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RAI – Tornano le elezioni, torna il bavaglio

Un copione già visto, quello che si profila all’orizzonte per i programmi di informazione , da Annozero a Ballarò a Porta a porta. Tornano le elezioni – questa volta, le amministrative – e torna il rischio-bavaglio. L’anno scorso il blocco delle trasmissioni di approfondimento giunse dopo la proposta del radicale Beltrandi (in quota Pd, ma

pubblicato 28 Marzo 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 07:37




Un copione già visto, quello che si profila all’orizzonte per i programmi di informazione , da Annozero a Ballarò a Porta a porta. Tornano le elezioni – questa volta, le amministrative – e torna il rischio-bavaglio. L’anno scorso il blocco delle trasmissioni di approfondimento giunse dopo la proposta del radicale Beltrandi (in quota Pd, ma la proposta fu votata da tutti i componenti di centrodestra della Commissione di Vigilanza) di estendere a quei programmi le rigide norme sulla par condicio che regolano le tribune elettorali.

Quest’anno il tentativo giunge da PdL e Lega. Attualmente, infatti, è in discussione in Commissione un emendamento alla bozza del regolamento sulla par condicio in campagna elettorale che prevede… l’applicazione dei principi della disciplina delle tribune politiche ai programmi di informazione. Ovvero, la stessa identica situazione dello scorso anno. Identica per forma e sostanza. Con la differenza che quest’anno Beltrandi ha fatto sapere che voterà contro.

Cosa dovrebbe succedere, dunque? Semplice. O i programmi come Annozero si adattano e ospitano al loro interno tutti i rappresentati delle forze politiche che partecipano alla tornata elettorale – una cosa assolutamente impossibile, come è evidente a chiunque dotato di buonsenso, a maggior ragione quest’anno, visto che si tratta di elezioni amministrative – oppure si rassegnano alla chiusura anticipata. Lo scorso anno, questo portò a un mese di silenzio di quel tipo di televisione, ed ebbe la deriva del fenomeno Rai per una notte, che anche TvBlog trasmise in streaming. Arrivano già le prime reazioni. Anche perché in merito si era già espresso il Tar.

Floris: Di nuovo? Errare è umano, perseverare è diabolico… Dopo l’esperienza dello scorso anno, quando un regolamento ingestibile portò alla chiusura dei talk show, il Tar ha stabilito che i programmi di informazione non possono essere equiparati alle tribune elettorali. Se la commissione varasse un regolamento del genere bisognerebbe dare per scontato un ricorso da parte della Rai o di chiunque ne abbia il diritto, ricorso che porterebbe immediatamente all’annullamento del regolamento stesso.

Santoro: Quelli che stanno per essere messi ai voti, su proposta della maggioranza, sono provvedimenti liberticidi che, qualora approvati, porterebbero nuovamente alla soppressione dei principali programmi di approfondimento informativo del servizio pubblico.

Vespa: Sono possibili formule diverse per obbligare tutti noi a condurre dibattiti realmente equilibrati.