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Ma Aldo Grasso l’avrà visto X Factor?

Aldo Grasso esalta X Factor. Ma la musica è veramente cambiata o è sempre la stessa?

pubblicato 25 Novembre 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 01:39


Aldo Grasso è il critico televisivo più famoso d’Italia, ma capita di non essere d’accordo con le sue opinioni. Che, essendo opinioni, sono più che legittime, anche se a volte ci fanno chiedere se abbiamo assistito allo stesso programma che ha visto lui. Guardando il suo video odierno su Corriere Tv dal titolo “X Factor rinasce su Sky” – il sottotitolo è “Gli investimenti pagano” -, il dubbio che il suo televisore fosse sintonizzato su un altro canale è diventato in pochi secondi una certezza.

Lo potete capire già dal titolo: Grasso è entusiasta di questa nuova versione di X Factor e motiva la sua opinione positiva sostenendo che i tanti investimenti di Sky verso il talent stiano dando i loro frutti. Ha una buona parola per tutto, ma proprio tutto: scenografia, coreografie raffinate, concorrenti bravi, presentatore, musica al centro del programma, Simona Ventura ricollocata come regista in campo, Elio come personaggio intelligente, competente e ironico.

A sentire Grasso, su Sky la musica è cambiata, per citare il motto di questa nuova edizione. E allora perché noi, ieri sera, abbiamo avuto un effetto déjà vu continuo? Chiariamo subito che trovavamo X Factor un ottimo prodotto anche quando stava su Rai2, tra ovvi alti e bassi. La nuova edizione su Sky, nella fase dei provini, era davvero cambiata e ci aveva fatto pensare che avremmo assistito a qualcosa di diverso, ma di fatto così non è stato.

X Factor continua ad essere un ottimo programma, ben scritto e realizzato in modo impeccabile, ma vedendone le prime due puntate non abbiamo gridato “al miracolo”. Abbiamo assistito ad un talent piacevole, con tanta musica – questo sì -, ma altrettante chiacchiere e qualche pecca abbastanza evidente, in giuria quanto nella scelta e nell’esecuzione dei brani.

Partiamo proprio dai giudici, i quattro “cavalli di razza” che, sulla carta, promettevano scintille. Sì, parliamone. Simona Ventura, assieme alla sua vocal coach Paola Folli, sembra stia facendo di tutto per rovinare le sue ragazze, assegnando canzoni che probabilmente non avrebbero cantato nemmeno sotto tortura. Adele e i Baustelle a Francesca Michelini? Non scherziamo.

Arisa, dopo la simpatia provata per lei ai provini, ha dimostrato di essere completamente fuori dal tempo, rifiutandosi addirittura di essere la responsabile dell’uscita de Le5, nonostante ne avesse detto peste e corna dopo l’eliminazione di Rahma. In compenso, le scelte dei brani sono piuttosto azzeccate, soprattutto quelle per Antonella Lo Coco.

Elio – che può aspirare alla vittoria solo con le Cafè Margot -, dopo che i provini l’avevano mostrato più sciolto e intraprendente, ha ricominciato coi giudizi comprati in saldo alla fiera delle banalità: Mi hai convinto, Sei credibile. Intelligente, come dice Grasso? Sì. Ironico? Eccome. Ma non certo durante i live.

Morgan, ritornato al primo amore dopo un anno di pausa, è sempre Morgan. Francamente è colui che fino ad ora ci convince di più, almeno nei giudizi – logorroici, ma sono pur sempre il suo tratto distintivo -, non gli “perdoniamo” però il fatto di aver formato una squadra poco più che discreta, lasciando fuori qualche personaggio col quale avrebbe potuto davvero osare e stupire il pubblico.

Veniamo al conduttore, Alessandro Cattelan. Dopo qualche titubanza nel corso della prima puntata, si è mostrato molto bravo e preparato, come d’altra parte ci aspettavamo fosse. Ma spezziamo anche una lancia in favore di Francesco Facchinetti, che per quattro edizioni ha comunque portato avanti bene X Factor. In un talent come questo, il ruolo del presentatore è così secondario rispetto al “tutto”, che il cambio di conduzione risulta marginale e finisce col non fare la differenza.

Per quanto riguarda la scenografia, le coreografie e tutto il cucuzzaro, possiamo anche far finta di credere a Grasso quando dice che si nota così tanto il miglioramento rispetto a prima. Investimenti maggiori ce ne sono stati, è senz’altro vero, ma siamo dell’opinione che se prima X Factor si poteva paragonare ad un piatto di spaghetti al pomodoro, ora può essere diventato un piatto di maccheroni al ragù, ma non certo una tagliata di struzzo. Una pasta buona e appagante, ma sempre pasta e oltretutto cucinata dallo stesso chef, per quanto se ne esaltino sapore e cottura.

Sky Uno