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La Tv che c’era – Campioni il Sogno

Nell’estate in cui i Mondiali Fifa 2010 assicurano quotidianamente il recordi di ascolti a Rai1 e Sky, torniamo indietro di qualche anno per ricordare uno degli esperimenti più strani proposti in Italia per il genere reality show. La forza di “Campioni, Il Sogno” sembrava alla vigilia della messa in onda rivoluzionaria, unendo alla passione storica

di Hit
pubblicato 26 Giugno 2010 aggiornato 21 Gennaio 2021 16:06



La Tv che c'era - Campioni il Sogno

Nell’estate in cui i Mondiali Fifa 2010 assicurano quotidianamente il recordi di ascolti a Rai1 e Sky, torniamo indietro di qualche anno per ricordare uno degli esperimenti più strani proposti in Italia per il genere reality show. La forza di “Campioni, Il Sogno” sembrava alla vigilia della messa in onda rivoluzionaria, unendo alla passione storica degli italiani per il calcio quella per il reality show scoperta più recentemente. Dopo case, isole e fattorie Italia1 decise così di organizzare il primo reality show al mondo ambientato in un campo di calcio.

In un enorme studio da Mirabilandia, con una sigla creata per l’occasione da Gigi D’Alessio, il 6 settembre 2004 in prima serata partì su Italia1 con la regia di Roberto Cenci “Campioni Il sogno” condotto da una autoritaria Ilaria D’Amico, concedendo per la prima volta al telespettatore la possibilità di scegliere la formazione di una squadra grazie al televoto. Tramite appositi casting la produzione riunì infatti 25 aspiranti calciatori professionisti per formare il Cervia, capitanato da Ciccio Graziani. Le sorti però della squadra nel campionato di Eccellenza, seguite anche da Sky, non appassionarono il telespettatore e con il tempo le telecamere si spostarono maggioramente negli spogliatoi e nella residenza dei calciatori, con grande felicità della Gialappa’s Band che dedicò memorabili servizi alle vicende di Ciccio Graziani e ai suoi allievi.

Dopo il salto continua la storia di “Campioni Il Sogno” con notizie a alcuni video cult:

Il risultato della serata d’esordio non fu disastroso per gli ascolti, 2.433.000 con il 14% di share, ma il reality incassò subito un mare di critiche. La formula citata all’infinito dalla conduttrice ai concorrenti “Il Cervia ha deciso per te che ….. non sei/sei nella rosa” trasformava gli aspiranti campioni in novelle Miss Italia e gli ospiti chiamati all’inaugurazione (Kakà, Pancaro, Pagliuca, Tacchinardi, Mancini, Capello, Ancelotti) si dimostrarono ben poco disposti a ravvivare l’atmosfera. Il reality cominciò così la sua stagione sportiva e televisiva con tanto di daytime giornaliero (alle 13.35 e alle 19.00, condotte da Davide Dezan), diretta settimanale il sabato (16.30) e uno speciale la domenica (19).

Con gli ascolti in discesa il reality corse ai ripari ingaggiando prima il figlio di Maradona e introducendo nella residenza dei calciatori qualche figura femminile in più, come una nuova preparatrice atletica. La vero forza del programma non fu però negli ascolti e nemmeno sul campo, nonostante la promozione a fine campionato in Serie D, ma sugli spalti. «Il programma in sé non c’entrava niente con il calcio – confessò Romeo Pirini, il responsabile del settore giovanile -. Però c’era un bel movimento, facevamo anche 3 mila spettatori, la gente si ammassava persino contro la recinzione».

Il successo post reality di alcuni partecipanti non lo si annota infatti tra i campi di calcio ma sul trono di Maria De Filippi che ha ospitato a “Uomini e Donne” gli ex calciatori Emanuele Morelli, Giorgio Alfieri e Giovanni Conversano. Nella prima edizione tra i tre vincitori, che si assicurano il diritto di partecipare al ritiro pre-campionato di Juventus, Inter e Milan, figurava anche Fabio Borriello, fratello dell’ormai affermato Marco Borriello.

Nonostante gli ascolti non esaltanti Italia1 decise di proseguire l’avventurà l’anno successivo con una seconda edizione. Il Cervia, questa volta in serie D, rinconfermava parte dei ragazzi della prima annata mentre alla conduzione Daniele Bossari prese il posto di Ilaria D’Amico. Cambiò anche la sigla del programma affidata questa volta a Francesco Facchinetti, che sfornò la sua “Dinamo”. Una edizione che segnò la fine del programma in coincidenza con la sconfitta del Cervia al primo turno dei playoff.




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