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Rai, Brunetta scatenato: esposto sulla trasparenza degli stipendi

Dopo essere ricorso all’AgCom per lo scarso pluralismo di Fabio Fazio e di Lucia Annunziata, il presidente dei deputati del Pdl denuncia la poca trasparenza da parte della Rai sugli stipendi di dipendenti e consulenti.

pubblicato 29 Giugno 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 17:00

Renato Brunetta irrefrenabile. Dopo essere ricorso all’AgCom per lo scarso pluralismo di Fabio Fazio e di Lucia Annunziata, il presidente dei deputati del Pdl ha presentato un esposto denuncia alla procura regionale della Corte dei conti presso la Regione Lazio per segnalare l’eventuale responsabilità della Rai, connessa con la violazione dei principi di trasparenza, tracciabilità dei costi e dei limiti massimi degli stipendi.

Secondo l’ex ministro alla Pubblica Amministrazione l’azienda pubblica non si sarebbe uniformata alla normativa sulla trasparenza. Nell’esposto Brunetta scrive:

La Rai ha il dovere giuridico non solo di uniformarsi a quanto previsto dalla normativa in materia di trasparenza e di rispettare gli impegni presi con l’articolo 27 del contratto di servizio in vigore, ma anche, e soprattutto, di trasformare quel principio in azioni concrete e puntuali senza nascondersi dietro formalismi giuridici o ingiustificati timori alla concorrenza.

Già lo scorso 12 giugno (e in precedenza nel novembre del 2012) Brunetta aveva presentato un’interrogazione al presidente della commissione per la vigilanza del servizio pubblico, Roberto Fico, per chiedere che fine avessero fatto le disposizioni che impongono alla Rai la pubblicazione su internet degli stipendi di dipendenti e consulenti (con relativo curriculum) e che prevedono in coda ai programmi gli emolumenti di tutti i collaboratori insieme al costo del programma (come si vede dalla foto di apertura del post).

Luigi Gubitosi, direttore generale della Rai, pochi giorni fa nell’audizione in Commissione di Vigilanza ha spiegato che l’elenco completo, nome per nome, di tutte le retribuzioni in Rai di dipendenti e di consulenti non si può avere perché “l’imposizione solo alla Rai di questo obbligo creerebbe una evidente asimmetria nel mercato tv”. Il dg, che però ha reso noto il quadro dei compensi in Rai, per fasce di reddito dei dirigenti (e dei giornalisti dirigenti), ha assicurato che la trasparenza resta uno degli obiettivi dei vertici di Viale Mazzini.

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