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Striscia la Notizia smaschera il falso di Videocracy

Videocracy, il documentario diretto da Eric Gandini (italiano emigrato in Svezia da anni), è stato per mesi sulle bocche di tutti. La censura dei trailer da parte della Rai ha scatenato la sacrosanta indignazione di molti, me compreso per quello che può valere, proprio perché il tema è certamente sgradito al premier Silvio Berlusconi. Gandini

pubblicato 15 Ottobre 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 22:07


Videocracy, il documentario diretto da Eric Gandini (italiano emigrato in Svezia da anni), è stato per mesi sulle bocche di tutti. La censura dei trailer da parte della Rai ha scatenato la sacrosanta indignazione di molti, me compreso per quello che può valere, proprio perché il tema è certamente sgradito al premier Silvio Berlusconi. Gandini vuole raccontare un paese, il nostro, nel quale il potere d’influenza dei modelli proposti dalla televisione commerciale è infinito e deleterio.

Prima delle corpose digressioni su Lele Mora e Fabrizio Corona Videocracy ricostruisce, o si potrebbe dire ha la pretesa di ricostruire, la nascita dell’impero televisivo di Mediaset. Le primissime sequenze, particolarmente forti, sono tratte da un programma televisivo di una rete locale che viene chiaramente definito “il primo programma tv di Berlusconi“. Si tratta di “Spogliamoci insieme“, trasmissione di una rete locale Tele Torino International nel 1977. Qui potete vederlo con i vostri occhi.

Un viscido figuro, davanti ad una scenografia improvvisata, conduceva un quiz farsa che aveva come “premio” l’esibizione di una ragazza che si spogliava di fronte alla telecamera. Ebbene, l’attribuzione di questo orrido programma tv a Silvio Berlusconi è un falso. L’errore, piuttosto rilevante, è stato scoperto da Striscia la Notizia che ha intercettato Pino Maffi, presentatore di Spogliamoci Insieme.

A peggiorare il quadro della situazione è il fatto che Maffi ha rivelato, a Valerio Staffelli che gli ha consegnato un tapiro, che Gandini era stato informato del falso contenuto nel suo documentario.

Quando è venuto Eric Gandini a presentare il film mi ha invitato e ho già detto anche a lui che era un falso clamoroso quello che lui afferma all’inizio del film. La televisione non era di Berlusconi ma della Sapier, una agenzia pubblicitaria. La trasmissione l’ho inventata io. Una sera dovevamo decidere che cosa fare e abbiamo detto: spogliamo le ragazze”. Maffi prosegue: “L’ho fatto io e ci tengo a dirlo, Berlusconi non centra nulla. Teniamo presente che era il 1977, prima di Colpo Grosso e dei programmi Rai un po’ sexy, noi siamo stati i precursori. E’ nata per caso, per divertimento, poi sono scoppiate le casalinghe. Il programma aveva talmente successo, che una grossa casa automobilistica che ha sede qui a Torino, aveva mandato una lettera alla direzione della televisione chiedendo di anticipare la trasmissione perché al mattino dopo gli operai erano un po’ sull’addormentato, diciamo così.

Viene da chiedersi come mai nessuno, nemmeno fra i più fedeli biografi delle malefatte di Berlusconi, si sia reso conto dell’errore di attribuzione dello squallido programma tv. Videocracy è un prodotto valido, ma certamente un errore del genere l’avrebbe pesantemente screditato.

Erano tutti troppo distratti a farne un simbolo della campagna contro il premier? Probabile.

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