguarda Shopping Night, le dico che c’è una squadra dietro molto numerosa anche perché deve immaginare che tutto va realizzato in una notte. Il problema più che altro è legato al trasporto dei pezzi: consideri che Cargo, il grande magazzino teatro di Shopping Night, un posto davvero straordinario, ha una superficie di 11.000 mq e già questo dà un’idea delle ‘difficoltà’ logistiche. L’allestimento poi lo fanno direttamente i concorrenti, quindi pensi a quanta gente debba esserci di supporto al trasporto e al montaggio. In più vanno considerate, come in ogni programma, le figure legate alla realizzazione televisiva che devono anche ‘misurarsi’ con la location: per dire, Cargo è molto scuro per cui in certe parti abbiamo avuto bisogno di avere degli aiuti per la luce. Sono tutti aspetti tecnici che comunque hanno sempre un loro peso nella realizzazione e nell’organizzazione di un programma.

Beh, anche Cerco Casa non dev’essere facile da realizzare, tanto più che per l’ottava stagione siete andati a Parigi...

Le dirò, sembrerà paradossale ma Cerco Casa è il meno complicato. Tra i vari programmi posso dire che ad essere particolarmente complesso, molto complesso, è Vendo Casa: lì dobbiamo incastrare una serie di cose e non sempre riesce alla perfezione perché dipendiamo anche da situazioni esterne.

Ma si sta già pensando a una nuova destinazione ‘estera’ per un’eventuale nuova stagione di Cerco Casa? Magari anche al di fuori dell’Europa, considerati anche i nuovi mercati, molto dinamici, come Dubai o il Qatar..

Ma infatti! (interviene con entusiasmo Paola Marella) Ecco, per me una città straordinaria è Beirut e in tutta quella zona c’è tantissimo da vedere. Ma se ci sarà una nuova stagione questo non lo so perché deciderà la rete. Speriamo che …. anche perché Parigi è piaciuta…

Beh, Parigi ha sempre il suo fascino…

E’ una città straordinaria e da qual che sento, da quel che mi raccontano anche per strada, quello che è particolarmente piaciuto di questa stagione di Cerco Casa è proprio l’aver dato spazio alla città. Certo, Parigi si presta, così come molte altre città del resto, ma questa apertura all’esterno ha alleggerito un po’ il programma insieme alla scelta di ridurre la parte in studio, che forse stava diventando un po’ pesante. E così abbiamo modificato la struttura del programma, limitando la parte che forse stava diventando più noiosa per il pubblico, quella più tecnica, e dando respiro alla città. Poi ci sono questi scorci di ‘vita quotidiana’ miei e dell’architetto che possono appassionare, che in fondo possono essere divertenti.

Di Vendo Casa, invece, non si sente parlare da un po’…

E’ vero, ma tornerà ai primi di dicembre. Stiamo proprio girando i nuovi episodi, direi alacremente, anche considerando che Vendo Casa, come detto prima, è molto più complesso: per dire, proprio in questi giorni abbiamo un problema per la posa di un materiale per cui si rischia di slittare. Sembra una stupidaggine, ma incastrare i lavori con le esigenze di un cliente e con le esigenze di una produzione non è proprio facile.

Eh beh, già fare dei lavori in casa, senza telecamera, dà i suoi grattacapi…

Ecco, giustissimo. Consideri che noi comunque dobbiamo stare in un certo numero di giornate, che al limite slittano. Per quanto riguarda la produzione, per realizzare una puntata di Vendo Casa ci vogliono cinque giornate di lavoro, tra impostazione lavori, avanzamento di stato ecc (ovviamente al netto dei lavori che vengono portati avanti dall’impresa, ndr). Per quel che mi riguarda, invece, sono tre giornate.

Il che ci riporta alle considerazioni sul ‘backstage’ di una produzione complessa come quella di Vendo Casa…

Eh sì, perché quel che noi vediamo montato in sette minuti dei lavori in realtà ‘nasconde’ intense giornate di lavori sul cantiere, difficoltà e imprevisti da incastrare.

Ha un programma nel cassetto?

Io amerei molto fare una gara in stile X Factor, per dire, ma di arredamento. Una gara proprio, protratta nel tempo, che non si esaurisca in una sera, insomma. Ho sperimentato SN, che mi ha molto divertito, e mi piacerebbe avere l’opportunità do fare qualcosa del genere anche un po’ più a lungo termine, in più puntate…

Insomma un vero e proprio talent, che richiami una struttura alla X Factor.

Devo dire la verità, X Factor piace a tutti. Lo guardiamo un po’ tutti. E’ quello che piace, in questo momento, ma devo dire che è entusiasmante. Nel mio piccolo, nella mia gara in notturna, devo dire che mi sono molto appassionata: ti appassiona perché sei partecipe, perché vedi la cosa che va avanti un pezzettino alla volta. Mi ha molto divertita…

Ma lei in fondo un po’ la talent scout sul fronte dell’interior design lo è, visti i vari partner che ha tenuto a battesimo nel suoi programmi.

Beh, a dir la verità non sono io a sceglierli, ma devo dire che sono sempre stata molto fortunata. Ho avuto chi ha saputo scegliere in modo straordinario. Non dimentichiamoci, però, che uno dei ‘miei’ architetti è anche uno dei miei migliori amici, perché Luca Cabassi, che abbiamo visto in Vendo Casa, lo conosco da quando avevamo 15 anni. C’è una complicità e una conoscenza che va al di là di tutto.

Considerata la sua esperienza nel campo del ‘makeover’ e della tv, come ristrutturerebbe la tv italiana, o quantomeno da dove partirebbe?

Non sono io la persona più adatta per parlare di questo, però se devo dire.. io amo molto l’approfondimento e anche i talent, fatti bene. Ecco, a me piace che i programmi siano anche fatti bene, che non siano volgari che non siano urlati. Io rivedrei un po’ in questo senso la televisione, soprattutto in questi momenti un po’ particolari: secondo me bisogna essere sobri in tutto, sia in quello che si fa nella vita che in quello che si propone in tv cercando di essere più attenti a chi ci circonda, a chi ha delle problematiche vere e che certe cose non ha più voglia di sentirle.

Ma noi continueremo a vederla su Real Time, vero? O ha intenzione di cambiare…

Nooooooo! (risponde col tono di chi ha appena sentito un’eresia, ma col sorriso che la contraddistingue, ndr) Real Time è la mia famiglia! Io ci tengo moltissimo la mia famiglia…

Beh, in effetti Real Time appare davvero come una grande famiglia, sempre pronta ad aiutarsi e ad accompagnare le new entry. Penso a The Cooking, il programma con Oldani del quale è stata ospite insieme a Carla Gozzi ed Enzo Miccio, o ad Astrolove, che la vedrà tra i partecipanti. Per qualcuno RT ha anche il sapore dell’enclave: non rischia di essere un po’ tutto troppo autoreferenziale?

Ma no, dai, no! Io forse, perché la vivo da dentro, la vedo solo come una grande famiglia composta da persone straordinarie, che lavorano tanto ma che hanno grande idee, mi creda. Parlo di Discovery Real Time, ovviamente. Devo dire che sono veramente fortunata perché sono persone che hanno le idee, che lavorano e soprattutto che hanno grande entusiasmo e anche, mi permetta, educazione, stile ed eleganza nel porsi, cosa che, mi creda, è molto importante.

Quindi secondo lei è proprio in questa eleganza e in questo diffuso senso di familiarità il segreto del successo della rete?

Guardi, io sono di quella generazione dove ancora ci si dà del ‘Lei’ quando non ci si conosce ed è bello anche questo, è bello avere l’eleganza e il modo di porsi. E Real Time sinceramente ha questa eleganza e questo stile, ha rispetto del pubblico: io sono felice davvero di appartenere a questa famiglia. E poi noi siamo partiti in pochissimi: come talent eravamo solo io, Enzo e Carla, e come ‘struttura’ erano pochi e ci avviati in questa avventura che era una scommessa. Il fatto di essere cresciuti magari delle volte ci fa fare delle cose che possono essere criticabili, ma in realtà, mi creda, fatte con un entusiasmo e una voglia straordinaria.

E si vede… Intanto la vedremo presto tra gli ospiti di Astrolove (al via sabato 26 ottobre, ndr).

Sì, e Astrolove è molto carino. Va detto che io adoro Antonio Capitani, ma il programma è a prescindere molto carino. Lui è una persona straordinaria e il programma mi è piaciuto molto. Poi lo vedrete e mi racconterete.

Non mancheremo e ringraziamo Paola Marella per la sua squisita disponibilità. Ricordiamo, quindi, l’appuntamento con Shopping Night Home Edition ogni mercoledì alle 23.05 in attesa di ritrovarla impegnata in Vendo Casa … disperatamente agli inizi di dicembre. Sempre rigorosamente, ed esclusivamente, su Real Time.