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Meraviglie è la quintessenza della tele-visione

Meraviglie su Rai 1 con Alberto Angela alla scoperta di altri luoghi italiani patrimonio dell’Umanità.

pubblicato 4 Gennaio 2020 aggiornato 9 Novembre 2020 14:41

Racconto per immagini, per tutti: non sarà una definizione precisa ed esaustiva di televisione, ma è quella che mi sembra più calzante per un mezzo che nasce offrendo contenuti free direttamente a casa propria. E Meraviglie porta le bellezze della Penisola dei Tesori a casa di tutti, con un taglio narrativo pensato per tutti, con un mix di storia, cultura, antropologia, curiosità, esoterismo, gossip, fiction, emotainment che abbraccia in poco più di due ore tutti i generi del mezzo.

E se è vero che ‘pecca’ in quello che considero lo specifico tv, ovvero la diretta, è anche vero che i racconti che si susseguono a mo’ di patchwork nel corso della puntata riescono a restituire il senso di condivisione dell’esperienza propria della visione in diretta. Vedere Alberto Angela esplorare in versione ‘Ken palombaro’ le segrete dell’Acquedotto Vergine di Roma o svelare i segreti delle cassaforti del palazzo Reale di Torino così come scorgerlo in barca nella Grotta Azzurra restituisce il senso dell’essere lì e (all)ora con lui, andando persino oltre la vista e l’udito e riuscendo talvolta a mettere in funzione gli altri sensi: si pensi a quando spiega la pressione percepita nei sotterranei dell’acquedotto romano o le sensazioni della macchia mediterranea a Capri.

Meraviglie è arte televisiva

Il riferimento alla televisione non riguarda solo il mezzo, ma anche la potenza delle immagini, che restano l’arma più potente di questa produzione. La visione a distanza si esprime con Meraviglie ai massimi delle proprie possibilità. 

Difficile non confermare quanto scritto lo scorso anno: le immagini di Meraviglie commuovono. La loro nitidezza, la loro fluidità, la loro capacità di restituire, anzi esaltare, la bellezza di paesaggi che si penserebbe pienamente percepibili solo dall’occhio umano sono una delle principali Meraviglie che ci regala la Rai con questo prodotto. E non è solo ‘questione di droni’: i droni, come più volte detto, bisogna saperli usare. Come qualsiasi strumento. E visivamente la squadra Rai non si smentisce mai. E le immagini, più del testo, hanno convinto in questa prima puntata del 2020. Meraviglie è un convincente esempio di arte tv.

La perfezione è un obiettivo

Nonostante Meraviglie sia un prodotto rodato, pensato nei dettagli, realizzato con cura e attenzione, non tutte le puntate, né tutte le annate, sono uguali. La prima puntata di questa prima stagione ha ribadito che non basta moltiplicare gli ospiti per compensare l’assenza di Gigi Proietti e ha mostrato la corda nelle ricostruzioni fictional, soprattutto in quelle femminili, in cui Violante Placido e Aurora Ruffino hanno dato vita rispettivamente a Eleonora Duse a Capri e alla regina Margherita a Torino. I loro interventi non hanno aggiunto molto al racconto e sono apparsi più che altro come un riempitivo per fare durata: l’assenza dell’appeal magnetico di Gigi Proietti si è sentito tutto. Neanche la voice over di Pannofino ha potuto il miracolo. Diverso il discorso per Massimo Bonetti, già Bernini nella scorsa stagione e di certo personaggio decisamente più in armonia con il racconto delle sue opere ingegneristiche e architettoniche. La Divina e la Regina c’entravano davvero poco.

Dicevamo che la perfezione è un obiettivo, ma non sempre la si raggiunge: ha lasciato stupiti, ad esempio, la mancanza di una chiusura narrativa alla fine del segmento caprese, che ha lasciato il pubblico avvolto dalle immagini di un Alberto Angela immerso nella magia della Grotta Azzurra per poi proiettarlo senza una chiosa tra i paesaggi del Trentino-Alto Adige. A meno che l’imperfezione non si debba alla messa in onda, che ha ‘saltato’ un nero pubblicitario e ha proposto le ‘cartoline’ dagli altri luoghi Patrimonio dell’Umanità senza soluzione di continuità. Con quello che garantisce Meraviglie a Rai Pubblicità direi che è poco probabile.

Un patchwork a tema

Se è vero che i testi sono uno dei punti forti di questo programma (e si pensi all’attacco della puntata, sulle scalinate ripide della riserva caprese), è anche vero che, per quanto detto finora, in questa prima puntata 2020 le immagini sono ancora più trainanti del racconto, per quanto sempre molto interessante.

Interessante è anche la ricerca di un filo conduttore tra le tappe di puntata. Se c’è una chiave in questa puntata direi che è nel potere: il potere di Traiano che gestiva l’impero da Capri, il potere dei Savoia espresso nella maestosità del Palazzo Reale, la potenza di Roma capace di gestire un impero sconfinato anche grazie alla sua capacità di gestire e addomesticare le acque. Un taglio che permette così di tornare negli stessi luoghi senza ripetersi.

E in fondo questa prima puntata della terza edizione non si discosta per ‘atmosfere’ dal debutto dello scorso anno: allora ci furono le bellezze naturali e storiche di Amalfi, il patrimonio artistico e dinastico dei Gonzaga a Mantova e la ricchezza di Piazza Navona a Roma, con protagonista la Fontana dei Fiumi. Il kick-off 2020 sembra pensato per essere un sequel di quello dello scorso anno: segno di cura nella scrittura e di consapevolezza seriale, che ritroviamo anche nella costruzione del personaggio protagonista stagione dopo stagione, programma dopo programma, sempre al servizio del racconto ma sempre più connotato con qualche dettaglio che riesce a catalizzare l’attenzione del second screen.

Meraviglie, difficile farne a meno

Immagini trainanti, costruzione a tema, protagonista cult (caldeggiamo la creazione di un set di Funko o similia con tutte le ‘trasformazioni’ di Alberto Angela, dal sommozzatore della scorsa stagione al palombaro di quest’anno – ed è difficile non individuare una certa astuzia nei parallelismi), contenuti sempre modellabili: con 4 puntate a stagione e oltre 50 siti da raccontare Meraviglie potrebbe non finire mai.

Meraviglie 2020, diretta prima puntata, sabato 4 gennaio: Capri, Torino, Roma

  • 21.31

    Sfumati 292.000 euro da Amadeus passiamo alle Meraviglie raccontate da Alberto Angela. E si parte da Capri.

  • 21.34

    “Capri, un sogno diventato isola”: le meraviglie sono le inquadrature paesaggistiche della troupe di Angela. Uno spettacolo unico.

  • 21.35

    Parco Astarita, creato da un mecenate: un luogo di una bellezza incantevole, solitamente poco battuto dalle telecamere. “Una tela per l’anima” la definisce Angela.

  • 21.38

    Cioè, sono capaci di farmi commuovere con un drone che inquadra i Faraglioni…

  • 21.38

    Il racconto di Angela parte dai Romani, dal faro di Augusto alle ville di Tiberio che si trasferì da Roma a Capri e che riusciva a governare con un sistema di fari a specchi a mo’ di telegrafo… Un sistema di messaggistica a codice che andava alla velocità della luce.

  • 21.40

    La villa più importante è Villa Jovis, su un promontorio a oltre 300 metri da cui governava il mondo.

  • 21.41

    Piccola testimonianza del regista Mario Martone, da sempre affascinato da Capri.

  • 21.44

    Questa la possibile ricostruzione di Villa Jovis a Capri.

  • 21.45

    Dalla camicia di jeans a giacca e cravatta per visitare Villa Lysis, o anche nota come Villa Fersen, perché la fece costruire un discendente del conte di Fersen di Maria Antonietta.

  • 21.47

    Un luogo dedicato all’amore e al dolore recita l’iscrizione all’ingresso della villa in stile liberty fatta costruire da Jacques d’Adelswärd-Fersen.

  • 21.50

    Da Villa Lysis alla Piazzetta: storie d’amore e star si sono incrociate a Capri. Violante Placido è Eleonora Duse.

  • 21.51

    E’ lei a introdurre Villa San Michele, del medico svedese Axel Munthe, buen ritiro della Diva. Pubblicità.

  • 22.00

    Si torna raccontando ancora dei vizi di Fersen a Villa Lysis, prima di affidare a Martone uno sguardo più politico sull’isola.

  • 22.04

    Il sentiero dei Fortini, ad Anacapri. Un modo per ricordare anche l’occupazione dell’isola da parte degli inglesi e la riconquista di Murat.

  • 22.05

    La meraviglia…

  • 22.07

    Krupp voleva arrivare al suo panfilo velocemente e così comprò il costone e vi fece costruire Via Krupp…

  • 22.09

    E siamo al Monte Solaro: posso dire che questi intermezzi ‘incarnati’, che prendono il posto delle parti fictional di altri programmi, sono inutili e pedanti? Mi sa di brodo allungato per fare la durata della prima serata, il vero male della nostra tv.

  • 22.10

    Alberto Angela +Grotta Azzurra = no words. Le lasciamo a Kopish.

  • 22.13

    Vogliamo parlare dello studio dell’inquadratura in controluce?

  • 22.14

    No, però adesso ‘sto Castel Besero piazzato così mentre ci stavamo godendo la grotta Azzurra cosa c’entra? Non era il caso di piazzarlo dopo un rientro?

  • 22.17

    Un assaggio di Lago Trasimeno e si sale a Torino per visitare il Palazzo Reale, simbolo del processo che ha portato alla nascita dello Stato Italiano, ma che era il biglietto da visita della dinastia Savoia.

  • 22.19

    La storia dei Savoia e le bellezze del palazzo: la Galleria del Daniel. Il racconto del potere.

  • 22.21

    Entriamo in una stanza blindata del palazzo per ammirare i tesori.

  • 22.22

    Alcuni dei beni che risalgono al Settecento.

  • 22.23

    Un assaggio dei labirinti per la servitù (Downton Abbey docet).

  • 22.26

    Brachetti, figlio di operai della Fiat, abita ora nella ‘parte povera’ del Palazzo Reale. Diciamo nella zona degli uffici della Reggia… C’è anche tempo per una leggenda e un fantasma.

  • 22.29

    Si descrive nel dettaglio la Sala del Trono.

  • 22.30

    Aurora Ruffino è la regina Margherita.
    E fa il paio con quanto detto sulla Placido in versione Duse. Una cosa sono gli inserti di Gigi Proietti, una cosa tutto il resto. Mi sembra ‘due fustini per un Dash’.

  • 22.32

    Si va nella parte degli appartamenti dei regnanti, solitamente non visitabili.

  • 22.33

    Alberto Angela che spiega come esce un paggetto dalle ‘porte volanti’ destinato a Blob e al meglio della tv del 2020.

  • 22.41

    Quanto ci scommettiamo che qualcuno domani contesterà o metterà il cappello su questo segmento dedicato alla storia dei Savoia?

  • 22.45

    Pubblicità.

  • 22.54

    Un giro nella Cappella Palatina, un riferimento alla Sindone ora conservata in Duomo e un ritorno al racconto del potere, tema portante della puntata.

  • 22.57

    Il racconto continua per andare verso altre bellezze, dice la voice over di Pannofilo. Questa volta il raccordo con le immagini di altre Meraviglie c’è.

  • 22.59

    Un’affacciata anche a Civita di Bagnoregio.

  • 23.00

    Si va a Roma, sul Pincio. Casina Valadier.

  • 23.01

    E si racconta Roma per la sua capacità di gestire le sue acque.

  • 23.02

    Acqua come potere, come strumento di crescita e gestione.

  • 23.04

    Circa 2500 le fontane di Roma, oltre i nasoni. A raccontare la colonna sonora di Roma è Carlo Verdone.

  • 23.07

    Fontana dell’Acqua Paola, meglio noto come il Fontanone del Gianicolo.

  • 23.09

    Paolo V commissionò la fontana. Una storia nella storia quella dei materiali usati: molti sono marmi e colonne riprese dalle costruzioni romane.

  • 23.11

    Bonetti riprende le vesti di Bernini, già interpretato nella scorsa stagione.

  • 23.13

    Un romano antico aveva più acqua dei romani di oggi: acquedotti come vera forza dell’impero.

  • 23.15

    E vediamo Alberto Angela in versione ‘Ken palombaro’ nei sotterranei degli acquedotti romani. Perfetti.

  • 23.17

    27 metri di scala a chiocciola per scendere: una roba da missione.

  • 23.17

    Ma dove non va quest’uomo? DOVE? Ci porta anche in un acquedotto costruito più di 2000 anni fa, l’acquedotto vergine.

  • 23.20

    Il cocciopesto, un materiale impermiabile che resiste da più di duemila anni… quasi quasi lo spiego a quello che mi deve fare i terrazzini.

  • 23.25

    L’aquedotto vergine era lungo 22 km, con una pendenza di 18cm per chilometro e fu realizzato in due anni, dal 18 al 20 AC, voluto dal genero di Agrippa. La portata era di 1200 l di acqua al secondo. Dagli anni ’60 la portata si è drasticamente ridotta perché è stata deviata altrove. Ora non più potabile, alimenta alcune fontane romane, come la Barcaccia e la Fontana di Trevi.

  • 23.30

    Perché Fontana di Trevi? Da trivio o dalle sorgenti Trevium? Chissà.

  • 23.34

    “Il protagonista è il mare” dice Angela…

  • 23.40

    E con questa meravigliosa veduta aerea di Fontana di Trevi termina questa prima puntata di Meraviglie.

  • 23.40

    Scorrono tutti i titoli di coda. Ammen!
    Dovrebbe essere obbligatorio per tutte le produzioni, a tutto schermo e leggibili.

  • 23.45

    Anticipazioni della prossima puntata: Alberto Angela sui tetti della Basilica di San Marco a Venezia. Ospite Ottavia Piccolo. Quindi a Paestum, per conoscere la Tomba del Tuffattore, con Vinicio Capossela; e poi Palazzo Vecchio, a Firenze, con Gianna Nannini.

Meraviglie – La penisola dei tesori, anticipazioni prima puntata 4 gennaio 2020

Meraviglie – La Penisola dei tesori inaugura i sabato sera del 2020 di Rai 1 con quattro nuove puntate in prime time in onda da questa sera, sabato 4 gennaio 2020, alle 21.20. E noi seguiremo questo debutto con il nostro liveblogging per commentare passo per passo questo nuovo viaggio di Alberto Angela tra i luoghi italiani Patrimonio dell’Umanità.

Meraviglie, 4 gennaio 2020: tappe e anticipazioni

La prima puntata di Meraviglie 2020 parte da Capri, raggiunge Torino e si ferma a Roma.

Non poteva che partire dalla meraviglia di Capri la nuova stagione che ritrova Alberto Angela narratore e divulgatore, nonché guida tra i luoghi magici dell’isola: si va dalla Grotta Azzurra a Villa Jovis, il buen ritiro dell’imperatore Tiberio, con la partecipazione di Mario Martone, mentre Violante Placido impersona Eleonora Duse per raccontare il difficile rapporto della diva con Capri.

Seconda tappa, il Palazzo Reale di Torino, tra i saloni della corte alle stanze della servitù, con Aurora Ruffino nei panni della regina Margherita, e le curiosità di Arturo Brachetti.

La prima puntata di Meraviglie 2020 termina a Roma, raccontata attraverso le sue fontane, dal fontanone del Gianicolo, alla fontana dei fiumi di Piazza Navona, dalla fontana di Trevi al parco degli acquedotti, passando anche per i 2500 “nasoni”, ovvero le fontanelle sparse in città. Ospite Carlo Verdone, mentre Massimo Bonetti impersona l’architetto Gian Lorenzo Bernini.

Meraviglie 2020, come seguirlo in tv e in live streaming

Quattro puntate in onda il sabato sera alle 21.20 su Rai 1, su Rai 1 HD (DTT, 501) e in live streaming su RaiPlay, dove poi saranno disponibili on demand.

Meraviglie 2020 con Alberto Angela, second screen

L’hashtag ufficiale è #Meraviglie.

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