Home Antonella Clerici I retroscena di Blogo: Sei un mito no, forse sarai

I retroscena di Blogo: Sei un mito no, forse sarai

Indiscrezioni sul palinsesto primaverile di Rai1

di Hit
pubblicato 18 Febbraio 2020 aggiornato 21 Gennaio 2021 19:17

La carezza verbale data da Stefano Coletta ad Antonella Clerici durante una delle innumerevoli conferenze stampa del Festival di Sanremo è stata dolcissima ed Antonella ha reagito con un pianto liberatorio.

La voglia della Rai di rivederla al timone di un programma di prima serata è tanta e pareva che già questa primavera ciò dovesse accadere.

Lei stessa ne aveva parlato, rifare cioè, in una versione riveduta e corretta uno dei suoi programmi del cuore: Ti lascio una canzone. L’appuntamento era previsto dopo la serie della Corrida in partenza su Rai1 proprio questo venerdì che viene. Dicevamo che la voglia di tornare è tanta, ma sia Antonella che Coletta vogliono che tutto sia fatto nel migliore dei modi, perchè la fretta è cattiva consigliera.

Per Antonella si tratta di una occasione molto importante e per il neo direttore dell’intrattenimento prime time Rai si tratterebbe del primo varietà interamente pensato durante la sua responsabilità editoriale.

Ecco dunque che, secondo quanto apprendiamo, lo show di prima serata che doveva vedere il ritorno su Rai1 di Antonella Clerici potrebbe slittare al prossimo autunno. Sei un mito questo il titolo del programma diffuso dal sito di Rai Pubblicità potrebbe dunque aspettare ancora qualche mese, questo per essere definito al meglio o addirittura cambiato nella sua totalità.

L’idea era quella di far immergere i ragazzi di oggi nei decenni passati, facendo interpretare loro alcuni dei più grandi successi del repertorio canoro. Per altro Sei un mito è il titolo di un programma del passato, andato in onda su Canale 5 nell’estate del 2005 con la conduzione di Roberta Capua e la partecipazione di Teo Teocoli. Il programma che aveva come sottotitolo “Questa notte è per te” era una specie di evoluzione di “Re per una notte”, come dava conto all’epoca il nostro Malaparte.

Antonella Clerici