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Mattina In Famiglia: Tiberio Timperi spiega a TvBlog la ricetta di un successo

C’è un programma che occupa la mattina dei fine settimana di Rai1, che zitto zitto, si porta a casa la media in questo inizio del 2011 del 32% di share. Una trasmissione che accompagna i telespettatori del weekend con garbo, intelligenza, il cui verbo distintivo è ragionare e non urlare. Come molti avranno capito si

di Hit
pubblicato 25 Febbraio 2011 aggiornato 21 Gennaio 2021 16:15


C’è un programma che occupa la mattina dei fine settimana di Rai1, che zitto zitto, si porta a casa la media in questo inizio del 2011 del 32% di share. Una trasmissione che accompagna i telespettatori del weekend con garbo, intelligenza, il cui verbo distintivo è ragionare e non urlare. Come molti avranno capito si tratta di “Mattina in famiglia” una trasmissione con al timone una coppia di conduttori ormai collaudata: Tiberio Timperi e Miriam Leone. In un periodo in cui a Rai1 si cercano disperatamente conduttori nuovi, c’è questa coppia di professionisti, ormai da quasi due stagioni assieme, pronti a nuove sfide sia nel daytime che nella prima serata.

Ma tornando agli ottimi risultati di audience di questa stagione di Mattina in famiglia, culminati per ora con il 40% di share della scorsa domenica, abbiamo chiesto al conduttore del programma Tiberio Timperi, di tracciare un primo bilancio di questo scorcio di stagione televisiva del programma del weekend, da questa stagione approdato su Rai1 e di raccontarci gli ingredienti di questa ricetta di successo.

“La ricetta di Mattina in famiglia? Facciamo le cose come in un piccolo ristorante a filiera zero, cioè facciamo direttamente noi la spesa. Siamo molto attenti agli ingredienti e li cuciniamo con molto amore ed attenzione e tanta pazienza. Sarà un caso per esempio, che Sgarbi quando va in altri programmi s’arrabbia, urla e da noi invece si comporta normalmente dando il meglio di sè, facendosi apprezzare per quello che è, cioè una persona deliziosa e sensibile, tanto per fare un esempio. Altra cosa fondamentale, è tenere sempre bene in mente che dall’altra parte c’è un telespettatore che non vuole essere aggredito o preso per i fondelli. Se devo dire tre ingredienti del nostro programma: onestà, sensibilità e coerenza. Tenendo poi sempre bene a mente che noi siamo servizio pubblico, nel senso più nobile e alto del termine.”

Com’è cambiato il programma con il passaggio da Rai2 a Rai1 ?

Com’è cambiato il programma con il passaggio da Rai2 a Rai1 ?

“Il programma è entrato quest’anno nella sua piena maturità. Rai1 è la rete degli italiani e rappresenta in qualche modo uno stato d’animo. Parlando di me, dopo aver fatto Rete4, Telemontecarlo, arrivando lì mi son sentito uguale ma diverso, non so come dire. Sei ancora più consapevole di quello che fai e degli effetti di una tua parola che amplificata da Rai1 può avere sul pubblico. Poi quest’anno siamo un pochino più aperti sul sociale, cerchiamo anche di guardare avanti, vivendo i giorni di oggi. Poi per il mio essere giornalista, l’idea di avere questa rubrica “Buongiorno mondo” che va in giro per il nostro pianeta con i corrispondenti Rai, mi gratifica molto.”

Qualche settimana fa avete proposto una puntata monografica dedicata ai 150 anni dall’unità d’Italia, come è nata ?

“L’idea è nata da Michele Guardì, dal nostro capoprogetto Giovanni Taglialavoro che si è poi sentito con il direttore di RaiStoria Giovanni Minoli. Era inevitabile fare una puntata su questo tema proprio su Rai1, è stata una trasmissione “calligrafica” scritta cioè in bei caratteri. Prima leggendola e poi facendola mi son proprio reso conto che stava uscendo una bella cosa. Credo sia piaciuta anche al Quirinale, così mi dicono. La formula è andata bene, abbiamo scardinato lo studio, è stato un esperimento, non abbiamo avuto il tempo di fare le prove, siamo andati in diretta e devo dire che la vittoria è stata di tutta la squadra e per squadra intendo tutti, cioè gli autori, i conduttori, il regista, i cameramen, l’assistente di studio e tutti gli altri, ci siamo proprio dati una mano l’un l’altro. Una vittoria di tutti quanti. “

Ti piacerebbe confrontarti in un programma di prima serata ?

“Non sta a me dirlo, io però sinceramente tutta questa smania di prima serata non ce l’ho. Mi tengo ben stretto il mio programma e stop. Io poi sono l’ultimo arrivato su Rai1, ci sono delle anzianità che vanno rispettate, faccio il mio lavoro, se poi mi dicono che han bisogno sono assolutamente pronto. Quello che penso sempre è portare a casa ogni settimana un buon prodotto e non rompere le scatole a nessuno e lavorare bene. Spero che basti e mi auguro che sia sufficiente.”

Rai1 si fa sentire dopo gli ottimi risultati che state portando a casa ?

“Il vicedirettore di Rai1 Maria Pia Ammirati è sempre molto presente. Appartengo ad una generazione per cui quando prendevo 8, non è che mio padre mi faceva sempre i complimenti, mi diceva che avevo fatto il mio dovere. Quindi quando faccio un buon lavoro, penso semplicemente che ho fatto il mio dovere. “

Com’è in questa seconda stagione il grado di affiatamento con la tua partner Miriam Leone ?

“Siamo passati dal 5/6 dell’anno passato ad un 7 pieno. Ci sono però ancora margini di miglioramento.”

La televisione di oggi: cosa salva e cosa getta Tibero Timperi ?

“Salvo l’ultimo Sanremo che è stato da 10 e lode. Poi mi verrebbe da dire getto le polemiche attorno a Sanremo. Mi spiego: Antonella Clerici ha portato la figlia in apertura e ho trovato di cattivo gusto quelli che l’hanno attaccata. Siccome io conosco Antonella e so quello che prova per la figlia e son sicuro che l’ha fatto col cuore, dico: ma possibile che dobbiamo sempre pensare male? Poi butterei i reality, non riesco proprio ad appassionarmi a quelle trasmissioni, in quei programmi si sviluppano delle dinamiche fatte sempre di scazzi. Io amo le trasmissioni che toccano le corde dell’onestà, della coerenza, a me piace il ragionamento per il ragionamento.”

E dei talent cosa pensi, visto che sei stato concorrente di uno di questi programmi?

“I talent hanno un senso. Ballando con le stelle per esempio a cui ho partecipato, ha un’ossatura elegante, i balletti, le coreografie, poi conoscendolo dall’interno posso dire con cognizione di causa che si lavora moltissimo e l’impegno c’è tutto.”

Abbandoniamo la televisione e parliamo di radio di cui sei stato un grande frequentatore che però ora non ti vede più protagonista, hai qualcosa in ballo ?

“A dire il vero no, però vedo che ultimamente c’è una overdose di personaggi che dalla televisione vanno in radio, per esempio Pupo, Emanuele Filiberto di Savoia e tanti altri, ma non è detto che chi fa televisione possa fare anche radio. Io sono un radiofonico e un televisivo, sarà forse questa la ragione per la quale non vengo usato in radio?”

Ringraziamo Tiberio Timperi per la disponibilità ricordandovi l’appuntamento con “Mattina In Famiglia” su Rai1 il sabato e la domenica dalle 6.30.

Rai 1