Home Rai 1 Alessandra Mastronardi entra in convento per Raiuno, in Sotto il cielo di Roma. Piacerà anche al pubblico over 30?

Alessandra Mastronardi entra in convento per Raiuno, in Sotto il cielo di Roma. Piacerà anche al pubblico over 30?

Alessandra Mastronardi arriva in Rai. E lo fa in una di quelle fiction che piacciono tanto al pubblico generalista di Raiuno: “Sotto il cielo di Roma” è il titolo della miniserie prodotta dalla Lux Vide e diretta da Christian Duguay (lo stesso di “Coco Chanel”) che, anticipa “Tv Sorrisi e Canzoni”, avrà come protagonista la

pubblicato 12 Agosto 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 23:11

Alessandra Mastronardi arriva in Rai. E lo fa in una di quelle fiction che piacciono tanto al pubblico generalista di Raiuno: “Sotto il cielo di Roma” è il titolo della miniserie prodotta dalla Lux Vide e diretta da Christian Duguay (lo stesso di “Coco Chanel”) che, anticipa “Tv Sorrisi e Canzoni”, avrà come protagonista la beniamina de “I Cesaroni”.

La 23enne si trova davanti ad una sfida tutta nuova, ovvero quella di cercare di conquistare anche quel pubblico un po’ più maturo da sempre zoccolo duro della prima rete nazionale. Per una “missione” di questo tipo, serviva un ruolo forte, un carattere che suscitasse nel pubblico di Raiuno grandi emozioni ed, ovviamente, una storia realmente accaduta.

“Sotto il cielo di Roma” è ambientata infatti durante l’occupazione nazista e vede come protagonista una giovane ebrea di nome Miriam. Per sfuggire ai tedeschi, arriverà al punto di indossare l’abito da suora e nascondersi in un convento romano, mentre fuori la guerra scrive la Storia, nella quale sarebbe anche entrato Papa Pio XII (nella fiction interpretato da James Cromwell), le cui decisioni prese nei confronti dei nazisti in un periodo così delicato sarebbero diventate nel tempo oggetto di numerose controversie.

Non sarà questo, però, l’aspetto cruciale della serie, come ci tiene a dire il produttore Luca Bernabei:

“Noi non sposiamo una causa. Raccontiamo la storia nel modo più obbiettivo possibile, anche grazie al contributo di vari esperti. E poi il film è incentrato sui nove mesi dell’occupazione nazista di Roma, dai bombardamenti fino al rastrellamento del ghetto e al mancato sequestro da parte dei nazisti proprio di Papa Pacelli. In particolare si racconta la storia di tre giovanissimi, uno studente destinato a diventare partigiano, un ragazzo ebreo e Miriam”.

E pare che la Mastronardi abbia accettato il ruolo (interpretato “da brivido”, secondo Bernabei) proprio in virtù del desiderio di affrontare nuovi personaggi, e di staccarsi dall’etichetta di “brava ragazza moderna” che la sua breve ma intensa carriera le sta già appiccicando addosso.

Niente male, per un’attrice che non ha mai nascosto di sentirsi un pesce fuor d’acqua nel mondo della recitazione -ultima occasione, proprio un servizio di Sorrisi in cui ammetteva candidamente il proprio stupore all’idea che il pubblico l’avesse decretata miglior attrice al recente RomaFictionFest– e che ora prova a fare il grande salto cimentandosi con un ruolo che potremmo definire da prova del nove. Una prova dove i giurati, stavolta, non saranno più soltanto i suoi coetanei, ma anche quel pubblico a cui il nome di Eva Cudicini non suggerisce nulla.

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